Saranno Enzo Avitabile e I Bottari di Portico a tenere il “concertino” di chiusura della Festa del Crocifisso. Mercoledì 17 settembre, alle ore 21:30, in Piazza Umberto I, il musicista partenopeo porterà in scena un concerto intenso, pieno di ritmo ed emozioni, dove metterà in relazione la tradizione arcaica contadina della Campania, con il suono antico delle Botti e dei Bottari, quasi a richiamare antichi riti contadini, unendoli ai suoni ed agli stili musicali contemporanei.
Virtuoso sassofonista e polistrumentista partenopeo, musicista del mondo, Enzo Avitabile, in viaggio perenne tra lAmerica nera, i villaggi della sofferenza africani e i sentieri più veri del nostro mediterraneo, propone musiche che, come lalbero della vita, sembrano nascere dalla terra stessa, svelandocene la meravigliosa utilità. Suoni dal Sud, dunque, ma anche suoni dal mondo quelli che da anni caratterizzano la bravura di questo grande interprete che per mezzo di importanti lavori discografici riesce a far parlare e suonare, con la sua musica e il suo cuore napoletano, la musica e il grande cuore del mondo stesso. Il Conservatorio. Il pop. Il ritmo afro-americano. La musica antica della pastellessa e della zeza e il canto sacro. Enzo Avitabile ha vissuto nella ricerca di un suono inedito, non solamente originale ma vitale ed essenziale. Demolendo ogni sovrastruttura mercantile, ogni moda. Queste le vere note biografiche del cantante, compositore e polistrumentista. Da bambino, Avitabile ha studiato il sassofono; da adolescente si esibito nei club napoletani affollati dai clienti americani. Quindi si è diplomato nella disciplina del flauto a S. Pietro a Majella e ha iniziato a collaborare con artisti pop e rock di tutto il mondo, da James Brown a Tina Turner, ma muovendosi sempre sotto un cielo assolutamente personale, mai comune.
Il modo di fare musica dei Bottari di Portico nasce da un’antica tradizione che narra che i contadini, nel tentativo di scacciare gli spiriti maligni dagli angoli bui delle loro cantine, percuotevano freneticamente botti, tini e falci, attrezzi impiegati nel quotidiano lavoro nei campi. Questo rituale si ripeteva anche all’aperto per propiziare un buon raccolto e durante le tradizionali fiere agricole per evidenziare la robustezza degli attrezzi da un lato e dall’altro per attirare l’attenzione dei passanti. Nata come rituale pagano, questa tradizione è confluita nella festa religiosa di S. Antonio Abate (17 gennaio), durante la quale vengono costruiti dei carri a forma di barca e decorati con foglie di palma, a rievocare la traversata via mare per raggiungere l’Italia dall’Egitto da parte del Santo.
Sarà il “concertino” di Enzo Avitabile e I Bottari di Portico a chiudere la Festa del Crocifisso
14 Set 2014
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