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Si infiamma la campagna elettorale, Velardi accusa: “Finti colloqui e bollette pagate per racimolare voti. Mi vergogno”

Duro attacco di Antonello Velardi, candidato del centrosinistra e di un variegato fronte civico, allo schieramento politico opposto. In un lungo post il giornalista de Il Mattino denuncia pubblicamente pratiche illegali di compravendita di voti: “Mi vergogno. Mi vergogno per quanto sta avvenendo in questi giorni in campagna elettorale a Marcianise. Mi vergogno perché hanno ripreso con il solito giochetto dei colloqui di avviamento al lavoro, i finti colloqui. Stanno chiamando persone in difficoltà, marcianisani che vivono il dramma del lavoro, e promettono loro le assunzioni nelle aziende di famiglia o nelle aziende controllate dagli studi di famiglia. Sono aziende farlocco, utilizzate per ben altri fini; sono aziende che servono a creare finta occupazione. Mi vergogno. Mi vergogno per quanto stanno promettendo alle donne, giovani e meno giovani, impegnate nelle ditte di pulizia: se non ci voti, perdi il posto; se non ci voti, non verrai mai assunta. Mi vergogno anche di quello che sta avvenendo nelle zone popolari della città, in periferia. Mi vergogno di quelli che si riempiono la bocca dei diritti dei lavoratori e vanno ora in giro con le tasche piene di soldi: stanno pagando le bollette delle utenze di casa e la spesa al supermercato. Stanno pagando il voto, ecco cosa stanno facendo. Mi vergogno per quelli che fanno il mio stesso mestiere e che hanno ricevuto una prima tranche di 20mila euro per non scrivere neanche una riga su di me e fare da megafono elettorale a chi ha soldi, molti soldi. Mi vergogno di questi miei colleghi che hanno ceduto al ricatto e hanno venduto se stessi. Mi vergogno di quei pensatori che fanno finta di fare i pensatori ma pensano al loro portafogli: hanno scritto di tutto sul web, tutto e il contrario di tutto. Vanno a gettoni, come i juke box. Mi vergogno di quel giovane avvocato di Marcianise che faceva (finta di fare) l’animatore culturale e adesso si è accucciato perché gli hanno dato un incarico. Mi vergogno di quel medico che ha confuso l’asl con casa sua: adesso va in giro a riscuotere ciò che ha dato quasi come se la sanità fosse una cosa sua, tutto questo per ricambiare il favore perché è stato promosso. Mi vergogno di quel medico che confuse le patatine con le pillole, che fece anche carriera grazie alla politica e che adesso spara sentenze agli incroci delle strade, pensando che la politica debba provvedere anche ai figli. Mi vergogno di quel funzionario della Regione che non ha mai lavorato, che adesso guadagna una lauta pensione grazie anche ai miei contributi, che ha sempre e solo fatto il doppio e triplo gioco e che grazie a questa tecnica si è sistemato per tutta la vita e adesso vuole sistemarsi per gli anni della pensione. Mi vergogno di quell’altro, suo amico, furbastro come lui, che pensava alle alleanze politiche a seconda di chi gli garantiva il trasferimento di un figlio e la sistemazione di un altro. Mi vergogno di quell’avvocato che continua a mandare lettere anonime, da Roma a Napoli, scaricandovi tutte le sue frustrazioni, e continua a seguirmi e fotografarmi di nascosto perché pensa che l’avversario vada eliminato a tutti i costi. Mi vergogno perché tutti costoro continuano a dire in giro che hanno a cuore solo Marcianise, ce l’hanno talmente a cuore che non potevano non impegnarsi per la comunità. Mi vergogno di questa campagna elettorale dove non deve prevalere il più convincente, ma il più delinquente. Mi vergogno di questa brutta gente”.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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