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Traffico di droga: asse Roma – Marcianise

Sono 41 le persone arrestate questa mattina dai carabinieri del Ros, nell’ambito dell’operazione ‘Orchidea’, per associazione mafiosa ed associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, ricettazione e violazione della legge sulle armi. Altre 30 persone, indagate a piede libero, sono state sottoposte a perquisizione in Lazio, Campania, Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo e Puglia.
Le indagini hanno permesso di ricostruire i rapporti del clan Senese sia con storici esponenti della criminalità romana (come Enrico Nicoletti), sia con gruppi camorristici napoletani, riconducibili ai clan Moccia di Afragola, Pagnozzi di San Martino Valle Caudina (AV), Formicola e Mazzarella di San Giovanni a Teduccio (NA), Licciardi di Masseria Cardone (NA), Riccardi di Pollena Trocchia (NA), Anastasio di Sant’Anastasia (NA), Fabbrocino dell’area Vesuviana, Belforte di Marcianise (CE), Massaro di San Felice a Cancello (CE), Cavalcanti-Malventi di Napoli Fuori Grotta, Magliulo di Afragola (NA), Gallo di Torre Annunziata (NA), Perreca di Recale (CE), Piccolo di Marcianise (CE) e Abbate di San Giorgio a Cremano (NA).
Tra il 2005 ed il 2007 sono stati anche documentati i rapporti tra i vertici dell’organizzazione romana ed alcune componenti di Cosa Nostra siciliana radicate nella capitale, costituite da Crocifisso Rinzivillo, all’epoca reggente della famiglia di Gela (CL), Stefano Fontana, uomo d’onore della famiglia di Palermo Acquasanta (PA) e Salvatore Buccafusca, collegato alla famiglia palermitana di Santa Maria del Gesù (PA).
Sul fronte del reimpiego dei narcoproventi le indagini hanno accertato gli interessi del sodalizio nella ricettazione di preziosi e nell’abusivo esercizio dell’attività finanziaria: è stato così documentato come l’organizzazione si avvalesse di propri affiliati per esercitareil controllo quotidiano delle aste pubbliche, presso il banco dei pegni della capitale, stabilendo alleanze funzionali con esponenti di altre consorterie interessate allo stesso settore per scongiurare i possibili contrasti.
Il clan è anche risultato pienamente inserito anche nel mercato della compravendita di autovetture. Con l’operazione i militari hanno sequestrato beni per decine di milioni di euro, riconducibili al clan, tra i quali otto appartamenti, sei autovetture, sette moto, 31 conti correnti bancari (del valore di circa 31 mln), alcune cassette di sicurezza, centinaia di migliaia di euro in titoli, lingotti d’oro di oltre 3 kg, soldi contanti.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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