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Referendum Ericsson Marcianise, i lavoratori: “La verità per smentire le bugie”

Riceviamo e pubblichiamo da un gruppo di lavoratori della Ericsson di Marcianise: “A seguito di informazioni tendenziose e forvianti comparse su alcune testate e giornali on line, si rende necessario chiarire, che il Refendum tenutosi ieri tra i Lavoratori Ericsson Marcianise, non ha assolutamente sancito il benestare sulla vendita dello stabilimento alla Jabil italia srl.
Sussistono infatti, invariate le forti preoccupazioni e la riserva, su quello che si configura come una semplice operazione speculativa, con la creazione di una New Co. debole finanziariamente, senza un reale e concreto piano di sviluppo e che porterebbe alla chiusura dello stabilimento nell’arco di breve tempo.
Nello specifico, Il quesito referendario aveva come oggetto l’incontro al MISE: “ Vuoi l’incontro al MISE, si o no?”
Il 63% dei lavoratori votanti si è espresso con il SI (nello specifico 216 Lavoratori hanno votato per il SI e 129 per il NO).
Infatti il prossimo incontro al MISE, previsto per il 5 Marzo p.v., resta focale e fondamentale per i Lavoratori, soprattutto perché sarà presente anche la Regione Campania, nella quale si auspica una forte presa di posizione in difesa del proprio territorio e delle proprie attività produttive, anche per dare seguito, con azioni concrete, a quanto dichiarato dall’Assessore Nappi, dopo l’incontro tenutosi nei giorni scorsi presso palazzo Santa Lucia, il quale definì questa operazione “INQUIETANTE”, forse remore di aver avuto nella stessa cabina di regia, la gestione crisi della Jabil, non meno di qualche mese addietro.
In quella sede resta ,soprattutto, importante comprendere e sviscerare, il perché della posizione assurda ed inaccettabile assunta dal Governo, nelle persone del Vice ministro De Vincenti e del Dott. Castano, assolutamente on contraddizione con la precedente, addirittura ravvisando un qualcosa di “positivo”, non comprendendo su quali presupposti o dati reali.
La vittoria del No e quindi una presa di posizione dura e senza volontà di confronto da parte dei Lavoratori, sul ritiro della procedura di cessione, avrebbe comportato l’eventuale cancellazione del prossimo incontro al MISE, visto che l’Azienda aveva manifestato la volontà di non presentarsi ,in quel caso, dando comunque luogo al decorso della procedura, portata avanti unicamente dalle due aziende, visto che una legge infame di questo Stato di diritto (ex articolo 47, giustappunto) lo consente.
In ogni caso e al di la dell’esito referendario, i Lavoratori non cedendo ad altre forme di sottile ricatto perpetrato dall’azienda, hanno confermato il BLOCCO DELLA SPEDIZIONE MERCI fino all’incontro al MISE, in seguito al quale e soprattutto in mancanza di coerenza da parte della Regione e di una revisione della aberrante posizione del Governo, non si escludono altre iniziate di lotta, eventualmente alzando il tiro.
La priorità resta la difesa del proprio lavoro e di un futuro certo per i lavoratori e per le loro famiglie, cosa che al momento una società in crisi come Jabil non può assolutamente assicurare, non consentiremo e diffidiamo dalla manipolazione delle informazioni da parte di testate poco attendibili.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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