Martedì scorso, nello storico palazzo Grimaldi in via Foglia, alla riuscitissima festa di carnevale con il maestro Roberto De Simone, nella folla di ospiti è stato notato anche un gruppetto proveniente da fuori città. Della serie “marcianisani di ritorno”. Appositamente in arrivo da Roma c’era Vincenzo Cappiello, in compagnia di alcuni amici. Il cognome dice poco, a Caserta molto di più non foss’altro perché c’è un notissimo viale e un ancor più noto rione Cappiello. Sono intitolati a Vincenzo Cappiello, nonno (omonimo) dell’ospite alla festa di Marcianise, storico ed amato sindaco della città capoluogo negli anni più importanti della ricostruzione post-bellica. A sua volta, papà di Raffaele, anche lui casertano, funzionario pubblico poi entrato nei ranghi della Corte dei Conti, fino ad assurgere al ruolo apicale di procuratore generale, a Roma. Raffaele Cappiello era sposato con Anna Grauso, marcianisana doc, esponente di una famiglia notissima in città, insediata in via Duomo, dove tuttora vi sono due palazzi (sul lato opposto alla chiesa) che sono stati tramandati per generazioni. I Grauso vivono quasi tutti a Roma, pur avendo conservato proprietà a Marcianise. Ma in città hanno lasciato non solo palazzi, anche una fetta di cuore. Vincenzo Cappiello ne è la testimonianza. Legato a Caserta, ma ancor di più a Marcianise per parte di madre. A Caserta tornava spesso (ha di recente ristrutturato il palazzo avito ad Aldifreda), a Marcianise quasi mai. Ma il richiamo era forte, e altrettanto forte la volontà di ritrovare le radici, rincorrendo luoghi e atmosfere rimasti impressi nella mente sia per il racconto familiare, sia per le frequentazioni da bambino ed adolescente. Alla vigilia di Natale l’occasione del ritorno a Marcianise, con la partecipazione ad un pranzo in casa di amici e il classico giro per il centro storico, con una puntata a via Duomo, carico di significati nostalgici. Martedì 14 febbraio, nuovo blitz a Marcianise, per partecipare stavolta alla festa organizzata dal centro “Spazio corrosivo”, nel palazzo Grimaldi. Una serata indimenticabile, mangiando prodotti della cultura contadina mai dimenticati e ascoltando canti anch’essi impressi nella memoria.
Un tuffo nel passato, godendosi il presente. L’occasione per riannodare i fili della memoria, per riascoltare racconti appresi in famiglia. Vincenzo Cappiello, avvocato, vive a lavora a Roma (dove è in costante contatto con la folta pattuglia marcianisana dei Grauso, dei Foglia, dei Tartaglione); nella Capitale ricopre un ruolo di primissimo piano. E’ amministratore delegato di Fintecna Immobiliare, la società controllata dal ministero dell’Economia che gestisce immobili dello Stato, collocandoli sul mercato e accompagnandone lo sviluppo: l’ultimo, grande esempio di azienda pubblica che opera in regime privatistico. Prima della Fintecna (dove è stato rinnovato nell’incarico recentemente dal ministro Tremonti), Cappiello è stato altissimo dirigente della Finsider, la società del gruppo Iri che operava nel settore siderurgico. Certamente un marcianisano illustre, che ha dato e continua a dare lustro alla città. Anche nel caso di Cappiello – come per altri appartenenti alla galleria “Marcianise c’è” di cui Caffè Procope ha scritto ripetutamente – la comunità locale dovrebbe adoperarsi per rinsaldarne i rapporti con il territorio.
«Marcianise c’è» : ecco Vincenzo Cappiello, Ad di Fintecna Immobiliare
19 Feb 2010
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