Incapace di intendere e di volere. Queste sono state le conclusioni dello psichiatra dr. Nardini, perito nominato dal G.i.p del Tribunale di S. Maria C.V. dr. Caparco in sede di incidente probatorio nel procedimento penale a carico di Francesco Di Giovanni, accusato di violenza sessuale aggravata a carico di una minore di anni 14. La perizia, chiesta dall’avvocato dell’accusato Mariano Omarto al giudice per appurare il grave deficit mentale dell’uomo. Il Di Giovanni fu arrestato in data 10.04.10 ad opera della squadra volante della Questura di Caserta a seguito della denuncia della madre della minore. La minore – a quanto pare assidua frequentatrice della casa Di Giovanni – sarebbe stata colta dalle attenzioni dell’uomo poichè rimasti soli in casa. Successivamente, la ragazza ha avuto modo di raccontare tutto alla mamma che, unitamente alla figlia, si sono recati presso la Questura di Caserta per esporre l’accaduto consegnando, per l’occasione, anche i pantaloni della
minore intrisi di sostanza biologica asseritamente del Di Giovanni. Così conclude il c.t.u.:”non è imputabile poichè sono risultate inadeguate capacità di intendere e di volere,avendo riscontrato condizione morbosa di ritardo mentale di grado moderato e grave condizione di deprivazione sociale e culturale per cui si prospetta presenza di vizio totale di mente; l’imputato non è compatibile con il regime carcerario e non ha capacità di stare in giudizio”. Confermate anche le conclusioni del consulente di parte nominato dall’avvocato Omarto che dichiara: “Auspico, a questo punto, la scarcerazione del mio assistito e l’affidamento ai servizi ASL territorialmente competenti”.
Violenza sessuale su minorenne, perito del Gip: “Incapace di intendere e di volere”
2 Ago 2010
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Significa impunità?
Come la società potrà scusarsi con la ragazza?
Che senso ha infliggere una sanzione penale(sia essa pena detentiva o pena pecuniaria, o addirittura entrambe)ad un soggetto che non è in grado di capire il disvalore e dunque l’antigiuridicità delle sue azioni?.La finalità rieducativa della pena(cui deve tendere per Costituzione il nostro ordinamento)è resa vana nel momento in cui il condannato,dunque colui che dovrebbe recepire tale nobile scopo,non è in grado di carpirne la portata per una grave infermità mentale.Non riuscendo nemmeno a capire le finalità e la sottoposizione ad un processo penale.Le responsabilità quindi,se proprio vogliamo individuare un colpevole,sono da ascriversi a coloro i quali tenuti a vigilare sulla persona(già dichiarata invalida al 100% con accompagnamento)non lo hanno fatto adeguatamente.
quoto il pensiero,sempre impeccabile,dell’avvocato!
Allora caro avvocato, sè c’è l’accompagnamento all’invalidità, la responsabilità dovrebbe essere del tutore della persona invalida, e quindi al tutore andrebbe inflitta la pena per la tentata violenza.
al tutore va attribuita la culpa in vigilando e cioè la colpa di chi è tenuto alla custodia di persona incapace. Per ciò che attiene alla responsabilità penale la stessa è personale.
Gia’ Avvocato Omarto,che senso ha la prigione se non vi e’ una funzione rieducativa della persona,come questo delicato caso,che Lei ha bene difeso.Chiudere in istituto penitenziario un individuo con seri problemi di salute mentale e buttare la chiave.Pure non avendo la conoscenza scentifica da potere o volermi sostituirmi ad uno specialista del settore della scienza medica ,credo sia una cosa aberrante verso l’umanita’,tenere rinchiuso un individuo dentro le mura di una prigione,con quali risultati?
Sono passati trent’anni dal 13maggio 1978, quando venne approvata una legge rivoluzionaria, unica al mondo: la 180 che Lei conosce benissimo,(meglio nota come legge Basaglia, dal nome dello psichiatra che la ispirò) che impose la chiusura dei manicomi.Oggi quegli istituti di dolore tortura e sofferenza non esistono più (l’ultimo è stato chiuso 8 anni fa) per fortuna.Il Suo cliente va curato in istituti moderno rispetto a quelli di una volta distribuiti in tutto il territorio nazionale.
Salve Avvocato Omarto e complimenti di vero cuore.
