Ecco il testo della relazione tenuta dal sindaco uscente Filippo Fecondo all’Assemblea dei Riformisti nel PD del 15 aprile 2009 tenutosi presso la Biblioteca Comunale:
“Quest’incontro deve essere percepito e vissuto come un contributo, ritengo costruttivo, che noi tutti vogliamo dare alla discussione nel Partito Democratico, al dibattito che è necessario promuovere nella città e naturalmente alle scelte che si andranno a operare nei prossimi giorni. Una discussione che non si è mai avviata e che invece è un momento fondamentale per dare corpo e anima alla proposta politica e programmatica del PD, che fino ad oggi non ha ancora visto la luce. Viviamo la vigilia di una tornata elettorale che da diversi decenni non assumeva tratti così confusi e drammaticamente incerti, con schieramenti non definiti, con programmi amministrativi inesistenti , con candidature che quotidianamente si annunciano per essere poi seppellite il giorno dopo. Eppure dall’esito delle prossime elezioni amministrative dipendono le sorti, oserei dire definitive, della nostra città. E’ quindi fondamentale rimettere al centro del dibattito nostro, ma mi auguro anche di tutti i soggetti che saranno in campo, le ragioni della politica e il fine del fare amministrazione, per il governo della città, per il bene dei cittadini e con la loro partecipazione.
Molti atti si sono consumati in questi ultimi mesi. Atti e fatti che non sono stati indagati a fondo e che sarebbe sbagliato non mettere al centro della nostra riflessione, per trarre da essi fondamentali insegnamenti per il futuro ma anche, e forse soprattutto, per delineare giudizi e operare scelte, che non potranno non essere da quei fatti e da quegli atti condizionate.
Sarebbe fuorviante per un dibattito, che abbiamo il dovere di porre su basi serie, non ricordare a noi stessi e a tutti i cittadini, perché a Marcianise si vota il 6 e il 7 giugno prossimi e non invece nella primavera del 2011, alla naturale scadenza cioè del mandato, iniziato il 29 maggio del 2006. Dobbiamo necessariamente dire, se ci è consentito, che l’Amministrazione in carica, che era animata, tra gli altri, da nove consiglieri del PD(il gruppo maggiore presente in Consiglio comunale), tre Assessori del PD e da un Sindaco del PD veniva sciolta, e quindi il Comune commissariato, perché tre consiglieri del Partito Democratico, due indipendenti riuniti in un gruppo denominato forza Marcianise e l’unico consigliere dello SDI, quindi sei consiglieri della maggioranza, consegnavano, contestualmente ai consiglieri di opposizione, le proprie dimissioni, decretando di fatto la fine dell’Amministrazione in carica. Tutto questo senza esplicitare una qualsiasi motivazione politica né prima delle dimissioni, né dopo le dimissioni.
A quell’atto non è seguita nessuna seria discussione nel Partito Democratico, che pure con il contributo determinante di tre propri consiglieri perdeva una rappresentanza consiliare e di governo così determinante, nella terza città della provincia.
Un atto gravissimo che non è stato ancora condannato dai vertici locali del nostro Partito, che declinano ogni responsabilità politica sull’accaduto e archiviano il caso come un incidente di percorso, promuovendo di fatto una sorta di riabilitazione di chi quell’atto lo aveva ispirato, rivendicato e attuato, attraverso un’alleanza con il centro-destra in Consiglio comunale.
