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Al Liceo Scientifico “Federico Quercia” si parla di Chiara Lubich

Si terrà a Marcianise il 16 aprile prossimo, alle ore 17.30, presso il Liceo Federico Quercia, il convegno: “L’eredità di Chiara. vivere la città”, basato sulla possente impronta lasciata da Chiara Lubich e mirato all’acquisizione di una presa di coscienza collettiva, per una nuova vivibilità delle città. Ad un anno dalla conclusione dell’avventura terrena di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari e leader di un vasto movimento di rinnovamento spirituale e sociale, il meeting vuole rendere vivo il suo messaggio di fraternità universale, portato avanti per tutta la sua vita. Interverranno: Paolo Loriga, capo redattore di Città Nuova, Andrea Russo, sindaco di Francolise, Edgardo Olimpo, presidente dell’Associazione “Articolo 11”, Carmine Caruso, della commissione regionale MPPU e Giovanni Lucchese, che ne sarà il moderatore. Quello che Chiara Lubich lascia in eredità è la certezza che è necessario continuare a diffondere la cultura nuova che porta ad un rinnovamento spirituale e sociale, frutto di dialogo, di reciproche relazioni che contribuiranno e riscoprire in ciascuno la propria vocazione, al servizio della famiglia umana, nella diversità dei popoli, delle fedi e delle culture.
In una lettera di Chiara degli anni ’40 si legge: “Vedi, io sono un’anima che passa per questo mondo. Ho visto tante cose belle e buone e sono sempre stata attratta solo da quelle. Un giorno ho visto una luce. Mi parve più bella delle altre cose belle e la seguii. Mi accorsi che era la Verità.” Questa luce irruppe nella sua vita, ed illuminò la sua intera esistenza.
Nata a Trento il 22 gennaio 1920, Chiara Lubich fondò nel 1943 il movimento dei Focolari, oggi diffuso in 182 Paesi del mondo.
A 19 anni, nel santuario di Loreto, era arrivata la vocazione, per favorire la nascita nella Chiesa di una “nuova via di vita”, ovvero il “focolare”, piccola comunità di persone che in diversi modi si donano a Dio. L’avventura del Movimento iniziò, quindi, a Trento, sotto i bombardamenti; in quel clima di odio e di violenza, Chiara sperimentò l’incontro con Dio Amore, l’Unico che non crolla. Fu una scoperta folgorante, comunicata e condivisa subito dalle sue prime compagne. “In un rifugio antiaereo – così Chiara si raccontava – aprimmo a caso il Vangelo alla pagina del testamento di Gesù e leggemmo: “Che tutti siano uno, Padre, come io e te”. Quel “tutti” sarebbe stato il nostro orizzonte, quel progetto di unità sulla famiglia umana”.
Sin da allora Chiara ebbe l’intuizione che stava per nascere qualcosa che avrebbe raggiunto i confini del mondo, che avrebbe illuminato e rinnovato la società. Così, animata dalla certezza che il Vangelo vissuto porta una rivoluzione sociale, negli anni 40, tra i poveri dei quartieri più diseredati di Trento, condivise insieme alle prime compagne i pochi beni.
Attuando quella che sarebbe stata la sintesi del Movimento dei Focolari.
Da allora il movimento firmato Lubich ha fatto molta strada e a partire dagli anni ’90 si è aperto a nuove prospettive nei più diversi ambiti della società, come quella economica, quando di fronte agli enormi squilibri sociali del Brasile, dà vita al progetto dell’Economia di Comunione, e quella politica, con la nascita del Movimento politico per l’unità che propone ai politici delle più diverse estrazioni partitiche, la fraternità in vista del bene comune. In un incontro con i Sindaci europei ad Innsbruck nel 2001 Chiara disse:
“La politica è l’amore degli amori, che raccoglie nell’unità di un disegno comune la ricchezza delle persone e dei gruppi, consentendo a ciascuno di realizzare liberamente la propria vocazione. Ma fa pure in modo che collaborino tra di loro, facendo incontrare i bisogni con le risorse, le domande con le risposte, infondendo in tutti la fiducia gli uni per gli altri. La politica si può paragonare allo stelo di un fiore, che sostiene e alimenta il rinnovato sbocciare dei petali della comunità”.
Invitata a parlare in ogni angolo del Pianeta, insignita di vari dottorati honoris causae, di altrettante cittadinanze onorarie e di Premi internazionali, tra i quali il Premio Unesco per l’educazione alla Pace (1996), Chiara rappresenta una delle voci più feconde del cattolicesimo mondiale, con un impegno di primo piano sul fronte ecumenico e del dialogo interreligioso. Il significato della sua presenza nella Chiesa, però, sta nel messaggio di una umanità senza confini, capace di superare diversità, appartenenze.
Monsignor Coda, presidente dell’Associazione teologica italiana, così ha detto: “. la spiritualità di Chiara si proietta su un orizzonte infinito, però con i piedi per terra”.
Dopo la morte di Chiara, avvenuta il 14 marzo 2008, qualcuno si è chiesto se riusciranno i Focolarini a raccogliere un lascito così imponente, a conservare vivo lo spirito di unità che li ha animati sin dall’inizio. se saranno capaci di mandare avanti le intuizioni di Chiara, senza perderne la radicalità, anzi, farla crescere tra le sfide del nostro tempo. Certamente l’eredità di Chiara è pesante ma, Maria Voce, la nuova Presidente del Movimento non appare affatto preoccupata e in un’intervista, recentemente, si è così espressa: “Non ho paura, non sono sola a ricevere questa eredità, il Movimento mi ha scelta per essere punto unità tra tutti. La responsabilità è condivisa”.
Chiara stessa parlando ai giovani che le chiedevano notizie sul futuro del Movimento dei Focolari, li raccomandava: “State tranquilli, avrete tantissimo da fare, ma restando nella fedeltà alla fondatrice, perché lì c’è il DNA di tutta la sua Opera, finché l’ultimo uomo sulla terra non sarà veramente considerato suo fratello da tutti, il carisma di Chiara avrà sempre qualcosa da dire”.

Caterina Vesta

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Alfonso Alberico - Marcianise

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