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Apre “Maisons du Monde”, ma è giallo sull’agibilità dei locali. Opposizione accusa: “Procedura anomala”. Le associazioni: “Lì fu abbattuta la Torre Foglia” [video]

Ha aperto ieri, sabato 2 giugno, e non senza polemiche, il negozio “Maisons du Monde“, all’interno del Centro Commerciale Campania di Marcianise. Si tratta di un’azienda francese specializzata nella vendita di mobili e oggetti provenienti da tutto il mondo oltre ad articoli per la casa: arte della tavola, tessuti, illuminazione, candele, ecc. Una sorta di Ikea ma con prodotti meno spartani e un pò più costosi. Il punto vendita di Marcianise, spiegano gli addetti della catena commerciale, è il più grande d’Europa, e potrà contare su una superficie espositiva di quasi 5.500 metriquadri. La proposta commerciale si caratterizza in mobili rigorosamente in legno massello, nonché in complementi di arredo appartenenti a stili e tendenze ben riconoscibili, selezionati e importati da tutto il mondo. Per l’appunto maisons du monde, “case del mondo”. Secondo il depliant informativo il negozio offre 5227 articoli suddivisi in 4 gamme di mobili: classico, contemporaneo, campagna ed esotico. L’azienda transalpina si aspetta nel punto vendita campano, in media, la presenza si circa 1200 persone al giorno che, oltre a visitare gli spazi di esposizione, potranno usufruire di un’area giochi per bambini, uno spazio snack ed uno per il relax.
Ad accogliere la clientela, a regime, dovrebbero esserci circa 70 persone. La struttura per adesso pare ne abbia assorbito una quarantina, che dopo una selezione avvenuta agli inizi di marzo a Napoli, hanno poi partecipato ad un corso di formazione a Roma. Il personale si presenta con un camice nero, modello molto simile a quelli di alcuni ristoranti, e tutti gentili e sorridenti si rendono disponibili ai visitatori.
Ma la vicenda dell’apertura si è tinta di giallo. Innanzitutto l’apertura era prevista circa due settimane fa, ma alcuni problemi relativi all’agibilità dei locali ne avevano fatto slittare l’inaugurazione. Sulla vicenda si era scatenata una vera e propria guerra tra maggioranza e minoranza consiliare. In particolare i secondi, che parlano apertamente di procedura “anomola”, avevano lamentato, anche attraverso un esposto indirizzato al Prefetto, la mancanza di documenti idonei ad un controllo amministrativo sulla regolarità dell’iter autorizzativo. “Nonostante precise e ripetute richieste – spiegano i capigruppo di opposizione – il Dirigente tecnico ed il segretario comunale – che in teoria dovrebbe essere il garante della conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti – non hanno garantito agli scriventi l’acquisizione formale degli atti. In alcuni casi le richieste sono state anche inviate per conoscenza al sindaco che, tuttavia, non è mai intervenuto per impedire che i suddetti funzionari perpetrassero nel rifiuto di atti d’ufficio”. Insomma un bel “casotto” che ieri, secondo la vulgata, avrebbe costretto la dirigenza della “Maison du Monde” a ritardare l’apertura del negozio per sistemare le ultime carte. Inizialmente prevista per le ore 9,30, l’inaugurazione effettiva è avvenuta alle ore 15.00 circa. Durante la mattinata alcuni consiglieri comunali di opposizione avevano allertato il comando dei vigili urbani di Marcianise affinchè verificasse se tutta la documentazione relativa all’agibilità dei locali commerciali fosse a norma.
Ma le polemiche non finiscono quì. A rovinare la festa dell’azienda francese anche l’associazionismo marcianisano. Come si ricorderà, infatti, la struttura dove ora si trova il negozio di arredi, sorge in località Parco Caralone sull’area dove fu abattuta tra il 24 e il 28 Settembre 2007 la cosiddetta “Torre Foglia“. Si trattava, spiegano gli attivisti dell’Archeoclub, di un raro esempio di struttura agricola difensiva del XVI secolo. Ritenendo che il fabbricato in questione fosse da considerare appartenente al patrimonio storico-architettonico di Marcianise, in data 22/10/2007 Francesco Delli Paoli e Pasquale Fecondo, membri del Consiglio Direttivo della sede locale dell’Archeoclub d’Italia, inviarono una denuncia alla Procura della Repubblica di S.Maria C.v., alla Soprintendenza per i Beni Architettonici per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico di Caserta e al Comune di Marcianise per accertare se ricorrevano gli estremi del reato previsto dall’Art. 733 del codice penale (danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale) o di eventuali violazioni urbanistiche, dato che non risultavano autorizzazioni all’abbattimento della Torre. Da allora tutto tace ma la ferita per il patrimonio culturale marcianisano rimane ancora viva.

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Alfonso Alberico - Marcianise