Ieri sera, al termine della partita Udinese-Napoli, finita con un pareggio (1-1), è esplosa la gioia anche a Marcianise. Una città in festa in ogni quartiere: da Piazza Umberto I a Puzzaniello, con fuochi d’artificio, trombette, striscioni, cortei e bandiere. Tappa obbligatoria nei pressi di quello che molti pensano sia un vero e proprio santuario del tifo azzurro: davanti al negozio di “Mastu Filippo“, il 94enne signor Filippo Eufonia, che ha accolto tutti con uno striscione memorabile: “Pensavo che mureve e stu suonn’ no vereve”. E poi giù con i cori, le canzoni, i brindisi: “Siamo i Campioni d’Italia”; “E se ne va, la capolista se ne va”; “Sarò con te”; “Oi vita, oi vita mia”; “Comm’ è bella a città e Pulcinella”; “Me diciste si ‘na sera ‘e maggio”. Una gioia che si è prolungata per tutta la notte. Così come nella piazza madre di Marcianise, Piazza Umberto I e nei pressi del Club Napoli di via Roma. Una fiumana di tifosi incontenibile. Una storia d’amore lunghissima, quella tra i marcianisani e il Calcio Napoli con una tradizione di fede ai colori azzurri che segue la storia del club partenopeo in tutti gli anni della sua esistenza. Il primo Club Napoli Marcianise venne costituito il 25 settembre del 1975, su impulso dell’energico Pasquale Napolitano (gestore del Teatro Mugnone prima e titolare del Cine Teatro Ariston di Marcianise in seguito), ed aveva la propria sede in Piazza Principe di Napoli n. 26. La cerimonia ufficiale di inaugurazione del Club si tenne nella primavera del 1976, precisamente il 13 aprile. Fu una grande festa per i tifosi azzurri marcianisani a cui presero parte oltre ai rappresentati dell’Ainc (Varazzo e Galeotto) anche due giocatori che allora militavano nel Napoli: il mitico attaccante Beppe Savoldi ed il difensore Tonino La Palma. Da allora molti club e circoli dedicati al tifo azzurro sono sorti in città. L’ultimo in via Roma, il Club Napoli Marcianise, che qualche giorno fa ha ospitato, in occasione di un evento di beneficienza, un icona del Napoli di Maradona, Beppe Bruscolotti meglio conosciuto come “Palo ‘e fierro”. Il ricavato è andato in donazione ai bambini in cura presso il reparto oncologico dell’Ospedale Santobono Pausilipon.