Un atto gravissimo, se valutiamo nella sua giusta dimensione la storica sentenza del TAR che aveva ripristinato gli organi amministrativi del Comune di Marcianise, appena venticinque giorni prima di quel fatidico 23 febbraio scorso, che aveva stabilito con puntigliosa precisione che gli atti amministrativi dal 2001 fino al giorno dello scioglimento erano atti assolutamente corretti e che corretta era stata soprattutto la conduzione politico-amministrativa del Sindaco,oggettivamente la figura più esposta nei giorni appena successivi allo scioglimento . Organi Amministrativi che erano stati dissolti, oggi possiamo dire illegittimamente, il 19 marzo del 2008, per presunti condizionamenti della camorra, con un provvedimento proposto dalla Prefettura di Caserta, allora notoriamente politicamente indirizzata dalla PDL, tanto che il Prefetto che aveva ispirato la nomina della commissione d’Accesso e infine lo scioglimento fu, appena dopo , eletto Deputato della Repubblica proprio nelle fila della PDL. Questione anche questa che meritava qualche riflessione da parte del nostro Partito, ma che fu completamente fatta cadere sulle spalle del Sindaco, degli Assessori e dei Consiglieri comunali, lasciati dal proprio Partito nella più totale solitudine. Sono stati dieci mesi durissimi nell’attesa di vedere riconosciuta una verità che, una volta ristabilita, è stata bruciata da un gravissimo atto che se non è politico, se non è folle deve avere motivazioni che sarebbe giusto definire personali e dai contorni inquietanti, considerate le conseguenze gravissime che ha determinato per la nostra città.
Il 29 maggio del 2006 si insediava la nostra seconda Amministrazione che veniva rieletta con una percentuale elettorale molto alta, circa il 60%, che premiava il lavoro svolto nei cinque anni precedenti e che i cittadini avevano apprezzato e democraticamente stabilito, attraverso il loro voto, che doveva continuare per completare un programma amministrativo ambizioso, che proiettava la nostra città tra quelle meglio amministrate della provincia.
Alcuni risultati vanno ricordati, per evitare che qualcuno possa pensare che non siano patrimonio del nostro partito e dei nostri alleati in quella amministrazione.
Eravamo consapevoli allora che alla nostra città andava assegnato un ruolo la cui qualità doveva dipendere per gran parte dalla capacità dell’Amministrazione di creare le condizioni politiche e strutturali che, coniugate alla posizione strategica, potessero drenare flussi di investimenti pubblici e privati che dovevano di fatto modificare la missione produttiva del nostro territorio. Da una vocazione prettamente industriale legata alla manifattura dei già fortissimi comparti delle telecomunicazioni e metalmeccanici, ormai in forte crisi, si decise di integrare il tessuto produttivo esistente con una scelta di politica economico-territoriale che privilegiasse i servizi, l’artigianato d’eccellenza , il commercio che dovevano creare le condizioni di un nuovo sviluppo, che avesse come base fondamentale la sostenibilità ambientale. Dobbiamo oggi necessariamente ricordare che i territori industriali in crisi, se non ben governati, attraggono in genere investimenti non qualificati e fortemente impattanti per l’ Ambiente. La nostra intuizione invece, con gli atti di programmazione territoriale che l’assecondarono, venne premiata e calarono sul nostro territorio investimenti privati di qualità per oltre cinquecento milioni di euro, che ancora oggi sono in fase di crescita.
Il nostro territorio di fatto ha iniziato una trasformazione dal punto di vista dello sviluppo economico e territoriale che se ben governata dovrà dare frutti di eccezionale portata per l’intero territorio di cui Marcianise è il baricentro, nonostante una crisi devastante che corre ben oltre i limiti dei nostri confini nazionali. Mi piace a questo punto citare una dichiarazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che diceva, solo due anni fa :”Penso a Marcianise, come mi ha ricordato il Sindaco Fecondo: l’ho conosciuta bene quando era un centro puramente agricolo, un centro che poi ha conosciuto la fase dell’industrializzazione durante la quale c’è stata molta illusorietà ed è stato molto importante che questa città abbia saputo risorgere da quella delusione, da quella sconfitta e darsi nuove vocazioni” –comunicato Ansa del 22 settembre 2007-
Dal versante degli investimenti pubblici sono stati realizzati lavori per oltre cinquanta milioni di euro che rappresentano il più imponente programma di lavori pubblici mai attuato a Marcianise, con la realizzazione di oltre novanta strade, con la ristrutturazione di piazze e di edifici pubblici, con la realizzazione di spazi verdi che hanno triplicato il rapporto verde pubblico attrezzato-cittadino, con il progetto in fase di realizzazione della Piscina comunale e con la infrastrutturazione della zona artigianale.
