“A partire da mercoledi 16 maggio quarantuno lavoratori in cassa integrazione dello stabilimento di Marcianise della BLG l.s.i., nata nel 2005 da una cessione del ramo d’azienda di Jabil ex Siemens, avvieranno la stato di agitazione per rivendicare certezza sul proprio futuro e il mantenimento dei livelli occupazionali.
In particolare, i lavoratori denunciano il fatto che quasi tutti gli impegni assunti con la RSU aziendale, tra cui la garanzia di cinque giorni lavorativi al mese, sono stati ampiamente disattesi. Tutto ciò, nonostante l’azienda abbia in essere commesse proprio grazie al sito di Marcianise.
“Intendiamo sottolineare – fanno sapere i lavoratori – che tutti i quarantuno dipendenti sono parte integrante del processo produttivo di Jabil,dalla quale attendiamo di conoscere l’esito delle interlocuzioni con BLG. Siamo preoccupati che paghino ancora una volta i più deboli, ossia i lavoratori, già fiaccati dalla crisi economica e sottoposti a enormi sacrifici per arrivare alla fine del mese. Annunciamo sin d’ora azioni di lotta più decise nel caso in cui le nostre legittime rivendicazioni non troveranno le attese risposte dai soggetti coinvolti”
Blg: da oggi 41 lavoratori in cassa integrazione. L’azienda è parte integrante della produzione Jabil
16 Mag 2012
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La protesta deve continuare.
Le risposte dell’azienda sono un offesa all’intelligenza dei lavoratori.
La situazione che si è creata nel gruppo dei lavoratori BLG non può che essere definita se non come estremamente grave, riteniamo che non sia possibile assistere all’ennesima farsa da parte di una multinazionale come BLG Logistics e i delegati RSU aziendali e Segretari provinciali.
“Dimissioni”
questa e’ la parola chiave che dovrebbe prendere in considerazione il direttore della BLG Logistics Marcianise in quanto non e’ piu’ in grado di sostenere la situazione occupazionale degli stessi lavoratori che ormai sono stremati dal sostegno economico che grava sulle loro spalle per portare avanti una famiglia .Incurante della dignita’ di padri di famiglia che senza lavoro non hanno ragione di esistere.
Lanciamo un appello alla sana imprenditoria affinché possa rilevare e salvaguardare i livelli occupazionali e le professionalità acquisite dai lavoratori.