Il fine rieducativo e’ ben interpretato da tal Balducci, assegnato ai domiciliari in una villa Toscana con piscina e centro massaggi, in quel di Montepulciano. Il guaio della Legge e’ che essa non e’ uguale per tutti !!!!
Questa legge da quattro soldi e’ garantista con i colpevoli sprezzante ed arrogante con le vittime. Chi pensa a questa ragazzina di 14 anni ? Sapete cosa significa ?
A sua eccellenza dalla non perfetta salute mentale (si può dire così?)ogni garanzia, alla società, priva di adeguate strutture sanitarie fin dal 13/5/1978, una bella pietra dell’oblio (manca il lavoro, l’euro traballa…), a chi si è distratto solo un attimino dalla custodia, tanta legittima comprensione (agli avvocati l’individuazione del termine tecnico).
La ragazza presto dimenticherà. (Tanto, secondo un consolidato modo di vedere, un po’ se lo sarà cercato).
O no?!?
già. radio londra arriva anche negli states. ci ricorda tanto la sentenza Tartaglia. incapace di intendere e volere ma capacissimo di intendere e mirare al volto del nostro grandioso silvio. e noi ci chiediamo : ma chi è capace di intendere e di volere al momento di un omicidio ? tutti dovrebbero essere assolti alla luce di questo assunto. e ancora, con queste sentenze, quanti si sentiranno autorizzati a commettere simili e gravi gesti immaginando, poi, di essere assolti ?
per il nostro grande premier, quella sentenza non fu degna, da parte sua, di commento. noi,invece, non ci possiamo astenere dal farlo, interrompendo il nostro silenzio dovuto alla trasferta di studio negli states. stiamo studiando,infatti, l’altro obama, quello nuclearista, in modo da indirizzare nicky vendleton, prossimo candidato a premier dalla sinistra, verso questa politica .
gia’ anche noi del Vostro adorato Nordest,non vorremmo aggiungere ne togliere una virgola,infatti tutti ci provano,pochi arrivano alla Santita’
come il nostro Silvio che,posso testimoniare l’ho visto camminare sulle acque dei Regi Lagni.Lo giuro.
povera bambina,se ero il padre di quella creatura,al l uomo che ha usato violenza,contro una persona indifesa,sopratutto di genere femminile,e una povera madre,come si può sentire ferita,nel propio cuore,avendogli toccato,e abusato della sua piccola.CMQ,i tribunali sono come i dati,non hanno memoria,quello che funziona,oggi,non funziona domani.Ci penserà il signore,lui vede e provvedè,e quanto meno se ne accorgerà si troverà piu morto che vivo.
Purtroppo mi rendo conto sulla propria pelle e su quella di mia figlia che i tribunali la legge la fanno a modo loro…mia figlia e’ stata violentata da un ex carabiniere ad 11 anni e dopo varie denunce ancora a distanza di quasi due anni e mezzo con prove gia dimostrate, deve iniziare il processo,,,in una citta’ che si chiama catanzaro….sono davvero delusa anche perche’ l’ex carabiniere e’ vittima del dovere…….e’ lo stato si deve vergognare di aver nominato vittima del dovere un pedofilo….
niente da eccepire sulla qualità giuridica dell’intervento dell’avvocato omarto.però mi sembra uno di quegli interventi dove è impossibile controribbattere vista la sottile linea che passa tra equità morale e diritto giuridico inviolabile del singolo.
desidererei girargli una domanda,visto la sua posizione di difensore per un attimo si metta nei panni dell’avvocato della controparte e mi dica che parole pronuncierebbe..in maniera organica e in perfetta sintonia con la giurisdizione attuale e con un pizzico,solo un pizzico,di coinvolgimewnto morale??
e due parole giuridiche sulle responsabilità di chi si è sottratto alla vigilanza::che dovrebbero assumersi in toto la responsabilità di ciò che è avvenuto!!
x ilpistolino:
1° risposta : se l’avvocato Omarto avesse difeso la parte lesa, questi sarebbe stata remunerata mentre il “Francesco Di Giovanni” starebbe in carcere.Si coglie quindi l’opportunità per dire “il nuovo Perry Mason”.
2° risposta : non cada sui figli la colpa dei padri.
Vale a dire che il tutote ” NON HA COMMESSO IL FATTO “.
Il tutore risponde dei fatti patrimoniali in firma e non INCARNA l’assistito.
Solo una Persona HA AVUTO QUESTO DONO :Gesù.