Incendio Ecorec: trasmessa un’informativa di reato alla Procura della Repubblica. A provvedere all’invio del documento sono stati ieri mattina i vigili del locale comando di polizia municipale. Essi hanno notificato alla magistratura la parziale inottemperanza della società Interporto Sud Europa alle ordinanze emesse durante la vigenza del commissario Sallustri , che imponevano l’attivazione delle corrette procedure di manutenzione dei combusti, residui del rogo dello scorso maggio. Nella fattispecie è risultato che i vertici della nota piattaforma intermodale non avessero provveduto all’umidificazione dell’area su cui insistevano i sedimenti arsi dei cumuli di pneumatici, e dai quali si sprigionavano fumi prodotti da piccoli focolai. Il provvedimento è scattato a seguito di quanto emerso dalle numerose indagini compiute, e dal sopralluogo effettuato nelle scorse settimane dai delegati del comune, e dall’Arpac. In particolare all’ispezione hanno partecipato: il vicesindaco Paride Amoroso; il capo dell’ufficio ecologia, Giuseppe Sagliano; il personale della polizia municipale; ed Antonella Foglia, dirigente medico. Dei reati ambientali, l’amministrazione Tartaglione continua a mostrarsi strenua avversaria, ponendo in essere in modo intensivo e costante disposizioni volte alla loro prevenzione e al loro arginamento. “Attualmente – afferma il sindaco Antonio Tartaglione- l’ Arpac e l’Asl stanno effettuando un monitoraggio dell’area interessata dal rogo e di quelle limitrofe, per accertare il reale quantitativo di diossina, e di altre sostanze nocive, libratesi nell’aria. Se i valori dovessero essere superiori a quelli previsti dalla normativa vigente, l’amministrazione si costituirà parte civile contro i responsabili di tale disastro ambientale”.
Incendio Ecorec, vigili denunciano società Interporto Sud Europa
8 Ago 2009
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Auspico che l’azione della nuova Amministrazione, sui reati ambientali, diventi viepiù incisiva e che faccia seguire fatti ancor più concreti nel “mostrarsi strenua avversaria” dei reati ambientali. L’avvelenamento del nostro ambiente è prossimo al punto di non ritorno: c’è poco tempo, i provvedimenti di bonifica devono essere eseguiti senza alcun indugio! Marcianise, inoltre, ha la fortuna di avere come Sindaco un valentissimo medico, spero per questo che egli, in quanto tale, per quanto attiene i valori di diossina “superiori a quelli previsti dalla normativa vigente”, tenga conto che questi, nei fatti, non sono quelli “previsti dalle capacità di assorbimento dell’organismo umano” dei cittadini. Pertanto, anche se di poco inferiori, si perseguano le azioni ritenute opportune. Auspico, infine, da questa Amministrazione che per l’implementazione per il territorio del Registro per le Malattie Neoplatiche, non s’avrà d’attendere il Giudizio Universale.
Marco RUSSO
È chiaro che i soldi possono tutto anche l’inquinamento, infatti quello dei pneumatici dell’ecorec da anni ammassati nell’area dell’interporto ne sono un esempio. Se ci riferiamo alle professioni, ebbene, con un primo cittadino architetto, in ben 7 anni di amministrazione non è stato possibile ricordarsi di alcun vantaggio per la popolazione, se non nelle fioriere in via Santoro e Via Grillo, le palme in piazza, lo scempio di Piazza Carità e di sicuro, solo pochi tecnici e poche imprese possono smentire sul sindaco architetto.
Ricordo ancora lo slogan, sei padrone della tua area o dell’area che respiri, lanciato all’indomani dell’ascesa politica dall’architetto fecondo, ebbene salito al trono della città, ebbe ad accantonare subito tali propositi dopo una sosta in piazza Umberto I delle centraline mobili dell’Arpac che garantirono sull’area per occuparsi speditamente e con il suo ufficio tecnico “SUAP” delle vere emergenze, quelle del Polo della Qualità, dell’Oro Mare, dell’Outlet, strutture che unitamente alle altre già presenti nel territorio, come il centro Orafo Tarì ed al nuovo mega centro commerciale Campania avrebbero reso Marcianise l’ombelico del mondo.
No me ne voglia il nuovo Sindaco, ma dall’ esperienza politica appena conclusasi, , il prossimo Sindaco vogliamo giudicarlo su fatti reali e in specilamodo su quelli che interessano la salute pubblica, prima che sulla professione.
L’iniziativa intrapresa con la Procura della Repubblica sul’incendio di maggio e sulle mancate procedure di manutenzione dei combusti perpetrate della società Interporto Sud Europa, è certamente un segnale di intransigenza molto forte per la salvaguardia della salute pubblica, e visto che ci siamo ad occuparci seriamente di inquinamento, segnalerei al Sig. Sindaco quello praticato ad esempio dalla soc. Campania, responsabile di aver asfaltato per la sola area destinata a parcheggio del sito commerciale, la bellezza di 100.000 mq di suolo, arrecando un danno ecologico di inaudite proporzioni i cui effetti dovuti alla mancata captazione delle acque piovane hanno dato subito come risultato l’abbassamento delle falde acquifere di ben 12 mt. con gravi disagi per quei terreni ancora coltivabili del nostro territorio.
Alla nuova ordinanza con cui si imporrà di nuovo l’attivazione delle corrette procedure di manutenzione dei combusti stazionati nell’area dell’interporto, possiamo suggerire quella per la sostituzione immediata del manto di asfalto utilizzato per i parcheggi del Centro Commerciale Campania, con pavimentazioni drenanti imposte da tempo dalle normative urbanistiche per la pavimentazione di spazi destinati a parcheggio.
Grazie dell’attenzione
ben detto. Ne ho viste tante in giro e danno anche un bel colpo d’occhio. Sono carrabili, drenano l’acqua e permettono anche la semina dell’erba. Un bel vedere, anche funzionale, in pratica un tappeto verde. Bravo
Carissimo Cape coast, questo è il paese dove l’inquinamento si autorizza per pubblica utilità, e non solo, sempre in tema di inquinamento, quello serio credimi, tanto pericoloso quanto quello derivante da percolato, perché continuo, è quello prodotto dagli allevamenti bufalini, sorti nelle nostre belle campagne agricole negli ultimi anni con il bene placido delle recenti amministrazioni tecnici compresi.
Si è concesso ad alcuni fabbricanti di mozzarelle di acquisire terreno agricolo per impiantarvi degli allevamenti intensivi in piena difformità con il P.R.G. che non prevede per tali aree classificate agricole alcun cambio di destinazione d’uso, e non solo, nessuno di tali allevamenti dalle foto che si possono visionare da satellite, è dotato di impianti di smaltimento, cioè vasche di decantazione e di essiccazione, per i liquami prodotti, quindi come faranno a smaltirli?