Si è impostata una politica delle acquisizioni di immobili da parte dell’Ente comunale che è l’inverso della tendenza in atto in quasi tutti gli Enti pubblici, che è appunto quella di dismettere i propri beni immobili. Abbiamo infatti acquisito con fondi comunali, provenienti soprattutto dai contributi urbanistici dei grandi investitori privati, il Teatro Mugnone,un pregevolissimo edificio degli anni venti progettato dall’arch.Comencini, che qualcuno prima di noi aveva intenzione di abbattere per realizzare appartamenti, per il quale e già esecutivo il progetto di ristrutturazione già finanziato per 4.700.000 euro, che lo restituirà ai cittadini di Marcianise nella sua funzione originaria di teatro; l’ex canapificio, destinato a centro sportivo e sociale; la casa del mutilato, destinata a sportello per i servizi sociali; palazzo Zarrillo e palazzo Morelli dove si stanno realizzando i due parcheggi nel centro storico.
Abbiamo finanziato e affidato la progettazione del PUC, il Piano Urbanistico Comunale, che dovrà dare risposte ai cittadini che hanno necessità di abitazioni ma che nel contempo deve essere momento fondamentale di riqualificazione di interi brani della nostra città,soprattutto nelle periferie,che devono essere trasformate per migliorare la qualità della vita, con l’inserimento di una maggiore disponibilità di verde di quartiere e servizi. Doveva, dopo una lungo iter essere solo deliberata in Giunta l’approvazione definitiva del Piano di recupero del centro storico, strumento fondamentale per la riqualificazione di un luogo che è anche sintesi della nostra identità come città.
Tutte cose queste rese possibili da una attenta politica di bilancio e da un’attenta e consapevole valorizzazione del nostro territorio come risorsa.
Sul versante della contribuzione fiscale abbiamo avuto la capacità di tenere ferme le aliquote delle tasse comunali ai livelli del 2001 e questo grazie ad una capillare azione di accertamento che ha incrementato, ripeto senza aumentare le aliquote, l’entrata per l’ICI da 6.250.000 euro circa a 8.310.000 euro; l’entrata della TARSU da 3.240.000 euro circa a 4.120.000 euro; l’entrata per oneri di urbanizzazione che solo negli ultimi tre anni di amministrazione ha dato l’eccezionale gettito di circa 20.000.000 di euro, pagati soprattutto dai grandi investitori con gli insediamenti nelle zone destinate a servizi e commercio. Per comprendere la portata di questa ultima entrata dobbiamo immaginare che questa somma è di gran lunga maggiore di quella incamerata fino ad allora dal Comune di Marcianise dall’entrata in vigore della Bucalossi che è una legge del 1977. Un risultato eccezionale. Intanto il gettito ICI sarà destinato nei prossimi anni ancora ad aumentare proprio grazie a quegli investimenti che nei prossimi mesi e anni andranno a regime.
Avevamo nel 2001 ereditato una rigidità di bilancio che insieme ai sempre minori trasferimenti statali rendevano impossibile la gestione finanziaria di un Ente che, se non utilizzava gli strumenti che sono stati utilizzati, sarebbe finito in un drammatico dissesto. E oggi invece il Comune di Marcianise e un Ente senza debiti verso terzi.
Sulla questione ambientale voglio solo ricordare tre esempi. Il primo .Nel 2001 le industrie a rischio di incidente rilevante (quelle cioè assoggettate alla legge Seveso)nella nostra area industriale erano sei, mentre oggi sono solo tre grazie all’azione di contrasto e di controllo attuata dall’Amministrazione nei confronti di questa tipologia di industrie.il secondo Il Comune di Marcianise è stato uno dei pochi in regione campania che con propri fondi di bilancio, 250.000 euro solo per il 2007, ad aver finanziato l’attività di vigilanza sulle patologie tumorali in zona, sulla presenza dei solventi organici aromatici ed idrocarburi clorurati nelle acque di falda, sui campi elettromagnetici, sulla qualità dell’aria, sui livelli di radioattività delle acque, sulle diossine, affidando gli studi a istituti universitari specializzati.il terzo Il Comune di Marcianise ha in atto la più imponente opera di afforestazione mai realizzata in Italia da un Comune, l’ormai noto ring verde, studiato in collaborazione con l’Istituto di botanica di Portici, già appaltato, costa cinque milioni di euro e sarà grande circa 300.000mq. E’ una delle azioni consigliate dal Protocollo di Kyoto.
