L’Assessore ai servizi Cimiteriali Gerardo Trombetta visto il regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria approvato con D.P.R. 10/09/90 n° 285; visto il regolamento Comunale del Cimitero di Marcianise; considerato il sopraggiungere della calura estiva; preso atto che nel mese di agosto il Servizio di Custodia è garantito da un unico dipendente cimunale; considerata la limitata affluenza dell’utenza prevista nei giorni di cui alla presente disposizione, ha disposto che il giorno venerdì 14 agosto 2009, anche se giorno prefestivo, il Cimitero Comunale resterà aperto al pubblico rispettando il seguente orario: dalle ore 08 /12 e dalle ore 15.00 / 18.00. La chiusura del Cimitero Comunale nei giorni sabato 15 e domenica 16 agosto 2009.
L’assessorato ha res noto, inoltre, che l’accettazione delle salme, durante il suddetto periodo, sarà garantita come per Legge ai sensi del D.P.R. 10/09/1990 n° 285, dal personale addetto al Servizio di Custodia all’upo reperibile, secondo le turnazioni e le modalità che saranno stabilite come da Regolamento del Cimitero Comunale.
Chiusura al pubblico del Cimitero Comunale nei giorni 15 e 16 agosto
12 Ago 2009
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Caro assessore Trombetta e’la prima cosa che hai fatto?Spero di no,
altrimenti stiamo rovinati.
Il 15 agosto, Ferragosto, è la festa più inutile dell’anno. Talmente inutile che esiste solo in Italia. Tale festa è ricordata per le code in autostrada lunghe chilometri e per i luoghi di villeggiatura affollati di tamarri.
e per il tutto chiuso , cimiteri compresi .
Noi , invece , preferiamo ricordare una celebre battaglia .
15 agosto 778 Viene combattuta la celebre Battaglia di Roncisvalle tra i soldati di Carlo Magno e un esercito probabilmente arabo. Storica disfatta dei Franchi che persero in battaglia il loro paladino Rolando. Grazie ad un componimento poetico la “Chanson de Roland” scritto probabilmente un paio di secoli dopo i fatti, conosciamo un piccolo episodio accaduto durante il passaggio delle montagne, mentre l’armata franca, nel 778 si dirigeva verso Pamplona per contrastare l’avanzata dei musulmani lungo il fiume Ebro. Al passo di Roncisvalle, un piccolo contingente franco, comandato dal conte palatino e marchese di Bretagna, il Rolando della “Chanson” subì un’imboscata da parte delle tribù montanare basche e fu annientato. L’episodio, di per se insignificante, grazie alla mediazione letteraria divenne un mito fondamentale per la uropea. Ai Baschi, nella canzone, si sostituirono i Saraceni e il valore del paladino diventò per tutta la cristianità, un simbolo della lotta contro gli infedeli. La battaglia. Quasi nulla di quello che successe esattamente in quel 778 su il disagevole e remoto passo ci è noto. Le tribù basche, sebbene probabilmente cristiane, avevano stabilito una rete di buoni rapporti coi potentati musulmani della pianura, sicuramente, non vedevano di buon occhio la formazione di un potere franco a sud dei Pirenei. I franchi una volta insediati fino all’Ebro, avrebbero dovuto esercitare uno stretto controllo sui passi montani, perché avrebbero dovuto costituire l’unica via di rifornimento oltre i Pirenei. Il popolo Basco temeva che ciò avrebbe limitato la secolare autonomia e indipendenza delle tribù delle montagne. Per questo, o forse semplicemente per conquistare il bottino, i guerrieri baschi perfetti conoscitori dei luoghi e del tutto a proprio agio nel terreno montagnoso col loro armamento leggero, piombarono addosso al gruppo di cavalieri condotto dal conte Rolando. Quello che successe non è difficile da immaginare, sotto una pioggia di frecce, giavellotti e pietre i cavalieri franchi, impacciati dalle cavalcature e dalle pesanti armature, non furono in grado di opporre che una breve resistenza. Isolati o in piccoli gruppi caddero una ad uno sotto i colpi dei guerrieri della montagna. La canzone dice che Rolando cadde per ultimo: per salvaguardare il suo onore, rifiutò di soffiare nel corno che poteva richiamare i rinforzi e dopo aver spezzato contro una pietra la sua spada Durlindana soccombette alla furia del nemico.
w l’onore !!! w l’onore e il rispetto con la mitica manuela arcuri !!! w il monumento all’eroina manuela arcuri a porto cesareo !!!
