Nel 2012, un 30enne di Marcianise, emigrato a Milano, si toglie la vita e lascia una lettera dove racconta che da piccolo è stato più volte violentato da un pedofilo. “Vi prego di perdonarmi – avrebbe scritto nella lettera il 30enne suicida – ma quello che mi porto dentro è insopportabile. Avevo 8 anni quando quell’uomo mi veniva a prendere a scuola di nascosto e mi portava in campagna. Faceva delle cose brutte e poi mi diceva di non dirlo a nessuno, di stare zitto. Lo ha fatto molte volte ed io non ho mai avuto il coraggio di dirlo a mio padre”. Poco distante dalla casa dove viveva il giovane suicida abitava la famiglia di Pasqualino Porfidia, in via Arno. E’ stato questo particolare, assieme ad altri, che ha dato il via alla nuova inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere riguardante la scomparsa di Pasqualino Porfidia avvenuta 24 anni fa. <br>
La troupe di “Chi l’ha visto?” è tornata a Marcianise ed è riuscita ad intervistare il presunto pedofilo. Nel dialogo, registrato a telecamera nascosta, si sente la voce travisata dell’uomo mentre il suo volto è oscurato. “Questo ragazzo – chiede il giornalista dice che lei ha fatto delle cose, è vero?” “Io non capisco niente – replica l’anziano – non so niente di questa cosa…assolutamente. Lo dico adesso, lo dico sempre…non è vero niente”. Non lo so perché ha scritto questa cosa, forse gli stavo antipatico, non lo so”. Alla domanda se avesse conosciuto Pasqualino Porfidia l’uomo risponde: “No! Io non lo conoscevo proprio, no! Non lo so proprio…ho sentito solo per televisione qualche volta, la scomparsa del piccolo smarrito, però non lo conosco neanche”. Alla fine dell’intervista l’uomo dice di non essere stato ancora ascoltato dai carabinieri. L’inchiesta, intanto, continua e la ricerca di nuove prove da rintracciare in alcuni tunnel sotterranei nei pressi di grotte e cantine che si trovano proprio nelle vicinanze di via Arno nel quartiere di Puzzaniello.
Per vedere la puntata di ieri di “Chi l’ha visto?” clicca qui http://bit.ly/1o9jwYq