E veniamo alla questione della legalità.
E’ stato il primo comune, il nostro, dei quattro in tutto in provincia di Caserta, a stipulare nel 2001 il Protocollo di legalità con la Prefettura che prevede controlli rigidissimi per l’affidamento di appalti pubblici; ha stipulato Protocollo con la Guardia di finanza per l’allocazione a Marcianise, a spese del Comune ,del Comando di Compagnia, appunto, della Guardia di Finanza; ha stipulato con la Questura di Caserta Protocollo , a spese del Comune, per la nuova sede del commissariato di polizia; stava stipulando all’atto del primo scioglimento, un Protocollo d’intesa per l’allocazione, sempre a spese del Comune, della Compagnia dei Carabinieri, in fase di istituzione;ha allocato nell’ultimo programma delle opere pubbliche 6.000.000 di euro per la realizzazione della nuova sede della sezione distaccata del tribunale. Voglio infine ricordare che ha disposto con ordinanze del Sindaco, non del prefetto, non del questore, con l’assistenza della forza pubblica, lo sfratto dagli alloggi IACP, tra gli altri, di Franco e Michele Froncillo, capi dell’omonimo clan e allora non ancora collaboratori di giustizia.
Questa elencazione di fatti amministrativi, tra l’altro parziale e solo superficialmente trattati , è riferibile alla sola attività della prima amministrazione da me diretta fino al 2006. Infatti appena dopo l’insediamento della seconda amministrazione nel giugno 2006, e ad appena cinque mesi da questa, veniva inviata presso il Comune la Commissione d’accesso che di fatto inibiva l’attività amministrativa, seguivano poi lo scioglimento del marzo 2008, il reinsediamento del gennaio 2009 e quindi lo scioglimento per le dimissioni della metà più uno dei consiglieri comunali del febbraio 2009. In definitiva, il secondo mandato non ha mai avuto un effettivo inizio, per motivi esterni alla volontà degli amministratori e della coalizione politica che li sosteneva. In pratica nel secondo mandato non abbiamo governato e, consentitemi di dire, i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
E’ naturale quindi dare una continuità politico-amministrativa a quella attività da noi condotta fino al 2006 , già sottoposta al giudizio degli elettori, che va naturalmente aggiornata ma che, nel rispetto di una programmazione già avviata e in parte realizzata, deve avere come linea guida il programma amministrativo approvato nella prima seduta del nuovo consiglio comunale del 2006 e mai completata.
Qualche considerazione è necessario svolgere sulla composizione delle coalizioni politiche che hanno sostenuto le due Amministrazioni da me condotte. La prima amministrazione nel 2001 fu eletta con il sostegno di due liste, la lista dei Democratici di Sinistra e la lista di Uniti per la Margherita, che con la presenza al loro interno anche di uomini riferibili politicamente allo SDI, all’UDEUR e ai Comunisti Italiani, sintetizzavano una coalizione di cento-sinistra. La seconda nel 2006 , invece, fu eletta con il contibuto di cinque liste, tutte riferibili al centro-sinistra , La Margherita, i DS, lo SDI, l’UDEUR e una lista di sinistra in cui confluirono i Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista. Ancora un centro-sinistra quindi, cresciuto nei precedenti cinque anni grazie alla partecipazione ad una Amministrazione che era stata riconosciuta dai cittadini capace di amministrare,tanto da raddoppiare i consensi alle liste. Naturalmente, l’ossatura portante di entrambe le amministrazioni era formata dalla Margherita (ex Popolari) e dai DS, che da soli rappresentavano oltre il 50% dei Consigli Comunali del 2001 e del 2006.
Oggi il quadro politico nazionale e locale è profondamente cambiato. La travagliata costruzione del Partito Democratico,la sua politica delle alleanze a livello nazionale nelle ultime elezioni politiche, di autonomia rispetto ad un centro-sinistra tradizionale; l’adesione di una parte fondamentale della Margherita, soprattutto qui a Marcianise e in Campania, al movimento dei Democratici Popolari; le drammatiche vicende amministrative locali tracimate infine in uno impolitico e sciagurato scioglimento del Consiglio Comunale, ci impongono riflessioni e scelte che devono basarsi su principi rigidi e inderogabili, ponendo alla base del sistema delle alleanze la condivisione dei risultati amministrativi raggiunti e del completamento di un programma amministrativo condiviso e accettato dagli elettori nel 2006.
