Ecco il testo della relazione sui debiti fuori bilancio, letta durante il civico consesso del 21 dicembre 2009 dal consigliere Pezzella:
“Questa sera siamo chiamati a riconoscere una serie di debiti fuori bilancio. In tutto ne sono 39 ( esclusi quelli del III settore) per un totale complessivo di circa €. 5.900.000; un “tesoretto” che viene sottratto alla ordinaria gestione del bilancio Comunale.
Trattasi di debiti derivanti da sentenze sfavorevoli, da espropriazioni, o da transazioni indubbiamente da sottoscrivere al fine di evitare un contenzioso dagli esiti presumibilmente ancor più sfavorevoli per l’Amministrazione.
Non v’è dubbio che il riconoscimento della legittimità dei suddetti debiti, allo stato attuale delle cose, è quasi doverosa da parte di questo consiglio comunale.
Ove non dovessero essere riconosciuti, ci assumeremmo la gravosa responsabilità di ulteriori pesanti oneri a carico del comune.
Infatti, non riconoscere la legittimità di tutti i debiti fuori bilancio che vengono sottoposti al nostro esame esporrebbe il comune ad esborsi ancor più gravosi soprattutto per interessi passivi e per spese legali, ossia per oneri che non arrecano alcun beneficio alla comunità.
Tuttavia ci sembra quanto mai opportuno esprimere tutto il nostro disagio nell’approvare queste deliberazioni e focalizzare, quindi l’attenzione proprio sui maggiori oneri e domandarsi se potevano essere evitati in tutto o in parte.
Si badi che non si tratta di una porzione trascurabile dell’intero debito, al contrario la maggior parte dell’ammontare dei debiti che andiamo a riconoscere scaturiscono proprio da interessi, rivalutazioni e spese legali.
Necessita inoltre, evidenziare che le sentenze di condanna dell’Ente sono sistematicamente per lungo tempo trascurate, tale negligenza, consente ai creditori di aggredire le casse dell’ Ente mediante procedure esecutive che si perfezionano con assegnazione in pagamento da parte dell’ autorità giudiziaria e si accompagnano al maturare di ulteriori e consistenti debiti per interessi e spese legali.
A tal proposito, giova ricordare, che la normativa vigente concede all’ Ente ben 120 gg. dalla notifica della sentenza per procedere al pagamento del debito impedendo, nelle more, l’ attivazione di qualsiasi procedura esecutiva da parte del creditore.
Per intenderci meglio, stiamo parlando di alcuni milioni di euro. In un epoca in cui si parla tanto dei costi esorbitanti della politica, ci piacerebbe sapere come può essere definita questa tipologia di costi: Costi dell’antipolitica? Costi della burocrazia?
E’ opportuno anche precisare che trattasi di vicende assai remote che hanno interessato diverse amministrazioni passate e, certamente, anche diversi soggetti che si sono succeduti nei vari ruoli direttivi dell’apparato burocratico del Comune.
Oggi, spetta a noi il compito di limitare i danni, senza per questo far finta che nulla sia accaduto.
Intanto, non possiamo non evidenziare la scarsa chiarezza di alcuni documenti a corredo delle relative proposte di deliberazione, fatte pervenire alla I commissione in cui sono stati elencati in modo tale da farci capire il meno possibile.
In particolare il riferimento va alle Sentenze in forza delle quali il Comune è stato condannato a pagare in favore di alcuni espropriati diversi milioni di euro: vedi sentenze BUONANNO circa ( 630.000,00) sentenza germani GIULIANO circa ( 351.982,00) e sentenza I. D. S. C. 3.252.315,34
Alla luce delle quali, ci è facile dedurre, in che modo veniva gestita l’attività del comune, cioè, senza mai perseguire l’obbiettivo di pervenire a onorevoli accordi. Si sono create quindi, situazione talmente anomale che protratte nel tempo sono diventante via via irrisolvibili.
Non dissimile da questa situazione è quella riguardante gli altri debiti fuori bilancio, dalla quale emerge una superficialità di spesa e un disinteresse per il suo contenimento da parte di taluni dipendenti che non possiamo non stigmatizzare.
Infatti non sapremmo proprio come definire un certo modo di operare, quando ci troviamo di fronte a canoni di locazione non pagati, a causa di stipule di contratti fatti in modo superficiale senza la dovuta chiarezza; proposte di transazione per la liquidazione di indennità da espropriazione non prese in considerazione dagli amministratori nonostante conveniente per il comune, anzi del tutto ignorate, e poi … indovinate come si sono risolte?.
Sembra quasi che gli organi elettivi stiano alla mercè di questi dipendenti che “apaticamente” trascurano gli interessi del Comune e nella più assoluta indifferenza ignorano i perentori termini di legge.
Non riteniamo superflua una verifica, per il momento limitata all’attività svolta dai soggetti che a vario titolo hanno concorso negli anni passati a creare questa situazione che oggi ci costringe a riconoscere la legittimità dei debiti fuori bilancio per una somma così considerevole, soprattutto per evitare che nel prossimo futuro diventi ancora più onerosa.
Non possiamo, ovviamente, limitarci al normale invio degli atti alla Corte dei Conti ai sensi dell’art. 23 della Legge 27 dicembre 2002 n. 289, ma riteniamo che vada avviata una attenta analisi per accertare se taluni comportamenti sono stati conformi ai principi posti dalla Legge a tutela della corretta gestione delle risorse pubbliche e se hanno causato danni erariali all’Ente comunale.
Siamo certi che da questa analisi potrebbero scaturire oltre che personali responsabilità, anche suggerimenti idonei per migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’attività amministrativa, la necessità di un ripensamento delle procedure e più semplicemente l’opportunità di un aggiornamento professionale della maggior parte dei dipendenti.
Una modifica radicale del modus operandi della struttura comunale, la riteniamo assolutamente necessaria.
Le manchevolezze emerse dall’esame della documentazione a corredo di queste proposte di deliberazione non possono restare eluse. Ne va del corretto e proficuo rapporto organi istituzionali – apparato burocratico per gli anni a venire.
Con questo auspicio Vi invitiamo a sottoscrivere, quindi, l’ordine del giorno proposto per tutte le deliberazioni di riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui se ne riconosce la legittimità ai sensi dell’art. 194 del Decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267.