E’ stata una telefonata, avvenuta ieri tra il premier Silvio Berlusconi e il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, a porre termine all’incredibile “caso Campania” e a dare il beneplacido al partito dei centristi di designare il candidato del centrodestra alla Provincia di Caserta. Il partito di Casini indicherà, come annunciato, Domenico Zinzi e appoggerà Caldoro nella corsa per la presidenza della Regione Campania.
In mattinata era già arrivato il “si” da parte del coordinamento del Popolo della Libertà regionale. In una nota si esprimeva la “volontà di un accordo con l’Udc” in “coerenza con le recenti competizioni elettorali che hanno determinato la vittoria nelle province di Napoli, Salerno ed Avellino”.
Il Pdl campano, continuava il documento politico, “riconosce all’Udc l’indicazione del vertice della provincia di Caserta, in un quadro di condivisione complessiva a partire dal candidato presidente ed all’accordo politico e di programma”.
In realtà il documento era stato scritto in maniera tale da permettere al coordinamento locale di porre in essere delle trattative per individuare insieme all’alleato Udc sia il nome che il programma. Ma le inistenze del partiti di Casini hanno costretto ad intervenire direttamente il premier Berlusconi in qualità di Presidente e “padre padrone” del partito da lui inventato, chiamando il segretario nazionale dell’Udc Cesa e candidando Zinzi. Ora la palla passa al centrosinistra che dovrà presto designare un suo candidato.