Ne consegue che soprattutto a livello locale, qui a Marcianise, il Partito Democratico si deve seriamente interrogare su quali priorità programmatiche vuole concentrarsi e su quali alleanze intende puntare per rimettere in gioco un suo ruolo credibile e di governo.
Quindi, partendo dalle considerazioni fin qui svolte, appare naturale qui a Marcianise, ripartire da dove ci hanno costretto a lasciare.
Si deve naturalmente partire da chi non ha tradito, con un’assurda imboscata, il mandato avuto dai cittadini ; chi non ha tradito, con un folle gesto, gli alleati di governo; chi non si è alleato con il centro-destra per abbattere, dopo solo venticinque giorni, un’Amministrazione così faticosamente riconquistata; chi non ha macchiato, con un gesto sconsiderato, la credibilità delle istituzioni e la dignità dell’intera città.
Appare chiaro, cari amici e compagni del PD, che è necessario ripartire da un rapporto, fondato su basi serie e su principi inderogabili, con il movimento dei Democratici Popolari, per verificare se esistono le condizioni per un’alleanza da allargare poi a quei partiti e quei movimenti che possono dare un contributo di idee e di energie ad una proposta , che pur se rinnovata, deve continuare nel solco tracciato dall’amministrazione precedente, per continuare a costruire un’idea di città che non ci hanno consentito di completare.
Va da se che il PD non può ricercare il contributo di quegli uomini, di quei Partiti, di quei Movimenti che, anche attraverso pubblici documenti , hanno rivendicato l’abbattimento di un’Amministrazione guidata da un Sindaco del PD, con la presenza in Giunta di tre Assessori del PD, con la presenza in Consiglio Comunale di un nutrito gruppo di consiglieri comunali del PD. Sarebbe un vero e proprio suicidio politico, oltre ad essere una condizione politicamente e moralmente inaccettabile..
Infine, e concludo, è necessario riaffermare che alla base di qualsiasi azione futura di governo, deve essere posto con più nettezza il principio fondamentale di trasparenza e da qui rendere ancora più visibile la lotta senza quartiere contro la camorra. Estirpare la camorra è l’unica possibilità di sopravvivenza che ha questa città. Se non decidiamo con forza, con determinazione, con intelligenza di sradicare questo cancro, per i cittadini, per chi come noi ha deciso che i propri figli devono crescere in questa città, non ci sarà più speranza. Perché la camorra è un cancro che mangia tutto, è un cancro che ti consuma, è un cancro che ti lascia morire pian piano. La città ha bisogno di un colpo di reni , la città, dopo gli eventi degli ultimi due anni, ha bisogno di rilanciarsi e rilanciare la sua economia, anche attraverso una proiezione di se migliore verso l’esterno. E’ necessario aggredire i problemi e i problemi si aggrediscono con forza soprattutto isolando la camorra, combattendola, estirpandola. E’ da questo momento che ognuno di noi deve avere la capacità di dare un contributo ancora più serio per lo sviluppo di Marcianise. Con la camorra non c’è sviluppo vero. Sono convinto, cari amici e compagni del PD, che tutti insieme questa forza noi l’abbiamo, insieme alla parte buona della città, che è la maggioranza, assolutamente la stragrande maggioranza, e, insieme, possiamo fare questo lavoro importante, imponente, non nego anche pericoloso. Irto sarà il percorso di trabocchetti ed io penso che nessuno di noi può cadere nei trabocchetti.
Lavoriamo insieme con lealtà, con serietà, con convinzione, ognuno nel ruolo che gli sarà assegnato, perché questa infine è la città in cui noi e i nostri concittadini abbiamo deciso che è il luogo in cui vivere, in cui invecchiare e in cui far crescere i nostri figli.
