“Si vanno ad unire due situazioni di crisi e debolezza con il rischio, molto probabile, che lo stabilimento arrivi esattamente al 2017 e poi chiuda, mettendo a rischio anche l’occupazione dell’altro stabilimento, visto che si creerebbero molte sovrapposizioni. L’incontro ci è servito a convincerci meglio del fatto che questa cessione va scongiurata”. Lo scrivono in una lettera alla presidente della Camera Laura Bodlrini, da loro incontrata a Montecitorio nei giorni scorsi, le lavoratrici della Ericsson di Marcianise, riferendo dell’incontro avuto venerdì scorso a Caserta in Confindustria sui piani sui piani industriali di Ericsson e Jabil, a seguito della procedura di cessione dello stabilimento da Ericsson a Jabil.
“Purtroppo – scrivono le lavoratrici a Boldrini, ringraziandola per la sollecitazione fatta sulla crisi Ericcson alla ministro dello Sviluppo Federica Guidi- l’incontro non ha fatto altro che confermare quanto si temeva. Ericsson, che ha deciso di abbandonare il mercato degli apparati di telecomunicazioni che vengono mantenuti a Marcianise, è in grado di garantire alla Jabil solo 3 anni di attività che andranno a calare di anno in anno fino al 2017, portando lavoro per meno della metà dei dipendenti, circa 200 sui 450 in totale. La Jabil dovrebbe acquisire nuove fette di mercato, sapendo che la stessa cosa dovrebbe fare per l’altro stabilimento di Marcianise, che vede 500 lavoratori in cassa integrazione”.
Di seguito una nota stampa di un gruppo di lavoratori della Ericsson di Marcianise: “Mentre le Lavoratrici della Ericsson di Marcianise, vengono ricevute dalla Presidente Boldrini, interessata a conoscere la problematica dell’opificio marcianisano ed il dramma che si sta perpetrando in queste ore, in quella che sembra una terra di nessuno, a voler quasi rendere sua questa vertenza, chiedendo continui aggiornamenti e redigendo una missiva inviata al Ministro Guidi ( Ministero dello Sviluppo Economico). Mentre tutti i Lavoratori ricevono la visita, la testimonianza di supporto e vicinanza dagli Onorevoli Vincenzo De Luca, Gennaro Migliore, Sergio Puglia, e tanti altri…; dall’altro lato, invece, si assiste ancora impietriti, quasi imbarazzati, al silenzio del Presidente Caldoro e della sua giunta,del Presidente Zinzi, al tacere di quel Dott. Nappi, che dovrebbe essere Assessore al Lavoro del Governo Regionale.Eppure questi aspetti amari, si vedono solo nel nostro amato e tanto vituperato Sud.
Nella vertenza che fu di Electrolux , ciò che maggiormente colpì, fu la forte presa di posizione della Presidente del Friuli Venezia Giulia, che scese in campo, fianco a fianco ai Lavoratori, per difendere il suo territorio e la loro professionalità. Ma queste sembrano quasi realtà appartenenti ad un altro Pese, di un’altra Italia…
E allora se per un momento, ci si sofferma a pensare all’indifferenza dei succitati Signori, verso qesta spada di Damocle che incombe sui Lavoratori Ericsson Marcianise, non compare sul viso un sorriso, ma una smorfia di sdegno, un digrignare i denti dettato dalla rabbia, dalla lucida follia, dalla sensazione di essere quasi sbeffeggiati da quel silenzio che fa più rumore di un tonfo, dalla palese indifferenza di chi dovrebbe prenderti per mano e non farti sentire solo.
Sembra che il Presidente Caldoro, L’Assessore Nappi, il Presidente Zinzi, si siano e si stiano adoperando per dare luogo ad una rappresentazione reale, in chiave quasi folkloristica, delle tre scimmiette “Non Vedo”, “Non sento” e “Non Parlo”. Si nota infatti da parte loro, il far finta di non Vedere la desertificazione aziendale che si sta compiendo e all’ultima multinazionale intenzionata ad andare via in ordine di tempo, di non Sentire il grido di dolore e di aiuto che si sta elevando dai Lavoratori, ma ciò che lascia attoniti, costernati fino a dare spazio alla rabbia pura, è questo Non pronunciarsi, non Parlare, che sembra quasi un tacito assenso a tutto quello che sta accadendo.
E’ ora che le finistre e le porte di palazzo Santa Lucia si aprano a quella che è la realtà, è ora che questi Signori scendano dalle loro poltrone e dal mondo ovattato in cui sembra si siano trincerati, quasi interessati solo alla campagna elettorale di questi giorni, costruita sulle solite chiacchiere e che dovrebbe consentire loro di preservare quelle “poltrone d’oro”, quasi fossero le uniche cose a cui sono interessati.
Approfittiamo di questo spazio, per rivolgere a questi Signori tutti, ancora una volta, un invito ufficiale:
Vogliamo vedere il Presidente Caldoro, il Presidente Zinzi, l’Assessore Nappi ai nostri cancelli, in mezzo a Noi;
vogliamo concordare azioni congiunte, vogliamo guardare loro negli occhi, mentre raccontiamo la nostra amara realtà, la nostra frustazione,le nostre storie, perchè ricordiamo per l’ennesima volta, che sono le storie di Persone e non di matricole aziendali, perchè dietro questa vertenza ci sono dei Volti e dietro quei Volti ci sono delle Vite reali, degli Esseri umani”.