Nell’ambito di una indagine in materia di reati contro la Pubblica Amministrazione, i finanzieri del Comando Provinciale di Roma, su disposizione di questa Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione locale, domiciliare e di contestuale sequestro nei confronti di alcuni Pubblici Ufficiali e di talune imprese, per ipotesi di corruzione e turbata libertà degli incanti nell’ambito di diverse procedure di appalto/affidamento in materia di informatica e telecomunicazioni, bandite da SOGEI S.p.A., dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dal Ministero della Difesa e dallo Stato Maggiore della Difesa. Tra i soggetti economici interessati dalle perquisizioni figurano, in quanto sottoposte ad accertamenti ai fini della responsabilità amministrativa degli enti di cui al Decreto Legislativo n. 231/2001, le società quotate DIGITAL VALUE S.p.A. e OLIDATA S.p.A. Il provvedimento in questione è stato emesso nell’ambito della fase delle indagini preliminari allo stato delle attuali acquisizioni probatorie ed è doveroso sottolineare che sino a un giudizio definitivo vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.
Sono 18 le persone indagate nell’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla procura di Roma, che ha portato all’arresto, in flagranza di reato, dell’attuale direttore generale Business di Sogei, Paolino Iorio. L’uomo è stato fermato mentre intascava una mazzetta da 15 mila euro da un imprenditore ieri sera a Roma. Quattordici le società coinvolte nell’indagine in cui si ipotizzano, a vario titolo, i reati di corruzione e turbativa d’asta. A Iorio, che si trova agli arresti domiciliari, viene contestato il reato di corruzione perchè con “più azioni del medesimo disegno criminoso – è scritto nel capo di imputazione -, in qualità prima di direttore ingegneria infrastrutture e data center e successivamente Dg della società a partecipazione pubblica indebitamente riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro” da un imprenditore. In particolare “a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei” per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, il manager “riceveva somme di denaro non quantificate, ma da intendersi nell’ordine di decine di migliaia di euro – continua il capo di imputazione -, con frequenza di circa due volte al mese dal novembre del 2023”. Incontri ‘monitorati’ anche attraverso intercettazioni.