Nota stampa di Angelo Zarrillo Maietta, consigliere comunale UDC: “Ho insistito per andare fino in fondo alla questione avvertendo sia la esigenza di tutelare la mia dignità personale sia la necessità di far conoscere la verità ai cittadini di Marcianise.
Ho già detto che la polemica che mi riguarda è assolutamente strumentale e finalizzata a soddisfare i “capricci” di qualcuno e non certamente attiene alla corretta amministrazione della res publica ed il dibattito consiliare ha dimostrato la infondatezza e pretestuosità delle argomentazioni contenute nel documento di revoca. La regolarità del mio operato, svolto nelle funzioni di Presidente del Consiglio, è stato sempre a completa tutela e garanzia dell’intero Consiglio Comunale. Se l’opposizione ritiene di non condividere “quasi nessuno degli argomenti posti alla base della richiesta di revoca del Presidente del Consiglio” e che essi “sono argomenti labili, deboli e sono viziati dalla necessità di giustificare l’atto stesso di revoca” mi sento nella condizione di avere assolto fino in fondo al mio compito, nel rispetto del mandato che mi era stato conferito all’atto della mia elezione all’unanimità.
Al di là del dato “istituzionale” il dibattito in Consiglio Comunale svoltosi davanti ad un plotone di esecuzione composto da killer abituati al ruolo a cui si sono sommati altri arruolati nei giorni precedenti, ha dimostrato ancora di più quanto strumentale fosse l’intera vicenda. A nulla vale, però, nascondersi che ci sia stata la convergenza di differenti interessi. Tutti hanno voluto, quella sera, invocare l’interesse della città, i principi di trasparenza e legalità ritenendo di esserne gli apostoli.
Nei successivi miei interventi già quella sera, in una sorda e preconcetta assemblea, ho dovuto constatare che i giorni della speranza erano finiti ed ho dovuto dire quante menzogne aveva aggiunto ancora il sindaco al canovaccio della mozione intervenendo in Consiglio.
Chi ha vissuto l’esperienza dei due anni trascorsi sa che il confronto interno al partito dell’UDC è stato costante e, in diversissimi momenti, serrato e violento. L’argomento è sempre stato quello della incapacità amministrativa del sindaco che condizionava in maniera determinante la condotta della parte politica che lo aveva espresso. Ricordo, ad esempio, che per mesi siamo corsi dietro alle fioriere in via Santoro. Nessuno chiedeva le dimissioni da sindaco e fin’ora nessuno le ha chieste se non proprio quella parte politica che oggi, da qualche ora con due soli consiglieri comunali e due assessori, rappresenta la struttura portante della coalizione.
Si sperava che ci fosse uno scarto nell’azione amministrativa. Si sperava che l’aver realizzato oramai una condivisione di intenti positiva per la città con le elezioni regionali e provinciali, una sinergia tra questi enti (comune, provincia e regione) avrebbe determinato una spinta propulsiva alla soluzione di problemi vitali per la nostra realtà sociale ed economica. Mi riferisco alla irrisolta questione interporto, alla università che non abbiamo saputo trattenere nella nostra città, agli insediamenti commerciali visti solo con l’occhio del mediatore che rincorre l’aggio, al mancato espletamento nell’anno 2009 del concorso per i vigili urbani, la stabilizzazione degli LSU, la riorganizzazione della pianta organica. Mi riferisco anche agli aborti sul tema del forum dei giovani e della commissione pari opportunità, al mancato seguito alla delibera di intitolazione della tendostruttura a Gianluca Noia, alla dilettantesca gestione della questione ambientale che il partito aveva collegato ad una più organica e coinvolgente azione che andava sotto il nome di “Città Sana” e, su tutto, una progettazione e programmazione degli interventi veri sulla città.
Con rammarico ho dovuto constatare, però, che nulla di quanto programmato e progettato aveva un seguito ancora un anno dopo le elezioni provinciali. Non bastava più mettere in cantiere opere che nemmeno noi avevamo progettato, non potevamo essere quello che noi stessi imputavamo alle amministrazioni che si erano succedute a quella di Gianfranco Foglia: tagliatori di nastri.
Il mio disappunto l’ho espresso per la prima volta in maniera plateale allorché, rincorrendo una affermazione di un amico che definiva Antonio Tartaglione un amministratore di condominio, rincaravo definendo il condominio una “Unra Casas”, ma delle modalità chiedevo scusa.
Per questo sono finito davanti al plotone di esecuzione.