Caro Fecondo, te lo dico con affetto, quando ti renderai conto che la città non ti ama e considera fallimentare la tua gestione amministrativa? Quando assumerai con coscienza che l’abbraccio a squeglia è stato politicamente mortale?
P.S. Attesa la grande difficoltà nel comporre la lista dei Popolari di Squeglia non sarebbe opportuno cerca allenze più durature?, in fondo tra qualche mese questi saranno con gli amichetti dell’Udc o No?
Arch.Filippo Fecondo alla fine del tuo discorso, affermi …Sono convinto, cari amici e compagni del PD, che tutti insieme questa forza noi l’abbiamo, insieme alla parte buona della città,.. sei modesto a ritrovarti nella parte buona della città, e chi sarebbe la parte non buona di Marcianise?!.. ci puo indicare alcuni nomi..
Un professionista disoccupato di anni 40.
L’ex sindaco Fecondo non deve avere compreso a pieno quanto accaduto negli ultimi mesi. Il percorso del PD è stato imbarazzante: la coabitazione obbligata tra dinosauri comunisti e nostalgici della balena bianca ha comportato la formazione delle correnti interne e la nascita dei Popolari Democratici, fattori che hanno impedito la governabilità della città. Riproporre la stessa inefficace sinergia significa prepararsi ad una Caporetto. Convinto lui…
Egr. Ex Sindaco,
spero che quello che dice corrisponda a Verità, ma forse è la sua Verità.
Per quanto ad oggi sia emerso quello che lei auspica come rinnovate alleanze, sono le stesse che sotto mentite spoglie le hanno sotratto la carica di Sindaco giustamente ,questo sì, restituita dalla legge.
Ad oggi sono ancora perplesso, e mi rimangono due dubbi.
1. Questa sua “Apologia” “Cui Prodest”, ossia a chi serve visto che le sue intenzioni non sono di una sua ricanditaura?
2. Direbbe qulcuno ” Che c’azzecca il suo rincorrere verso una augurata conversione di Marcianise su economie di servizio (Polo della qualià.Tarì, Centro campania, Outlet) ed una maggiore “occupazione” nel nostro territorio, visto che le statistiche le danno torto: guardi la percentuale degli “occupati di Marcianise” nei suo tanti decantati servizi, considerando la chiusura di tanti piccoli commercianti ed artigiani di Marcianise?
Oltretutto nella sua nuova veste di consigliere nel direttivo ASI, quale sarà la sua “Mission”, quella di affossare maggiormente il tessuto industriale,ritenuto “non ecologico”, visto che è già in crisi?
Spero che a questi dubbi qulcuno faccia luce.
Cordialmente
Onofrio Buccini
Un discorso che andava fatto per chiarire punti chiari ed oscuri di una legislatura mai andata e mai partita: alle parole far seguire i fatti! Percorrere il sentiero della trasparenza e della legalità, decantate anche da altre componenti, è un ottimo viatico positivo per una candidatura leale e chiara alla conduzione di questa grande realtà. Marcianise è una cittadina costellata da tanti interessi economici, alcuni voluti dall’Amministrazione Fecondo: essi sfuggono ai tanti cittadini, ma sono allettanti per politici ingordi e malefici sistemisti! Sinora tutti i partiti, associazioni e comitive varie di politica hanno fatto incetta di nomi per la poltrona di sindaco, anche Panini se ne è accorto tanto da pubblicare un’edizione speciale: almeno a sinistra e nel PD, la si finisca di giocare, e si attui una politica seria del nostro territorio P…er D…avvero, esplicitando il nome del futuro sindaco e della sua compagine, in modo da non indurre in confusione chi deve votare e chi soprattutto è tuttora indeciso! Non permettere ai voltagabbana di avventurarsi di nuovo nella conduzione della città! Cordialmente.
Il tentativo di Fecondo altro non è che portare dritti dritti alla candidatura a sindaco di Squeglia (in fondo sarebbe il nuovo che avanza), il suo problema consistente nella circostanza che non avendo più un rapporto con la popolazione non si rende conto del livello di gradimento raggiunto negli ultimi anni dal tandem Fecondo-Squeglia.
