«Come mai l’attuale Presidente della Provincia Domenico Zinzi solo 4 anni fa parlava di “allarme diossina” e di “disastro ambientale” (leggi quì) interpellando l’allora ministro dell’ambiente, mentre oggi si dice d’accordo nel posizionare un impianto di termodistruzione dei rifiuti a Marcianise? E come mai solo due anni fa il sindaco Antonio Tartaglione si opponeva ad una “Centrale Elettrica Turbogas” nella zona Asi di Marcianise (leggi quì) dichiarando il suo “no in maniera perentoria ed indiscutibile a qualsiasi struttura di notevole impatto ambientale”, mentre oggi si affanna a voler dimostrare la bontà del progetto Gassificatore? Come mai, infine, la Facoltà di Scienze Ambientali della Seconda Università di Napoli, nel cui consiglio ci sono sia l’ex assessore provinciale Umberto Arena sia l’attuale assessore M.Laura Mastellone, durante l’amministrazione Fecondo avevano messo nero su bianco la situazione critica ambientale del territorio marcianisano e oggi invece se lo sono completamente dimenticato?»
Sono queste le evidenti contraddizioni che il Comitato “No Gassificatore” solleva con forza e pone al centro del dibattito pubblico alla cittadinanza marcianisana. Una battaglia che il Comitato spontaneo di liberi cittadini, a cui hanno aderito sia partiti che associazioni, intende portare avanti con determinazione al fine di scongiurare la localizzazione del Gassificatore sul territorio comunale e su quello dei comuni limitrofi. “Centinaia di firme raccolte in pochi giorni – fanno sapere dal comitato – dimostrano come i cittadini siano sensibili su questi temi e come siano stati traditi dall’attuale classe dirigente che governa la nostra città e la nostra provincia”. La petizione andrà avanti e si sposterà dalla piazza in tutti i luoghi pubblici, ma anche fuori alle scuole, alle fabbriche e nella fiera settimanale, nei circoli, club e associazioni. Una capacità di aggregazione che oltre al passaparola usa internet ed in paricolare facebook come mezzo di comunicazione per scambiare informazioni e documenti importanti per l’organizzazione dell’attività del comitato o per promuovere le esperienze virtuose di alcune relatà italiane come Capannori, Vedelago e Corchiano che hanno fatto del rifiuto una risorsa a impatto ambientale zero. Il solo gruppo facebook “Gassificatore Marcianise: no grazie!” ha da poco raggiunto 1500 iscritti, mentre il profilo del comitato in soli 10 giorni ha già accettato 400 amicizie nel popolare social network. Stasera (martedì 26 aprile 2011), intanto, riunione del comitato presso la biblioteca comunale alle ore 19.00. All’ordine del giorno la distribuzione del materiale per la petizione popolare e l’0rganizzazione di punti di raccolta firme nella città.
“No Gassificatore”: in centinaia firmano la petizione popolare. Comitato attacca Zinzi e Tartaglione: “Hanno tradito la città”
26 Apr 2011
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Interpellanza 2-00537
presentata dall’ On.le DOMENICO ZINZI
mercoledì 16 maggio 2007 nella seduta n.158
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere – premesso che:
il GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in data 10 marzo 2003 emetteva ordinanza di sequestro preventivo di alcune aziende zootecniche del comprensorio di Marcianise sul presupposto dell’accertata presenza di un elevato tasso di diossina negli animali e nel latte;
le autorità veterinarie della regione Campania ordinarono, sulla scorta dell’analisi del rischio effettuata, l’abbattimento di 5.700 capi tra bovini, bufalini ed ovicaprini. Tale azione, complessa ed impressionante sul piano della esecuzione logistica dimostra quale fosse la gravità della situazione igienico-sanitaria ed ambientale per imporre l’adozione di provvedimenti straordinari ed urgenti e che giustificavano il sacrificio di centinaia di posti di lavoro e prospettive di sviluppo che vedevano nella zootecnia un sano equilibrio tra sviluppo economico ed ambiente;
ma proprio la presenza di indicatori biologici formidabili come gli animali ha rivelato l’oscuro pericolo che si annidava nelle viscere del territorio di Marcianise: esattamente a distanza di quattro anni, in uno scenario già visto, i servizi veterinari dell’ASL CE 1 comunicano al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ed ai sindaci del comprensorio che un campione di latte bufalino prelevato presso un caseificio della zona e proveniente da sette allevamenti locali era risultato positivo per elevato tenore di diossina, chiedendo ed imponendo il sequestro cautelativo di circa 1.400 capi di bestiame e la distruzione del latte prodotto, in attesa di altri approfonditi accertamenti;