La camicina candida che Antonio Tartaglione ha voluto esibire in Consiglio Comunale non è credibile. Le sue insinuazioni ed il suo solito scarno vocabolario (legalità, trasparenza, bene della città) fanno oramai ridere quelli che lo conoscono e che hanno conosciuto il suo nepotismo oltre che i suoi recentissimi misfatti. Per la muschinità (congeniale al personaggio) delle sue affermazioni, secondo cui la mia revoca risponderebbe alla necessità di ripristinare la legalità al Comune di Marcianise, già in Consiglio l’ho sfidato a rendere pubbliche le motivazioni, secondo lui reali, che starebbero alla base del documento sottoscritto dai suoi accoliti. Non credo succederà anche se le attendo con serenità.
Zarrillo Maietta all’attacco: “Sindaco Tartaglione inefficiente e nepotista”
31 Lug 2011
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Caro Angelo,
perchè non siete restati in aula per votare contro il bilancio? questo avrebbe risolto per sempre le questioni da te poste ridando la parola ai cittadini.
Ormai è tardi….parole al vento! Zarrillo stai a casa buonino buonino
E ddai….Angelino e mo basta…ti hanno sfiduciato, mettiti l’anima in pace e fai il consigliere di minoranza.
Forse non tutti i mali vengono per nuocere, forse non sapremo mai la verità delle cose e le motivazioni scatenati. Forse, però, sarebbe il caso che la città, approfittasse di questo vuoto politico che si è creato. Il teatrino che si è consumato ha visto sulla scena attori che si sono immolati con recite a cannovaccio, non ritengo che ci siano stati vincitori, la partita è stata a sommatoria zero. I veri perdenti sono stati i registi occulti, coloro che da dietro le quinte pensano (pensavano) di disporre ancora di Marcianise a loro piacimento. Sapremo cogliere l’opportunità ?
quando è sottratta l’uva tutti a gridare ed inveire che essa non dava buon vino !!!
speriamo lo consiglino bene(anche zinzi) affinchè non butti a rotoli la sua carriera politica
E’ meglio che questi due fanno il loro lavoro a tempo pieno:
così daranno più spazio a giovani , visto che loro emigrano altrove.
A quale “vuoto politico” fa riferimento l’amico Felice?
Cosa dovrebbero fare i cittadini per approfittare di tale “vuoto” ?
Perché “approfittare” ?
Mi piacerebbe capire veramente il tuo pensiero.
Il vero “teatrino” fu orchestrato dalle forze di maggioranza al tempo del primo mandato del Sindaco Filippo Fecondo nel tentativo di sminuire la persona, il ruolo e l’autonomia dello stesso per motivi. . .
conflitti di interesse?
Noi non dimentichiamo e non ci piace ricevere accuse proprio da chi, a suo tempo, fu accusato di adottare procedure poco consone.
Guardiamoci negli occhi e diciamola tutta. . .
Questo Sindaco è stato capace di stupire tutti ma non coloro che lo conoscono veramente:
integrità, correttezza, capacità e apertura al confronto sono caratteristiche dell’uomo Antonio Tartaglione, prima ancora del politico;
competenza, professionalità e dedizione sono tratti peculiari del cardiologo, prima ancora del politico.
Non c’è trucco, non c’è inganno, c’è solo da fidarsi e credere che qualcosa di nuovo è al nostro orizzonte.
Cordialmente
Franca Abbate
come si dice: chi è causa dei suoi mali, pianga se stesso.
Per quanto concerne le accuse che ora dispensa sensa risparmio, beh, quelle lasciano il tempo che trovano e sono solo funzione dello stato d’animo attuale, per lui inusuale.
Posso dire una cosa? Vi seguo e vi guardo dalla capitale…..mi fate proprio divertire…..l’incompetenza, la superficialità , la mancanza di idee con cui state rovinando Marcianise è da caso scuola (case history). Continuate così e scriveremo un libro e magari ci facciamo qualche soldino…..:-)))) la prossima volta che incontro qualcuno dei protagonisti per strada….gli faccio una bella pernacchia modello Eduardo…..Che gente. Facce toste che si candidano nonostante non sappiano fare un cacchio!!!
Ma quale vuoto cara Franca, chist bast che scrivon…..
Cara Franca, l’amico Angelo è stato abbastanza esauriente, le risposte alle tue domande le puoi ricavare dal suo comunicato.
Giusto a titoli esemplificativo:
Ring Verde;
Teatro Mugnone;
Ospedale;
Revoca dell’ultimo finanziamento, per tre scuole, da un milione di euro andato perduto, dopo averlo sbanderato;
Università di disegno industriale;
Figuraccia sul gassificatore, con delibera non ancora revocata;
Bonifica ambientale dei siti inquinati;
Palazzo della cultura;
Piscina comunale.
Trasferimento del tribunale …. in locali non ….
Mi astengo dal continuare ….. sono in ferie !!!
