Si dichiara estraneo al reato contestato (riciclaggio), Giuseppe Banelli, l’orafo aretino di 62 anni arrestato nel tardo pomeriggio di mercoledì a Napoli dopo essere stato trovato in possesso di lingotti e lamine che gli investigatori giudicano di dubbia provenienza. Il commerciante, infatti, non aveva con sé alcun documento che ne comprovasse la tracciabilità. Ieri mattina si è tenuta l’udienza davanti al Gip, durante la quale Banelli si è proclamato innocente e ha detto che ha tentato la fuga perché quegli uomini in borghese che gli hanno intimato l’alt pensava non fossero dei poliziotti ma bensì rapinatori. “Sono già stato assalito una volta e ho avuto paura”, si è difeso il commerciante di preziosi che al momento dell’arresto da parte della squadra mobile partenopea aveva con sé, dentro una borsa nascosta sotto il giaccone, alcuni lingotti e lamine d’oro, mentre altre barre auree sono state trovate nel suo negozio presso il distretto orafo Tarì di Marcianise in provincia di Caserta: in tutto 14 chili per un valore di circa 300mila euro. Il giudice al termine dell’udienza ha convalidato l’arresto di Giuseppe Banelli, ma ne ha comunque disposto la scarcerazione in attesa dello svolgimento di ulteriori indagini. I lingotti e le lamine d’oro per adesso restano sotto sequestro.
Domiciliari per l’orafo trovato con 14 kg di lingotti d’oro
17 Mar 2009
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