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Attesa per la processione del Calvario

Attesa per la processione del Calvario del venerdì santo a Marcianise. L’itinerario, anche se con una piccola variante (per la prima volta attraverserà via Foglia e via Verdi), sarà simile a quello delle scorse edizioni, passando per tutte le parrocchie di Marcianise. Una suggestiva, sacra rappresentazione itinerante della passione e morte di Cristo che rinnova la profonda devozione dei marcianisani e che rappresenta uno dei momenti dell’anno in cui maggiormente si vive la tradizione locale. Una tradizione storicamente attestata da oltre un secolo e mezzo, quando i fratelli della Congrega dell’Agonia di Gesù sfilavano esibendo la scala della Crocifissione, il gallo, il velo della Veronica. Organizzato dalla parrocchia di San Simeone, il lunghissimo corteo, partendo alle 17,30 dal sagrato della chiesa, si snoda per le via della città compiendo un percorso di circa 9 chilometri, per ritornare al posto di partenza a notte inoltrata. Si articola, attraverso le 15 stazioni della Via Crucis, con la raffigurazione di una serie di sequenze dei momenti centrali della passione di Cristo: dall’arresto alla flagellazione, al giudizio davanti al tribunale del sinedrio, all’incontro con Ponzio Pilato, al momento in cui Cristo è costretto a portare la croce, con personaggi, tutti rigorosamente in costume d’epoca. Tra due ali di folla muta e commossa, preceduti da centinaia di bambini, i maschi vestiti da nazareni e le femmine da piccole addolorate, sfilano circa 200 figuranti e 150 coristi. Il coro accompagnato dalla banda musicale diretta dal maestro Francesco Saverio Di Lillo, precede la statua del Cristo deposto dalla croce e della Madonna Addolorata portati a spalla da decine di accollatori. Ed una tradizione che si perpetua da decenni vuole che gli accollatori quando giungono nel quartiere di Puzzaniello devono cedere le statue a quelli del posto. La profonda spiritualità della processione è accentuata anche dall’esecuzione dell’Inno a Gesù morto, appositamente composto dal maestro marcianisano Luigi Salzano («Quanti sospiri e lacrime, versa Maria dolente»). A chiudere il lungo corteo centinaia di persone che seguono le statue intonando il «Pianto di Maria» una lancinante nenia con le strofe che si concludono con «Il figlio mio addov’è?». Insomma, la processione del Calvario è più di una rappresentazione sacra per i partecipanti, è un atto di devozione, un sacrificio, un voto.
Sempre nell’ambito delle manifestazioni pasquali, l’associazione cattolica di volontariato «S. Simeone» ha organizzato la rappresentazione della «Passione di Cristo». Una messa in scena con un linguaggio visivo, semplice ma ricco di espressioni, sia pure in uno stile umile con la partecipazione di circa ottanta persone tra attori, figuranti e tecnici. Dopo la prima raffigurazione, nell’ex Canapificio in via Fuccia, il secondo appuntamento è per il 18 aprile, alle 20, nel velodromo comunale per raccogliere fondi in favore della Chiesa S. Maria Assunta di Trentola.

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Alfonso Alberico - Marcianise

3 Comments

  1. Il bastonatore
  2. angelina
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