A distanza di 35 anni dalla pubblicazione del primo volume di Salvatore Costanzo sull’architettura religiosa, si prova un inconsueto compiacimento nel ricordare la sua rassegna di studi, costituita da un significativo spaccato della realtà storica e artistica del meridione d’Italia, con un amore che va oltre gli interessi contingenti del ricercatore. Alla ricchezza delle trattazioni architettoniche-urbanistiche e ad un’attenta selezione delle materie sull’iconografia delle città, il Costanzo accompagna sempre un efficace criterio nell’illustrazione dei territori, non tralasciando mai il suo giudizio sulle opere che documenta.
Rientra in quest’ottica anche il suo ultimo volume “Marcianise e la cartografia storica sulla scena europea (1558-1961)” che costituisce un ottimo punto di partenza per ulteriori ricerche cartografiche e scientifiche su scala europea, essendo strutturato in modo da isolare concetti chiave, evidenziando chiaramente le linee portanti dell’argomento. E’ notizia di ieri che l’Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte in Firenze gli ha manifestato il suo vivo apprezzamento per il suddetto studio, attraverso un prezioso scritto di Gert Jan van der Sman, Direttore dell’Istituto, che ha messo in luce il particolare gradimento dell’opera “… anche per le pagine da Lei dedicate ai rapporti con i Paesi Bassi (Ortelio, Mercatore, Hondius, Blaeu…). Desidero farLe i complimenti per questa Sua importante pubblicazione, rigorosamente scientifica (…)”.
Questo importante “omaggio olandese”, rappresenta certamente un ulteriore passo sul cammino della produzione editoriale dell’architetto, con contenuti specialistici caratterizzati da un rinnovato interesse per la cultura iconografica e scientifica europea, che non può che essere un’estensione dei suoi indirizzi professionali. Con larghezza di visione storica, molti argomenti evidenziano uno scenario di fattori critici che sollecitano una metodologia innovativa di approccio ai problemi delle trasformazioni dei luoghi, dell’ambiente e del paesaggio, e costituiscono una inesauribile fonte di dati e un archivio fondamentale per i lettori. Non a caso tra gli obiettivi della ricognizione del libro di Salvatore Costanzo vi è quello di gettare nuovi sguardi all’orizzonte dei territori situati nel nord-ovest dell’Europa (Olanda, in particolare), per esplorare il senso di molte testimonianze cartografiche, tecniche ed artistiche di autori fiamminghi che più direttamente sono da collegare ai contesti del meridione d’Italia, interessati alle rappresentazioni del Regno di Napoli e della provincia di Terra di Lavoro con i suoi distretti e circondari. Tenendo conto della variegata ricchezza di stimoli e proposte disegnative, le pagine del volume del Costanzo potranno costituire anche per studiosi e ricercatori d’oltralpe occasioni di approfondimento, di dibattito e di collegamenti.
Nel completare il quadro della rassegna che contraddistingue i suoi precedenti lavori su scala europea, sono diversi i tributi del prof. Costanzo alle sue originarie vocazioni di critico d’arte. Tra queste – nella sfera delle arti visive – va sottolineato il ritorno su un tema decisivo per la cultura artistica mediterranea “Pittura tra Malta e Napoli nel segno del barocco”, passione mai dimenticata e rinverdita nell’anno 2011 da una ponderosa pubblicazione in occasione dei suoi rapporti personali e professionali con il Console Generale Onorario di Malta a Napoli, Michele Di Gianni, e con Denis De Lucca, Direttore dell’ International Institute for Baroque Studies, University of Malta.