La triade dei commissari liquidatori, guidata da Sergio Sciarelli e di cui fanno parte anche Roberto Giordano e Francesco Sbordone, ha presentato lunedì 19 luglio 2010 un’istanza di fallimento alla VII sezione fallimentare del Tribunale di Napoli. L’istanza sarà discussa il prossimo 8 settembre. Ancora una cinquantina di giorni, dunque, per tentare di dare un futuro al centro multifunzionale finito sull’orlo della crisi finanziaria a distanza di pochi mesi dalla sua inaugurazione nel settembre del 2007.
La mossa dei liquidatori vuole essere uno stimolo, spiegano gli stessi promotori, affinchè coloro che devono assumersi responsabilità lo facciano e mettano in salvo un gioiello dalle potenzialità inespresse come testimonia il piano che aveva accompagnato la domanda di ammissione al concordato preventivo e che prevedeva anche una riorganizzazione del centro. Destino, quindi, in mano agli stessi soci, che meno di un mese fa avevano tentato di formare un cartello in grado di assumersi la gestione del centro commerciale dedicato al lusso e alla moda. La proposta fu avanzata da Domenico Menniti, patron di Harmont&Blaine, che propose la costituzione di una cordata di imprenditori con le giuste credenziali che, investendo denaro contante, potesse interloquire con i creditori, in particolare le banche, e i magistrati. Si punta, insomma, alla nascita di una newco con un capitale di dieci milioni interamente versato con quote da un milione. La società rileverebbe l’attivo del fallimento e poi, d’accordo con il curatore, provvederebbe a pagare i creditori. Un pò come successe con la società di calcio del Napoli all’epoca della presidenza Naldi. Dopo l’istanza di fallimento, subentrò la nuova società di Aurelio De Laurentis che creò le premesse del successo di oggi.
Polo della Qualità, commissari presentano istanza di falllimento
21 Lug 2010
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ecco un articolo che deve fare semplicemente riflettere chi a spada tratta a difeso le azioni dei protagonisti politici che all’epoca(5-6 anni fa..) hanno favorito questo tipo d’investimento….transition town,nuove possibililità lavorative,futuro roseo per gli operatori commerciali di marcianise………….solo desolazione,svendita territoriale,speculazione imprenditoriale,nessuna ricaduta sul tessuto sociale,promesse non mantenute…..e come sempre a pagare è la collettività e sono i nostri concittadini..presi letteralmente per i fondelli!!e ai protagonisti di queste azioni?…prebende da condividere(contributi….)e paracaduti politici per chi ha sbagliato(poltrona amministrativa all’interno dell’asi)!!
I soci sono gli unici che possono risolvere il problema, perchè hanno investito fin dall’inizio e credono nonostante tutto, ancora nel loro sacrificio. Altre forme di gestione saranno solo fallimentari e speculative, rapportare questo tipo di attività a società di calcio la dice lunga sulla effttiva intenzione di far ripartire una struttura così complessa.