Lunedì mattina alle 10.30 all’Itis si respirava un’atmosfera magica. E’ vero, siamo vicini a Natale, finalmente la scuola è finita e ci sono le tanto sospirate vacanze, e in biblioteca è stato allestito l’altare per celebrare la S. Messa. Può bastare tutto questo per creare un clima particolare? Non è mancato nemmeno il freddo, certo il periodo lo richiede, ma nella sala conferenze -chiesa nessuno l’ha avvertito. Nessuno si è distratto per scaldarsi le mani, nessuno chiacchierava, nemmeno i ragazzi, nessuno si è lamentato della lunga omelia di Padre Carlo, che, come sempre, con semplicità e candore ha coinvolto i cuori di tutti. Nessuno aveva fretta di andare via. Si avvertiva la gioia della partecipazione di docenti, studenti, personale Ata, docenti in pensione, ad un momento religioso che manifesta anche un senso di appartenenza forte che forse non ci si aspetta dai “ragazzacci” tanto chiacchierati dell’Itis. Questi ragazzi, che come ha affermato il Dirigente Scolastico Prof Paolo Tutore, nel discorso di augurio al termine della celebrazione, hanno delle potenzialità nascoste che aspettano solo di essere scoperte per mettere in luce quanto di buono e propositivo c’è in ognuno di loro, a dispetto di tutto il male che li circonda. Questi ragazzi che nonostante si sentano figli di questo tempo si dimostrano così attaccati alla tradizione da non mancare mai di terminare la celebrazione con il noto canto “Fa’ la nonna ninno bello” . Questi ragazzi che prima di andare via non mancano di salutare con affetto uno per uno i loro insegnanti, mettendosi in fila, sorridenti.
Comunicato Stampa