Oggi, martedì in albis, nel popoloso quartiere di Puzzaniello a Marcianise, si festeggia il rito delle “Quarantore” che prende il nome di “Pasqua a Puzzaniello”. Nella tradizione, molto sentita nel rione, Pasqua non si conclude con il Lunedì dell’Angelo, ma prosegue ancora per il resto della settimana, sottolineata dall’aspetto liturgico delle “Quarantore” espresse nella comunità parrocchiale di Puzzaniello. La definizione di “Pasqua a Puzzaniello” si è affermata nella popolazione per il naturale prosieguo cronologico delle festività pasquali. Nel Cristianesimo le Quarantore indicano il periodo di tempo trascorso da Gesù Cristo fra la sua morte e la sua risurrezione. La pratica delle Quarantore nelle parrocchie è di antica data. A seconda delle necessità, spirituali, pastorali o di organizzazione, ogni parrocchia svolge questa tre giorni di spiritualità eucaristica in vari periodi. Il rituale delle “Quarantore” si estrinseca a Puzzaniello nell’esposizione nella chiesa di San Giuliano del Santissimo Sacramento all’adorazione dei fedeli, appunto, per quaranta ore non continuative, ma intervallate dalle pause di non esposizione dell’attività quotidiana e la notte. Quindi vengono calcolati alcuni giorni, culminanti poi con la solenne processione del Santissimo quale espressione suprema per la cristianità. Durante la “Pasqua a Puzzaniello” è di fatto prolungata la festività pasquale con riproposizione di tutte le specialità gastronomiche tipiche pasquali della Campania e del casertano: “Ministra maritata”, Casatiello, Pastiera, “Pigna del Re” e pizze varie.
“Pasqua a Puzzaniello”: si rinnova l’antico rito delle “Quarantore”
7 Apr 2015
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