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Jabil, operai occupano la fabbrica. Ieri corteo per le strade di Marcianise e Consiglio Comunale. Sindacati chiedono con urgenza apertura tavolo al Mise

Questa notte i dipendenti della Jabil hanno deciso di inasprire la lotta occupando la fabbrica di Marcianise. Ieri, oltre trecento lavoratori della multinazionale delle telecomunicazioni Jabil hanno manifestato in corteo per le strade di Marcianise. La manifestazione è stata organizzata in risposta alla decisione dei vertici dell’azienda di licenziare 350 dipendenti del sito casertano. Il corteo, partito del vecchio stabilimento della Siemens, multinazionale tedesca da cui la Jabil ha acquisito il ramo d’azienda, ha attraversato le vie cittadine e si è concluso al Comune, dove si è tenuto un Consiglio comunale convocato ad hoc. I lavoratori chiedono che l’azienda ritiri i licenziamenti e un incontro urgente al Mise. “Continua la lotta dei lavoratori Jabil” dice il segretario della Fiom-Cgil Campania Massimiliano Guglielmi. “Con il consiglio Comunale – prosegue il sindacalista – abbiamo chiesto all’Intera amministrazione e alle forze politiche del territorio di impedire, insieme alla lotta dei lavoratori, che ancora una volta l’ennesima multinazionale abbandoni un territorio che ha una storia industriale nel settore dell’elettronica e delle telecomunicazioni. La multinazionale – aggiunge – sospenda la procedura di licenziamento collettivo per 350 lavoratori e rispetti gli accordi sottoscritti presso il Ministero dello sviluppo economico, negli ultimi mesi. Chiediamo al Ministero di riconvocare con urgenza il tavolo sospeso il giorno 27 giugno scorso. Intanto continueremo con tutte le ulteriori iniziative di lotta”.

La giornata di mobilitazione era iniziata gia la mattina, con lo sciopero di 8 ore proclamato dai sindacati e l’assemblea dei lavoratori fuori alla sede dello stabilimento. “Vogliamo lottare a tutti i costi per salvare questa fabbrica”, continuano a ribadire i dipendenti Jabil. Intanto, ieri, la Rsu di Jabil Circuit Italia ha diramato un comunicato sindacale per rendere nota la decisione presa dall’azienda in materia di regolamentazione dello sciopero. “L’azienda – si legge nella nota – dispone una trattenuta economica generale a tutti i lavoratori, prescindendo dall’effettiva presenza e dai calendari di Cigs, già regolarmente affissi come da accordo sindacale. È una nuova provocazione, in un momento di particolare tensione emotiva e sociale che si sta vivendo, che la Rsu non può tollerare. Attaccare la tasca dei lavoratori non può essere uno strumento di controllo delle azioni di lotta che il sindacato pone in essere e che continuerà, comunque, ad organizzare”. La protesta “non si fermerà – assicurano i rappresentanti sindacali – davanti a un’azienda che non ha ancora condiviso nessun tipo di strategia industriale e mirerà, come stabilito con le strutture territoriali, a far riprendere la discussione della messa in sicurezza del piano industriale sottoscritto al Mise nel 2017”. La Rsu si riserva di effettuare tutte le “verifiche legali” nel merito e invita l’azienda “a modificare questa decisione per scongiurare un acuirsi imprevedibile del conflitto”.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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