C’era bisogno di questo per sapere come stavano le cose? Ma vuoi vedere che adesso tutte le colpe sono di Antonio Tartaglione? Spero soltanto che duri per tutto il suo mandato, con la speranza che continui nella sua azione di repulisti. Marcianise ha bisogno di una nuova classe politica visto che quelle finora succedutesi non hanno saputo gestire la pubblica amministrazione in modo tale da risolvere il problema occupazionale, la crescita sociale ed economica, strutture sportive, e molte cose ancora. Marcianise e’ una delle citta’ piu’ importanti del meridione per la ricchezza che apporta alle casse comunali. Il degrado in cui versa e’ un chiaro segno di incompetenza politica. Tutti coloro che pensano di risolvere i propri interessi con la politica e’ meglio che rimangono a casa.
Carissima Signora Franca, mi dispiace dirgli che Lei e come un vecchio Jubox.
chi è la genitrice del presidente del collegio dei revisori al comune, appena eletto?
La genitrice?
A Marcianise si dice: ” la Madre”.
E dillo come si chiama invece di cercare a tutti i costi di insinuare!
Ma chi se ne frega di chi sia la genitrice.
Per avere generato ed educato una cosi degna persona, sarà sicuramente una persona diversa e più meritevole di chi dice e non dice.
E pure se, come non è, fosse stata una persona non degna…mi spieghi cosa sarebbe interessato ai nostri concittadini?
Ma questo è difficile da recepire in quanto, ormai, la politica vera ed onesta è stata soppiantata dal pettegolezzo!
Siete degli incapaci!
Cordialmente
….la madre del Presidente dei revisori dei conti appena eletto si chiama Franca.
! E con ciò cosa si vuole dimostrare ? Che non e’ meritevole ?
Chiunque fosse stato il presidente dei revisori dei conti, avrebbe avuto, comunque, una madre!
Prima di giudicare ed inciuciare alla marcenesana maniera, informatevi ! il presidente del collegio dei revisori non è la persona da voi indicata. State facendo una polemica assurda ed infondata.
Che cosa c’entrano le madri in tutto cio’?
Il presente “volantino” é stato distribuito in piazza.
C’è qualcosa di nuovo sotto il sole marcianisano!
“Si parva licet componere magnis” ( se è consentito paragonare le cose piccole alle grandi), la vicenda dello scontro tra il Sindaco ed il Presidente del Consiglio, che è stato il nostro tormentone estivo, per alcuni aspetti, mi riconduce a due fatti, che hanno lasciato il segno nella storia dell’umanità.
Più di 2000 anni fa, il gladiatore schiavo, Spartaco, ci dimostrò che era possibile e giusto ribellarsi ai forti padroni romani e, 500 anni fa, l’uccisore del re
Enrico III di Francia diede vita alla teoria della monarcomachia, la giustificazione ad ogni forma di violenza contro i sovrani liberticidi.
Che c’entrano questi fatti storici con la vicenda amministrativa Tartaglione/Zarrillo-Maietta?
C’entrano, c’entrano, eccome!!!
La questione si è conclusa con la revoca della carica di presidente del consiglio di Angelo Zarrillo-Maietta, così come aveva richiesto il sindaco Tartaglione.
La vittoria del Sindaco può essere considerato un reato di lesa maestà nei riguardi del Presidente della Provincia, l’on.Domenico Zinzi, notoriamente protettore dello Zarrillo –Maietta.
Quello del Sindaco Tartaglione, quindi, è un atto di aperta rivolta contro un “mammasantissima” della politica marcianisana, perché si è liberato, finalmente,
dai lacci e laccioli che lo dicevano legato strettamente alle volontà dell’on. Zinzi.
Ai margini di questa vicenda vi è un’altra rivolta: i consiglieri comunali dell’API, contravvenendo alle indicazioni del loro Presidente Provinciale, l’on. Piero Squeglia, che chiedeva un’astensione, hanno votato per la revoca del Presidente del Consiglio.
Non voglio entrare nei meandri della pseudo-politica marcianisana, anche perché ci capirei ben poco, ma questi NO ai padroni della politica mi fanno bene sperare, perché nella storia e nel panorama della vicenda politica della Città, vecchia e nuova, mi appaiono come una novità culturale che rompe coll’antico vezzo di noi marcianisani di legarci sempre e comunque ad un protettore.
E questa vicenda del No aperto ai capi indiscussi, si inserisce bene nella novità politica che si va delineando in Italia e che è stata largamente dimostrata dai risultati elettorali alle amministrative di Milano, Napoli e Cagliari!
Chiamatela antipolitica la mia, ma finché la partitocrazia considera la politica affare e protezione degli interessi degli addetti ai lavori, questa rivolta dal basso mi piace!
Anche un comunista può avere le sue pie illusioni!
Alberto Marino
Marcianise, 5 agosto 2011