Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere accogliendo le richieste della locale Procura ha emesso un decreto di confisca di società e beni riconducibili a Vincenzo Salzillo, imprenditore marcianisano titolare di una catena di distributori di benzina “Ewa“. Complessivamente le Fiamme Gialle del Comando provinciale di Napoli hanno confiscato beni per circa 200 mln di euro. Sarebbero centinaia gli impianti Ewa confiscati dalle Fiamme gialle. Le indagini hanno fatto emergere come l’imprenditore, non affiliato ai clan camorristici egemoni sul territorio casertano, e, anzi, inizialmente vittima delle loro estorsioni, abbia poi stretto accordi economici con gli stessi per ottenerne la protezione e l’eliminazione delle imprese concorrenti. Secondo la Guardia di Finanza di Napoli, che ha condotto per diverso tempo accurate indagini sull’attività di idrocarburi della «Ewa», Vincenzo Salzillo, 48 anni, di Marcianise, era il vero «dominus» del gruppo e, secondo una prima indagine della Direzione distrettuale antimafia, anche «imprenditore colluso e polivalente» in contatto con numerosi gruppi ed organizzazioni criminali delle province di Napoli e Caserta (con i Casalesi e i Belforte, nel napoletano con i Vollaro, i Mallardo, i Moccia e nel beneventano con la famiglia Pagnozzi).
I distributori erano già stati sottoposti a sequestro nel giugno del 2007, sono circa 100 dislocati in tutta la Campania, in particolare in provincia di Caserta e a Cassino, nel frusinate. Nel provvedimento di 120 pagine, firmato dai giudici Gabriella Maria Casella, Corinna Forte e Francesco Caramico D’Auria, si parla anche di «diffusa e sistematica illegalità nelle gestione del gruppo Salzillo», come dimostrano le numerose contestazioni per imposte evase o le violazioni alla normativa sulle assunzioni (di 121 dipendenti, 68 non erano in regola).
Fiamme Gialle confiscano beni per circa 200 mln di euro alla catena di distributori di benzina “Ewa” dell’imprenditore Salzillo
15 Giu 2012
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bruttissima storia…rimane il rammarico per il fatto che forse si poteva fare imprenditoria in maniera diversa e dare opportunità reali di crescita alla nostra cittadina!si evidenziano nella lettura parole come..associazione,collusione,lavoro in nero e illegalità nella gestione!fanno male per molteplici fattori danno la sensazione che il nostro paese sia sporco,arretrato culturalmente e nella capacità e volontà di fare impresa se non con l’unico sistema possibile quello di associarsi ad eventi malavitosi!lascio una provocazione per procope essendo,penso,la fonte di croanca cittadina più letta,cerchiamo di essere più attenti alle vere capacità marcianisane quelle sane.pulite e limpide nella morale..aiutiamole a crescere a prendersi delle responsabilità nel senso della giustizia e della maggiore equità martelliamoci in maniera continuativa attraverso queste pagine di fonti di comportamenti socialmente perfetti..esempi che possona dare in maniera vera ed effetttiva delle possibilità di crescita!marcianise è stata bistrattata,sfruttata e violentata in maniera continuativa–penso sia arrivato il momento di difenderci,proteggerci e vivere!