Caro Fecondo errare humanum est, perseverare autem diabolicum
Ho letto con attenzione la relazione del deposto sindaco e da marcianisano libero da ideologie partitiche o amicali ne condivido i contenuti nella forma e nella sostanza. La relazione prodotta trova riscontro con la realtà dei fatti succedutosi. Con questo, per quanto mi riguarda, smentisco quanto affermato da “Crisci C.”.
Quanto asserito dal “professionista disoccupato” ritengo con presunzione che la relazione di Fecondo era rivolta a quella massa di marcianisani di cui il sottoscritto ne fa parte. Ho l’impressione che il “professionista disoccupato” sarà tale per altri 40 anni per il semplice fatto che “di professionisti” se ne trovano di tutte le misure se, invece, avesse anteposto l’aggettivo “bravo” ne sarei veramente dispiaciuto. Al “bastonatore” dico che sarei felice se ritornassero i dinosauri comunisti e i nostalgici della balena bianca almeno ritornerebbe la “ei fu” dialettica politica contrariamente ad oggi laddove impera la politica virtuale dei despota e degli “yes-men”. Sono parzialmente d’accordo con “O.Buccini” anche se l’analisi va vista a 360°. Siteticamente penso che non è di poco conto il fatto che la città Marcianise, rispetto al passato, veste una realtà imprenditoriale proiettata in una scenario di visibilità che altrimenti non avrebbe mai avuto. Sicuramente la percentuale di occupazione dei marcianisani poteva essere molto piu’ alta ma, comunque, è un altro elemento di positività che va aggiunto a tutto l’indotto, riferendomi anche all’aumento del fottore demografico. Il tempo sarà galantuomo sul reale giudizio. Aspetto con trepidazione e curiosità bsu cosa farà la prossima amministrazione. Speriamo meglio.
Ricordo che da ragazzo ogni discorso politico terminava con riferimento alla tutela della Repubblica fondata sui valori della resistenza e alla questione meridionale.
Oggi la parola d’ordine è trasparenza e lotta alla camorra.
Speriamo che a forza di abusarne non diventi un vuoto espediente retorico.
Per il resto sono consapevoile che Fecondo debba difendere la propria esperienza amminstrativa; vorrebbe riformare un centro sinistra depurato dei cospiratori.
Pia illusione; tutti i suoi affossatori sono belli grassi satolli, i timidi accenni ad una espulsione dal partito sono immediatamente rientrati quando si è parlato di allargare la sanzione agli ispiratori, ai mandanti, al secondo (o terzo)livello, manco fossimo in un film sulla mafia dove il buon poliziotto viene alla fine fermato davanti ai colletti bianchi.
Ma Fecondo non può reagire come vorrebbe e saprebbe forse fare; sennò Bassolino s’arrabbia.E allora si rassegni, e aspetti che il vento torni a soffiare in suo favore.
Il Merlo
Ho letto sulla stampa che alla manifestazione non è intervenuto il segretario del PD Gaglione.
Credo che se fosse andato, semmai intervenendo e alimentando un dibattito, avrebbe dimostrato un po’ di coraggio, la capacità di mediare, che purtroppo ha ribadito di non avere, e una coretta “visione del gioco”.
Un questa fase della vita del partito, forzatamente concitata (per le immininti elezioni), sarebbe veramente necessario un segretario con queste capacità.
Il contributo costruttivo l’ex sindaco avrebbe fatto meglio a darlo in altri termini, in tempi non sospetti e davanti ad altra platea, che non quella degli irriducibili amici. Ciò che ha fatto contrasta con le più elementari regole di Assemblea di partito, ad iniziare dalle modalità di convocazione, in spregio ai più basilari rapporti con gli organi ufficiali cittadini del partito. Bene ha fatto Pasquale Gaglione ha disertarla, in controtendenza rispetto a quanto auspicato da un anonimo commentatore che si firma Maggioranza silenziosa. Tralascio le mie considerazioni, per brevità di commento, su quanto sbandierato dall’ex, circa l’attuazione del programma amministrativo, d’altra parte ciò che è stato fatto e ciò che era work in progress è sotto gli occhi di tutti i cittadini. Desidero qui soffermarmi su alcuni punti della sua relazione che, contrariamente ad altro commentatore che si firma Gianni D., ho apprezzato nella forma ma non nel contenuto.
