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Preoccupazione tra i dipendenti della St Microelectronics di Marcianise. Fiom: “Insieme contro i tagli”

Preoccupazione tra i dipendenti della St Microelectronics di Marcianise (Caserta) dopo l’annuncio della cassa integrazione per 2200 lavoratori della sede di Catania. STMicroelectronics N.V. è un’azienda franco-italiana con sede a Ginevra (Svizzera), per la produzione di componenti elettronici a semiconduttore. È presente principalmente in Italia (tramite la consociata STMicroelectronics srl) ad Agrate Brianza, Cornaredo (Castelletto), Marcianise (Caserta), Catania e Arzano, e all’estero in Francia, Malta, Stati Uniti, Cina, Marocco, Singapore e Malesia e conta circa 10.000 addetti. È oggi guidata da Carlo Bozotti, Presidente e Chief Executive Officer. Il mercato mondiale della microelettronica e delle cosiddette “tecnologie chiave” è in rapida espansione. I dati finanziari relativi al secondo trimestre presentati da StMicroelectronics consegnano un quadro preoccupante dello stato di salute dell’azienda ed evidenziano la crisi profonda delle strategie messe in campo negli ultimi anni. Nel corso degli ultimi dieci anni StMicroelectronics è passata dal terzo all’undicesimo posto della classifica mondiale delle aziende produttrici di semiconduttori.

Così la Fiom, il sindacato che riunisce i metalmeccanici della Cgil:E’ molto grave quando sta avvenendo – prosegue il comunicato – uno stato di difficoltà frutto dell’inadeguatezza delle scelte operate. È necessario che il governo italiano, che insieme a quello francese è azionista di maggioranza del gruppo, si assuma l’onere di indirizzare il management verso scelte industriali radicalmente diverse, per far sì che l’azienda, ricorrendo alle sue molteplici risorse tecniche, persegua un rilancio adeguato. Dall’analisi dei bilanci degli ultimi dieci anni, tra l’altro, si legge da un lato una preoccupante contrazione dei margini operativi e conseguenti utili, dall’altro una costante e massiccia distribuzione di dividendi, con i compensi del ceo che si mantengono elevati e non collegati ai risultati aziendali”.

“La Fiom chiede un reale cambiamento della gestione con il ritorno ad una strategia di sviluppo a lungo termine in tutti i settori dell’azienda e con gli investimenti necessari per garantire l’avvenire di tutti i siti, l’indipendenza tecnologica e la conservazione dei posti di lavoro in tutti i paesi. Contro le scelte dell’azienda – conclude la nota – e per proporre una piattaforma rivendicativa europea le lavoratrici e i lavoratori italiani e francesi hanno proclamato varie iniziative di mobilitazione

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Alfonso Alberico - Marcianise

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