Una due giorni di intensi eventi culturali vedrà impegnato L’ISISS “G.B. Novelli” di Marcianise lunedì 6 e martedì 7 giugno prossimi. Al centro delle due serate, pullulanti anche di altri momenti di vario interesse, ci sono due passaggi molto attesi: nell’ordine, lunedì alle 19,30 la presentazione del libro di Don Luigi Merola: “Il Cancro sociale: la camorra” e martedì, alla stessa ora, quella del volume “Gesù è più forte della Camorra” di Don Aniello Manganiello.
La presenza dei due apprezzati autori, che saranno introdotti dalla professoressa Caterina Vesta, è stata fortemente voluta dalla Dirigente Scolastica Emma Marchitto e dal suo staff. L’evento è stato preparato in stretta collaborazione con la nota quanto collaudata Associazione Culturale “Amici del libro”, con l’obiettivo di dibattere, conoscendone qualche aspetto ancora nell’ombra, del triste fenomeno della Camorra, di cui gli attesi protagonisti delle due serate, per averne denunciato le nefandezze, hanno conosciuto modalità e ripercussioni e per questo viaggiano con scorte armate. Il programma di lunedì, con inizio alle 18.00, vede anche l’inaugurazione della mostra “Respiri di arte” degli artisti locali Antimo Restivo e Michelangelo Cice, presentata dall’architetto Salvatore Costanzo. Le attività di martedì, invece, si inseriscono nell’ambito dei moduli del mega progetto “Insieme per i 150 anni dell’Unità di Italia”, coordinato dal professor Emilio Romanucci, ed avranno inizio alle ore 17.00. A chiusura delle attività progettuali, infatti, gli alunni presenteranno i prodotti realizzati nei vari moduli, tra le diverse discipline che si sono dispiegate lungo il tema dei 150 anni dell’Unità di Italia. Si avvicenderanno, quindi, proiezioni, letture, giochi, premiazioni, mostre e infine un concerto in tema, proposto dal modulo “l’Italia in musica”, diretto dalla professoressa Natalina Fiorella.
Il testo di don Aniello Manganiello, “Gesù è più forte della camorra”, scritto a quattro mani con Andrea Manzi, sarà presentato nell’ambito dei lavori svolti dal modulo “I migliori anni della nostra vita” coordinato dai docenti Saverio Cognetta e Caterina Vesta. L’iter percorso dalle alunne del gruppo ha portato le discenti all’osservazione di quei fenomeni di criminalità che hanno minato la piena realizzazione dell’Unità, quali la camorra. Il libro, i cui proventi andranno in beneficenza al Centro Don Guanella di Napoli (Scampia, Miano) e alle famiglie indigenti, racconta i sedici anni che l’ex scomodo parroco della chiesa di S. Maria della Provvidenza ha trascorso a Scampia tra lotta e misericordia.
Don Aniello non usa mezzi termini e parla con la forza dei fatti e con il sorriso che l’ha sempre contraddistinto. Il prete ha denunciato piazze di spaccio e ha strappato al “sistema” tantissimi giovani, rifiutandosi di dare la comunione ai camorristi e di battezzare i loro figli. Una presa di posizione che gli è costata le minacce della camorra. Dopo il clamore suscitato dal suo trasferimento, si è preso un anno sabbatico ed è tornato a casa per riflettere. Ammette di essere “stanco dei tanti attacchi” di chi lo “accusa di aver cercato la fama e il successo attraverso i media, affermando che le minacce sarebbero solo delle invenzioni”. In una recente intervista Don Aniello ha affermato che “oggi la Chiesa ha perso la sua vocazione ad essere sale, luce, ad impegnarsi per la giustizia. Il clero si è assuefatto ad una mediocrità scandalosa” e si chiede “perché non segua l’esempio di uomini come don Puglisi, don Diana e Oscar Romero”. Nel libro accusa la Chiesa napoletana “di essere molto più sensibile agli equilibri di potere, ai rapporti istituzionali di vertice, alle relazioni diplomatiche con politici spesso compromessi con poteri oscuri che alla vicinanza effettiva con la gente”.
Non differente per temi ma per esperienze è invece il libro “Il cancro sociale: la Camorra” di Don Luigi Merola. Esso è ritenuto una nuova testimonianza del giovane sacerdote che da anni vive sotto una scorta che ama definire affettuosamente i miei “angeli custodi terreni”. L’autore parte dalla consapevolezza che anche il bene può far rumore. Ne è convinto da sempre. Egli, che per anni è stato costretto a vivere lontano da Napoli a causa delle continue minacce dei clan camorristici contro i quali combatteva quotidianamente, è tornato a vivere nella sua città carico di nuove energie pronto a intraprendere il percorso interrotto al momento della partenza e voglioso di raccontare il suo passato, la sua storia.