• Viene volutamente omesso il contesto e l’occasione della citata dichiarazione del Presidente della Repubblica, io lo ricordo bene, era l’inaugurazione del “ Polo della Qualità “. Lo stesso che attualmente è in stato fallimentare, a distanza di qualche anno dal taglio del nastro, per la modica cifra di 110.000.000 di euro, essendo venuta meno la ricapitalizzazione.
• Quali sono i riflessi, le ripercussioni e, maggiormente, chi ha beneficiato del drenaggio del pubblico denaro investito sul territorio cittadino ? Perché voler snaturare lo spirito industriale ed economico del Territorio ? Marcianise non è, e mai sarà, una città a vocazione commerciale e strategicamente votata al terziario avanzato. E meno male, soggiungo. Si parva licet componere magnis, la tremenda crisi mondiale che ci troviamo ad affrontare, deriva proprio da ciò “ voler fare i soldi con i soldi” abbandonando la vecchia strada del lavoro che genera ricchezza. Ciò che voglio rappresentare è che, nel momento in cui dovesse mancare la produzione, e l’industria manifatturiera la rappresenta a pieno titolo, noi di questi servizi e di queste cittadelle cosa ce ne facciamo ?
• Richiamarsi al Protocollo di Kyoto per giustificare una spesa di 5.000.000 di euro per un’opera di afforestazione è mera megalomania, è un po’ come mettersi un vestito nuovo evitando di lavarsi. Risultati ben più efficaci ed immediati si possono avere monitorando e tagliando le emissioni in atmosfera dei gas serra – primo punto del protocollo -. Sa il nostro ex, quanti fumi sprigionano le aziende che ancora, fortunatamente, insistono e lavorano sul nostro territorio ? Conosce gli obblighi di limitazione e di controllo in continuo, anche in termini di °T, che devono essere attuati relativamente ai fumi emessi ? In termini di “ Carbon Sinks” se aveva tanto a cuore l’afforestazione, perché non ha salvaguardato la forestazione esistente ? Ultimo scempio il taglio dei filari di Pini per il costruendo Outlet. Lascio perdere, per non infierire troppo, sullo stato delle aziende dismesse, sulla presenza in esse di serbatoi abbandonati con sostanze altamente pericolose e nocive, sullo stato delle falde acquifere fortemente inquinate e sulla stato dell’aria che denota un inquinamento anche batteriologico.
• Per quanto attiene la parte politica della relazione si è speso già abbastanza inchiostro, la politica ha fatto a meno di ben altri statisti.
Pensavo che il discorso dell’ex sindaco fosse rivolto “erga omnes” e non solo ad Ella e a qualche sparuto gruppo di Amici. L’intervento da Ella scritto che qui richiamo in considerazione dall’affermato, secondo il mio modesto parere, tracima dalla prima all’ultima parola di supponenza, tracotanza e presunta superiorità intellettuale e professionale. Ella offende senza conoscere un Professionista Disoccupato. Ritengo che Ella sia di Sinistra, magari quella Riformista, tenga conto , allora, che i principi fondanti della politica di sinistra sono rappresentati, a titolo esplicativo, dal bene comune, dalla solidarietà e dal bellissimo “ da ognuno secondo le possibilità a ognuno secondo le esigenze”
Non conosco il professionista e mi dispiace pure averlo tirato in ballo, ma probabilmente, per essere disoccupato, non frequenterà le riunioni dove Ella è assiduo.
Scommetto che Ella è un professionista che lavora, alla prossima prebenda allora.
Amicus Plato, sed magis amica veritas
Stia bene
felicecolella
Siamo veramente alla frutta !!!
Ciò che sta sfuggendo al comune cittadino, oltre che non essere percepita come condizione di sudditanza umiliante e frustrante da parte del gotha politico locale, e che la scelta del candidato a sindaco non viene discussa nelle locali segreterie politiche, bensì sui tavoli di politici ( Cosentino, Coronella ecc. ecc. ) che con il nostro territorio e con i nostri problemi non c’azzeccano assolutamente nulla.
felicecolella