Le telefonate intercettate dai carabinieri tra l’ex sottosegretario Nicola Cosentino ed alcuni amministratori casertani stanno facendo il giro dei media. In particolare il 31 marzo, Cosentino parla con il sindaco di Marcianise, Antonio De Angelis, che gli chiede un incontro perché ha bisogno di consigli: “Lo so che stai messo in croce, però io avrei bisogno di consigli, domani ci possiamo incontrare? Io ho due problemi…quello del Segretario Generale che lo devo cambiare…e poi oggi pomeriggio alle cinque ho questo incontro, io comunque vado perché noi siamo Forza Italia, giusto”. Cosentino lo interrompe: “Ne dobbiamo parlare da vicino “, e poi concordano un incontro. Nessuno degli interlocutori dell’ex deputato è indagato e nemmeno il sindaco di Marcianise. Tuttavia la pubblicazione di queste intercettazioni ha prodotto un’azione politica da parte del capogruppo del Partito Democratico Filippo Fecondo che chiede lumi al sindaco soprattutto in riguardo ad un atto amministrativo che il sindaco avrebbe dovuto avocare a se. Ecco l’interrogazione presentata da Fecondo:
“Signor Sindaco, sul quotidiano “Il Mattino” di oggi, 22 aprile 2014, a pag. 27, leggo di sue telefonate con Nicola Cosentino. L’articolo non avrebbe suscitato il mio interesse se le “questioni” trattate telefonicamente non avessero avuto ad oggetto atti di rilevanza politico-amministrativa, riferibili al nostro Ente comunale. Infatti, le stesse sono relative al presunto cambio del Segretario Generale e “all’avocazione” al Sindaco di un atto amministrativo, di cui non si comprende la natura, che Lei avrebbe dovuto “bloccare”. E’ chiaro, quindi, un condizionamento dell’attività amministrativa comunale da parte di persone estranee all’Amministrazione. Le chiedo, quale atto amministrativo Lei ha avocato a se, su mandato di Nicola Cosentino, per poi bloccarlo?”