Non lo ritengo giusto….chiudere un cimitero è come chiudere una chiesa. Chi può spiegare a una mamma che ha perso il suo unico figlio e che TUTTI i giorni va al cimitero, che questi resterà chiuso per due giorni consecutivi perchè è ferragosto???? Che volete che se ne importi lei di ferragosto…..quando per lei ogni giorno è il due novembre???? No non è possibile privare i cittadini di un sacrosanto diritto….FAR VISITA AI PROPRI CARI soprattutto in un giorno in cui alcuni di loro si sentono più soli. Tutto questo perchè manca il personale???
Ma sbaglio o c’è un ufficio di collocamento dal quale assumere personale interinale anche per una settimana? E in tempo di crisi a chi non può far comodo guadagnare qualcosina pur facendo il custode ad un cimitero??
Il culto dei morti è un culto religioso. È “religio” nella accezione più antica. È lì – nei morti – che nasce la religione. Prima delle Chiese – prima di Cristo e di Allah – l’essere umano ha cercato il trascendente nel culto dei propri morti. Si è mai vista una chiesa, un luogo di culto, che chiude? Un luogo di culto deve essere sempre aperto, affinché ciascuno possa appunto entrare a “cultare” quando vuole. A tutti quelli che da Marcianise sono andati a vivere altrove e che proprio in questi giorni passano per il paese natale e vogliono dire una preghiera o portare un fiore alla mamma o a qualsiasi parente, noi gli facciamo trovare il cimitero chiuso. Ma quando mai s’è visto che se uno vuole mettere una candela davanti a S. Antonio o S. Maria Goretti, prima si deve informare sulla pagine gialle, come le pizzerie o i ristoranti, se è aperto o chiuso? Vorrei solo sapere che ne pensa il vescovo, visto che parla sempre di chiesa e cristianità. Il cimitero non è una bottega che apre e chiude a seconda dell’occorrenza.
Se la memoria è considerata un valore e un fattore di identità e di conoscenza, non esiste anche a fianco del diritto dei singoli alle scelte un interesse pubblico al mantenimento dei luoghi della memoria? In particolare, non sono i cimiteri i luoghi in cui si ritrova un comune senso di appartenenza e in cui si ricompongono relazioni e si ritrovano persone o ricordi che non si incontrano da tempo, anche al di là dei rapporti parentali? Il cimitero è un luogo per i vivi piuttosto che per i morti; la gente va al cimitero e ricorda le persone che non ci sono più e i ricordi sono vivi. È un posto in cui andare per ricordare ed essere vivi. È riconoscere che la morte è parte della vita. Se si ha un posto dove andare, per ricordarli, diventano parte della nostra vita.
Noi non onoriamo più i morti come si faceva un tempo.
Voglio raccontarvi un episodio: un giorno nel mentre camminavo tra i viali del cimitero, una signora seduta su una sedia attirò la mia attenzione. Mi guardava insistentemente, poi mi chiese che facessi lì, visto che era la prima volta che mi vedeva. Domanda alquanto curiosa, le risposi che era solo un caso perché soprappensiero avevo sbagliato viale e che dovevo andare a trovare mio padre. Lei mi chiese chi fosse. Le pronunciai il nome e il cognome. Lei seppe dirmi dove era sepolto. Lesse il mio stupore, volle rassicurarmi e così prese a raccontare. “Sono tre anni che tutte le mattine ed i pomeriggi, con il caldo, con il freddo, con la pioggia, con il vento, sono qui, da quando anche il suo unico figlio ha raggiunto mio marito. La mattina mi alzo faccio colazione, rassetto la casa e vado al cimitero, all’ora di chiusura torno a casa. Cucino solo per me, mangio, metto a posto e ritorno al cimitero. All’ora di chiusura rincaso, ceno, riassetto, vedo un po’ di televisione e poi vado a dormire. Signora – rivolgendosi a me – siamo rimasti io e loro”.
