Nelle prime ore di ieri mattina, la Squadra Mobile di Caserta ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Santa Maria C. V. su richiesta della Procura sammaritana, che dispone la misura degli arresti domiciliari nei confronti di 5 persone, 4 educatori ed una insegnante del “Villaggio dei Ragazzi” di Maddaloni, a vario titolo ritenuti responsabili del reato di maltrattamenti verso fanciulli, di lesioni aggravate e, per la sola maestra, di violenza sessuale aggravata, commessi in danno di alcuni minori, di età compresa tra gli 11 ed i 16 anni, ospitati dalla nota fondazione, amministrata dalla Congregazione dei “Legionari di Cristo”.
Gli arrestati sono: 1. BELLUCCI Domenico, nato a Maddaloni (CE) il 15.10.1955, ivi res., educatore; 2. CRISCI Vincenzo, nato a Maddaloni (CE) il 27.03.1981, res. a S. Maria a Vico (CE), educatore; 3. EDATTICO Francesco, nato a Marcianise (CE) il 28.12.1958, ivi res., educatore; 4. PANICO Gianluca, nato a Maddaloni (CE) il 23.05.1978, res. in Caserta, educatore; 5. IESU Maria, nata a Salerno il 06.04.1974, res. in Caserta, insegnante.
Le delicate indagini, avviate dalla Squadra Mobile di Caserta nel luglio del 2009, avrebbero permesso di svelare l’abituale ricorso da parte di taluni educatori a metodi umilianti e violenti nei confronti dei ragazzi ospitati a convitto nella struttura.
“In particolare – spiega una nota stampa della Questura di Caserta – attraverso l’escussione di numerosi testimoni e delle vittime accertate, sarebbe emerso come i giovanni fossero continuamente oggetto di epiteti ed appellativi ingiuriosi ed offensivi e, nel caso manifestassero ribellione ed insofferenza a tali vessazioni, venivano percossi anche in modo selvaggio al punto che in alcune circostanze erano costretti a ricorrere alle cure ospedaliere”.
Le indagini sono state rese difficili anche dallo stato di soggezione e di disagio psichico dei fanciulli e dei genitori, alcuni dei quali, consapevoli delle vicende in argomento, sarebbero stati indotti a non denunciare alcuni gravi episodi che vedevano come protagonisti alcuni degli educatori arrestati, i cui metodi erano noti, anche perché due di essi, risultavano già indagati in passato per episodi analoghi.
Uno di loro è indagato per episodi di lesioni personali, riscontrati oggettivamente anche attraverso l’acquisizione di referti medici, nei confronti di due ragazzi colpiti con inaudita violenza, uno dei quali scaraventato per le scale, mentre il secondo veniva colpito così violentemente con uno schiaffo da sbattere con la nuca contro un armadio con conseguente ferita lacero contusa al capo.
Nel primo caso, la madre della vittima sarebbe stata dissuasa a non denunciare la vicenda, mentre nel secondo episodio, la giovane vittima sarebbe stata convinta a mentire sulle cause della ferita ai medici del Pronto Soccorso di Maddaloni che gli applicariono dei punti di sutura.
Comunque, le dichiarazioni dei numerosi ragazzi escussi, sempre con l’ausilio di qualificati psicologi, sono risultate coerenti e convergenti nel descrivere i metodi degli educatori arrestati, i quali sarebbero stati soliti appellare i frequentatori del convitto in modo mortificante ed umiliante ( “handicappato, scemo, bestie, animali, porci”), ricorrendo alla violenza fisica, anche spropositata, in risposta ad ogni tentativo di ribellione a tali continue vessazioni.
Inoltre, le indagini hanno evidenziato che i giovani erano costretti, per punizione, talvolta anche gratuitamente, a restare in piedi per ore o a sedere su sgabelli scomodi e privi di spalliere quando guardavano la tv, o, ancora, ad aspettare il turno per fare la doccia scalzi e nudi, con porte e finestre aperte anche d’inverno.
Peraltro, le indagini si sono rivelate difficili anche per il forte disagio psichico manifestato dalle giovani vittime, alcune delle quali tuttora frequentano la fondazione, coinvolte in episodi di violenza anche recenti. Esse, infatti, temevano, in caso di collaborazione, le rappresaglie degli educatori che si vantavano dell’inutilità di eventuali denunce dei loro metodi perché non sarebbe stati creduti.
Più inquietante appare l’episodio per la quale è stata arrestata IESU Maria, professoressa della scuola media statale del “Villaggio dei ragazzi”. La donna, nel novembre 2008, nel corso di una lezione, avrebbe costretto con la forza due alunni di 11 anni a stendersi supini sul pavimento e, dopo essersi seduta su di entrambi all’altezza dei genitali, facendo movimenti ondulatori e sussultori tipici di un rapporto sessuale, costringendoli così a subire un atto sessuale. Il disagio manifestato da una delle giovani vittime, allorchè veniva escussa dalla Sezione Minori della Squadra Mobile alla presenza di uno psicologo, era tale che il ragazzo, per l’imbarazzo, non riusciva a raccontare l’episodio e si limitava a scrivere su un foglio i comportamenti della professoressa.
Violenze sui minori al “Villaggio dei Ragazzi”: coinvolto anche un educatore di Marcianise
1 Mar 2011
Stampa
Non perderti le notizie su Marcianise e dintorni GRATIS. Clicca qui Iscriviti al CANALE Caffè Procope su WhatsApp
Ti è piaciuta la notizia? clicca e segui Caffè Procope su Facebook
gli educatori coinvolti di Marcianise sono due e non uno:
Per quanto riguarda l’articolo che riguarda le presunte violenze subite dai minori del Villaggio dei ragazzi vi sono altri 3 indagati oltre i 5 arresti e gli educatori coinvolti di Marcianise sono due.
Come è possibile che le stesse persone (Educatori) che dovrebbero aiutare i minori ad elaborare eventi di vita traumatici siano le figure dalle quali difendersi?
Al giornale chiedo di seguire la questione in modo più dettagliata in quanto è giusto che i cittadini sappiano di ciò che accade a questi ragazzi indifesi e senza aiuto.
Purtroppo succede anche questo. Gli educatori dovrebbero elaborare prima i propri traumi e correggere eventuali turbe sessuali. Pertanto le selezioni dovrebbero seguire altri criteri.
Le notizie di cronaca sono sempre le stessa, non accade più nulla?
E’ da giorni che mi collego al giornale on-line ma non trovo nulla di nuovo…..
Per Massimiliano
Non credo che tu possa capire cos’è la FONDAZIONE, attraverso la stampa. Sarebbe più logico informarsi sull’opera educativa recandosi direttamente al VILLAGGIO DEI RAGAZI visto che è una struttura aperta al pubblico. Gli EDUCATORI di cui parli lavorano da circa trent’anni e solo con ragazzi provenienti da un pezzo di società ancora ferma alle origini e credimi, a noi persone normali l’opera educativa, non conoscendo il valore e la dedizione degli stessi EDUCATORI, apparirebbe umanamente impossibile. Il confine tra lo scapellotto educativo e la violenza fisica è ormai annullato e quindi siamo certi e senza appello anche perchè garantisce la stampa che si tratta di una banda di mostri, ma è grazie a quei mostri di bravura che esiste e sopravvive la FONDAZIONE VILLAGGIO DEI RAGAZZI e che oggi fà ancora la differenza con altre istituzioni scolastiche dando una seria opportunità a tanti giovani.