Era dal giorno dell’Immacolata che i cittadini aspettavano che l’amministrazione comunale, come di routine accadeva in questo periodo, provvedesse a collocare un albero di Natale nella Piazza Umberto Primo per le imminenti festività della natività. Ma aspetta e aspetta, ci si è resi ad un certo punto conto che in realtà questo non sarebbe mai accaduto in quanto il Comune non vi aveva provveduto. Tra incredulità e indignazione in tanti hanno protestato soprattuto su facebook nei gruppi e nelle piazze virtuali marcianisane. Più di tutti si è spesa l’associazione “Sos Diritti” presieduta dall’avvocato Carmen Posillipo che ha invitato “tutte le associazioni di Marcianise nonché la cittadinanza tutta ad organizzare il “natale del sorriso” atteso che l’unica piazza al mondo priva di albero di Natale è quella di Marcianise ad addobbarla pensiamoci noi. Domenica ore 11 tutti in piazza Umberto I, muniti di addobbi natalizi per addobbare gli alberi presenti e organizzare festoni artigianali per far splendere il Natale in città. L’appello va anche ai grandi imprenditori e commercianti del territorio, si facciano avanti e facciano sorridere la città ormai spenta”. All’appello però non hanno risposto né l’amministrazione comunale, ma nemmeno i commercianti e le imprese marcianisane bensì la Confcommercio di Melito. Le imprese del popoloso comune a Nord di Napoli, quindi, finanzieranno un albero di Natale che verrà collocato in Piazza Umberto I. Uno schiaffo che i cittadini di Marcianise hanno voluto dare a chi, deputato a farlo, non ci ha pensato. Tutto ciò accade in un momento in cui le associazioni giovanili marcianisane sono subbuglio in quanto potrebbe saltare l’ottava edizione del Clebbodanno, il capodanno “alternativo” che i club e le associazioni di Marcianise organizzano da qualche anno. L’evento è cresciuto nel tempo attirando migliaia di persone da tutto il casertano semplicemente offrendo un programma musicale e di iniziative che vanno oltre il classico veglione privilegiando la movida all’interno del centro storico della città. Le associazioni potrebbero anche decidere di far saltare l’organizzazione dell’evento poiché non riescono ad avere né un finanziamento e nemmeno un minimo di supporto organizzativo da parte dell’amministrazione comunale affinché questa iniziativa venga riproposta.