Anche per una sola persona il cimitero doveva rimanere aperto …
non è vero , signora irene . noi ci saremo sempre ad onorarli . eccovi il ricordo di un altro eroe .
16 agosto 1924 – Viene rinvenuto il cadavere del parlamentare di sinistra Giacomo Matteotti, ucciso da alcuni fascisti che non approvarono la sua filippica contro il regime di Mussolini. Un intervento sobrio, senza cenni di retorica, ma durissimo: “Contestiamo in tronco la validità delle elezioni di Aprile…”. Mussolini ascoltava in silenzio, con lo sguardo cupo, la denuncia documentata dei brogli e delle violenze perpetrate in suo nome in ogni parte della penisola.
Non era del resto la prima volta che il duce si trovava di fronte alle audaci requisitorie del deputato, ex compagno di partito. Come meno noto, già nel 1921 Matteotti aveva redatto una “Inchiesta giornalistica sulle gesta violente dei fascisti in Italia”.
Ma Mussolini temeva soprattutto l’eccessiva curiosità di Matteotti riguardo alle intese che partito fascista e famiglia reale stavano stringendo sottobanco con le compagnie petrolifere americane. Accanto al cadavere di Matteotti non fu trovata alcuna traccia della valigetta che il parlamentare portava sempre con sé. Una valigetta che, a parere di molti studiosi, noi tra questi ,conteneva materiale sufficiente a stroncare la nascente dittatura per vie legali: le prove che il partito fascista si reggeva su un sistema di tangenti ed estorsioni, la documentazione sulla truffa dei residuati bellici rivenduti all’estero e le contrattazioni, già ricordate, con il colosso statunitense Standard Oil per la concessione esclusiva dei diritti sulla ricerca del petrolio in suolo italiano.
Il delitto Matteotti fu uno spartiacque. L’occasione per molti, soprattutto fra i liberali e i popolari, di prendere coscienza dell’autentica natura del fascismo. L’onda emotiva suscitata dall’assassinio fu enorme, ma si spense in breve tempo. Scrive Turati in una lettera ad Anna Kuliscioff: “Neppure il suo cadavere ha la virtù di infondere un briciolo di coraggio in nessuno di noi. Sentiamo che lo massacriamo una seconda volta e che non ci deve perdonare .
ecco , signora irene ,i cadaveri , i morti , sono importanti .
ed è meglio ricordarlo .
La maffini abbandona le sue battaglie ambientali ed abbraccia con uno scritto da libro Cuore argomenti altrettanti di facile presa come il culto dei morti. La decisione di Gerardo può per taluni anche essere opinabile, ma come tutte le decisioni difficilmente può essere gradita a tutti. Ma lasciamo stare i morti, sono una cosa troppo seria per essere invischiati in querelle politiche estive.
La resa, eventuale, di Irene Maffini alle battaglie per il risanamento del nostro territorio, gradirei ascoltarla dalla viva voce dell’interessata; in attesa della smentita da parte di Irene, ritengo, personalmente, l’ipotesi del suo abbandono l’ennesima sciocca, provocazione fine a se stessa che non porta ad una sana riflessione per un sereno confronto di idee, e rappresenta, inoltre, un altro graduito attacco alla sua persona. Detto questo, passiamo alla questione “CIMITERO”. Personalmente, da credente cristiano, ritengo il culto dei morti una forma di paganesimo. Non frequento il “dormitorio” ormai da moltissimi anni poichè ritengo, l’andarci, un ripropormi l’agonia di coloro che ho amato – ed ancora amo – e il momento estremo nel quale vidi spegnersi la loro vita, che annulla in me ogni altro ricordo, vitale e gioioso, ch’io serbo di essi. Tuttavia, riconosco il diritto di andarci, SENZA ALCUNA LIMITAZIONE, a tutti coloro che, in ragione d’intime convinzioni religiose, riescono solo mediante questa forma di “contatto fisico” a tenere vivo dentro di essi, il ricordo cari estinti. Concordo, inoltre, su quanto afferma Irene in riferimento a concittadini che non vivono a Marcianise, e purtuttavia intendono,una volta all’anno che tornano a trascorrere un periodo di ferie, onorare con una prece sulla tomba della persona cara, il ricordo che hanno di loro. Ritengo, pertanto, il provvedimento del tutto fuori luogo soprattutto se si considera l’aspetto religioso del 15 di agosto per i credenti cattolici, ai quali, a mio modo di vedere, è stato impedito di festeggiare “vicino” alle persone care che non ci sono più una festa, per loro, di grande importanza.
