Spiragli per la vertenza dell’ex Ixfin. Per l’azienda di Marcianise è arrivata la convocazione presso il ministero del Welfare, per il prossimo 2 febbraio. In occasione prossimo tavolo di confronto chiesto per discutere della delicata vertenza, che vede a rischio 700 lavoratori, verrà chiesto il rinnovo per il 2010 della Cassa integrazione. La notizia è arrivata al termine dell’ennesima manifestazione di protesta organizzata da un centinaio di lavoratori nei pressi del casello di Caserta Sud. Una protesta nata per sollecitare le istituzioni. A partire dal primo gennaio scorso sono scattati i sessantotto giorni previsti dall’accordo sottoscritto a Napoli, in base al quale si ritiene nullo l’avvio delle procedure di mobilità nel caso in cui venga confermato il rinnovo della cassa integrazione in deroga. Le speranze dei dipendenti dello stabilimento confluiscono anche nelle promesse del Consorzio Socratis. Stando ai patti i vertici del consorzio dovrebbe assumere ben 50 unità dalla Ixfin per riassorbirle nei progetti di reindustrializzazione dell’area ex 3m. Un’ipotesi da prendere seriamente in considerazione in virtù di un Accordo di Programma che, prima o poi, dovrà spiccare il volo. Si attende che vengano erogati i fondi necessari per consentire l’avvio dei lavori nell’area in questione.
Spiragli per l’Ixfin, convocato tavolo persso il Ministero del Welfare
27 Gen 2010
Stampa
Non perderti le notizie su Marcianise e dintorni GRATIS. Clicca qui Iscriviti al CANALE Caffè Procope su WhatsApp
Ti è piaciuta la notizia? clicca e segui Caffè Procope su Facebook
E siamo all’ennesima deroga, ed intanto non si fà nulla per reintegrare lavorativamente queste persone. Vi sembra possibile che si debba vivere senza lavorare a spese di chi lavora?
Non parliamo di fasce deboli o inabili, ma di persone abili al lavoro che da più anni succhiano denaro dallo stato (cioè altri lavoratori, per lo più dipendenti). Non è una Cassa integrazione ordinaria, ossia limitata nel tempo dovuta ad una crisi momentanea, ma un fallimento aziendale e nessun politico, locale o nazionale si impegna a trovare i presupposti per reintegrare tali persone in altre aziende o enti etc.
Si pensa solo ad “allungare il brodo” a spese della collettività.
Mi sembra che esistano ancora gli LSU, ma si potrà far fare almeno qualcosa a questi signori, visto che buona parte sbarca il lunario anche con un secondo lavoro.
CORDIALI SALUTI
ONOFRIO BUCCINI