appare eccessivamente tardivo come a distanza di circa cinque anni 30.000 quintali di letame e compost pellettato già riscontrato inquinato da elevato tenore di diossina e di furani giace ancora presso la ex azienda Visocchi in attesa di distruzione. È sotto gli occhi di tutti il degrado ambientale, sconfinato in un vero disastro ambientale che da anni affligge il comprensorio. Negligente, costosa e scandalosa, ad avviso dell’interpellante, è la gestione dell’ambiente;
contro questo stato di cose, invano si sono levate voci di cittadini, di comitati civici, di sindaci, di amministratori, di esponenti politici e della stessa Chiesa che hanno spesso protestato, anche in maniera clamorosa, per far sì che si ponesse fine ad una spregiudicata attività di stravolgimento di un territorio che per volontà ed interessi di pochi, si è voluto ridurre a discarica di una intera Regione ed a volte anche di parte dell’Italia. Decine di milioni di euro sono stati spesi ad opera di enti che avrebbero dovuto studiare le cause e fornire soluzioni, e ad oggi risultano inadempienti. Risulta inoltre all’interpellante che enti come l’Agenzia per il Territorio sarebbero stati beneficiari di svariati milioni, mentre l’ARPAC non comunicherebbe i risultati delle analisi sul territorio;
è chiaro che, in assenza di evidenze da parte di chi deve indagare per proteggere il territorio, si verificano con periodicità ciclica gli effetti della patologia ambientale sugli animali da reddito, solo e soltanto perché essi sono gli unici posti doverosamente sotto controllo da parte delle autorità veterinarie. Le iniziative assunte, i provvedimenti emanati, le negligenze verificatesi hanno finito, infatti, con il rendere più drammatico un problema che è stato ignorato per anni, si è trascinato per altri anni senza soluzione ed è sfociato, sempre ad avviso dell’interpellante, nella tragedia di un vero disastro ambientale;
va sul punto fatto notare come sino ad oggi, assai probabilmente, per effetto dell’inquinamento ambientale, si registra in queste aree un elevato indice di mortalità per patologie tumorali, oltre a registrare la nascita di persone ed animali affetti da strane e gravi malformazioni. Non vi è dubbio che la condotta, che ad avviso dell’interpellante è, di fatto, negligente, imprudente ed imperita, di coloro che avrebbero dovuto intervenire e non lo hanno fatto, ha determinato un disastro al quale si chiede di porre rimedio -:
se siano state avviate iniziative per porre fine in concreto al disastro ambientale creato dalla negligente gestione del territorio in questione.
(2-00537) «Zinzi».
Ma come è possibile fare questa interpellanza e poi quando si è al potere fare l’opposto per cui la gente ti ha votato?
Mi piacerebbe che si rispondesse anche ad alcune semplici domande:
– Quante e quali possibilità alternative sono state valutate prima di imporre sul territorio una scelta così forte?
– Qual è il rapporto tra tutela del cittadino e la poca predisposizione a ricercare modalità naturali come quelle, per esempio, di Vedelago (TV), laddove Carla Poli, titolare del centro riciclo, sostiene che per lei “i rifiuti non esistono, ma sono una straordinaria risorsa e un’opportunità di business tutta da sfruttare”?
– Potrebbe, la scelta del gassificatore, produrre future trasformazioni ambientali difficili o addirittura impossibili da gestire?
Vorrei capire, non polemizzare… grazie.
Peccato che gli evangelici trentatrè denari d’argento non sono divisibili. A proposito chi ha baciato Marcianise per consegnarla ai soldati?
Per molto meno decisi di alloggiare all’Hotel de la Providence e compiere il mio gesto risolutore.
Affiggere sui muri della città questa interpellanza fatta dallo Zinzi nel 2007. Facciamo capire con insistenza che razza di politici sta governando la nostra provincia. Con forza diciamo no al gassificatore in una terra martoriata da decenni, non dimentichiamo quando lo Zinzi era Superassessore alla giunta campania, non ricordo se con il centro destra o centro sinistra, visto i suoi trasformismi sempre all’insegna dell’opportunità che si presentava al momento, che a prodotto per la Campania? Chi lo ricorda?.Figuriamoci adesso, Caserta con Cosentino, S.Maria C.V. contro, Capodrise con Tatonno bis e un minestrone, Dio ci salvi da queste persone egocentriche.