Marco RUSSO
Taluni gradiscono frequentare, intendo da vivi chiaramente, il cimitero il due novembre, e sono quelli che per tutto l’anno preferiscono altre frequentazioni. Mi mancava quella di ferragosto. Non mi risulta che i nostri cari concittadini che per motivi di lavoro sono fuori cittá, individuino nel giorno di ferragosto il raccoglimento spirituale sulla tomba dei loro cari estinti. I nostri cari estinti e gli insegnamenti che ci hanno tramandato sono con noi tutto l’anno. Tutto il resto e’ manifestazione dell’apparire, come quella del 2 novembre, una sfilata indegna ed indecorosa consumata all’ interno del regno dei morti.
Caro/a Cape coast chi sei tu per decidere o non decidere in quali giorni IO voglio passeggiare per i viali del cimitero? Chi sei tu per lasciar trapelare che la signora Maffini, oggi, cavalca l’onda dei morti? Come ti permetti di “usare” un pensiero di una persona e sporcarlo perché non la pensi allo stesso modo, o solo perché in assenza dell’interessato ne fai le veci (pagato o non)? Ognuno di noi ha il proprio modo di esprimere i sentimenti, ognuno di noi ha dei bisogni, dei ricordi che sono diversi da un altro, fortunatamente! Quante persone sono nate o morte il 15 agosto? Forse parli così perche non hai nessun caro che in vita o in morte “festeggia” la propria nascita o dipartita in quel ricordevole dì. Faresti bene, quindi, a rispettare le esigenze altrui e a non sporcarle con basse allusioni…
“Perciò, stamme a ssentì…nun fa”o restivo, suppuorteme vicino, che te ‘mporta? Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive: nuje simmo serie…appartenimmo à morte!”
Non abbandono nessuna battaglia, e chi mi conosce sa che la tenacia mi caratterizza, lotto con tutte le mie forze per ciò in cui credo.
Conosco e comprendo la perdita, il dolore, il culto … e proprio perché ho conoscenza non tratterei mai l’argomento come una diatriba politica estiva.
Io rispetto le esigenze di tutti, ma non la demagogia, e le storie inventate ad arte per fare presa. Secondo la vostra logica il cimitero dovrebbe state 24/24 e 7/7. Ripeto, lasciamo stare i morti in pace.
egregia irene , pensate a non farli accrescere , i morti . continuate le vostre battaglie ambientaliste , è il vostro cavallo di battaglia , lasciate stare i morti.
a voi dedichiamo una pillola di storia scientifica che può interessare a voi così come i vostri aficionados .
18 agosto 1949 Murray Barr scopre la Cromatina sessuale
L’anatomista canadese scopre nei cromosomi sessuali X un corpuscolo, detto cromatina di Barr, dal cui esame è possibile compiere la prima diagnosi genetica di anomalie congenite legate a questo cromosoma .
quante e quali anomalie genetiche provoca l’inquinamento ambientale ? sono già in atto ?
a questa domanda provocata da un intervento di un veterinario (?) in campagna elettorale , non è stata ancora data risposta .
o meglio , una risposta fu data da un tale Marino Pasquale e che non ci fa dormire la notte .
secondo il Marino , ci sarebbe un aumento di infertilità che qualora venisse verificato porterebbe ad un decremento di forze lavoro future dedite alla coltivazione dei campi e alla battaglie del grano epr la nostra amata terra marcianisana .
w chi ci risponde !!!! abbasso chi non ha il culto dei morti !!! w i sepolcri di ugo foscolo !!!