“Si è tenuto giovedì 8 gennaio 2009 l’incontro della Commissione Straordinaria al Comune di Marcianise ed i partiti politici. Per l’UDC era presente il segretario Giovanni Russo il quale ha dichiarato di aver partecipato alla riunione cosciente di non essere a conoscenza della proposta di piano regolatore che sarà oggetto della conferenza dei servizi che si terrà il prossimo lunedì 12 gennaio. “Attribuivo la mia impreparazione a personale incuria ma nel corso dell’incontro mi sono reso conto che nelle mie stesse condizioni si trovavano tutti i convenuti e, purtuttavia, il mio stato d’animo non ne è risultato sollevato. E’ triste dover partecipare ad incontri istituzionali senza che nessuno dei presenti esprima opinioni che siano frutto di un lavoro di documentazione. Ho scoperto, infatti, che l’incontro era stato sollecitato in quanto alcuni partecipanti ad un non meglio individuato convegno aveva sentito affermazioni circa la (presunta) saturazione della zona ASI e la (pur presunta) necessità di ridurre le zone di rispetto. Altri, ancora, all’opposto, ritenevano di aver avuto rassicurazioni circa la infondatezza delle notizie trapelate dalla stampa. L’incontro si sarebbe, quindi, dovuto svolgere sulla base dei ‘sentito dire’ e delle ‘confidenze’ di cui alcuni privilegiati erano stati destinatari. In un tale clima surreale non ho potuto che rappresentare la nostra non recente volontà di recedere dall’Area di Sviluppo Industriale di Caserta. Non recente in quanto già nell’anno 2004 avevamo proposto, con tutto il centrodestra, una mozione in tal senso (che era bocciata in Consiglio Comunale) ed avevamo riproposto il progetto come punto programmatico del nostro candidato sindaco. Non abbiamo cambiato opinione oggi e sono rimaste immutate anche le condizioni di gestione e di fatto per la zona. Al sempre più grave stato di abbandono in cui versa l’area si accompagna la solita gestione oligarchica di questo centro sinistra per la quale il Comune di Marcianise, pur rappresentando l’Ente con la maggiore estensione territoriale, è fuori dall’Amministrazione del Consorzio. Una aministrazione che rimarca sempre più la propria impenetrabilità ad ogni istanza che non venga dai vertici della filiera rossa.
Allorché proponemmo la nostra mozione di recesso ci scontrammo col muro della amministrazione Fecondo seppure cinque mesi dopo lo stesso Sindaco, astenuto all’atto della votazione in Consiglio Comunale, mostrò di condividere, sulla stampa, le nostre perplessità. L’approvazione del SIAD (che consente nella zona addirittura insediamenti commerciali) e la vigenza di un piano regolatore asservito alla programmazione dell’ASI ci ha fatto poi ritenere che forse quelle esternazioni di Fecondo erano necessarie per una resa dei conti che probabilmente c’è stata, considerato che lo stesso non ha mai più dato seguito a quanto paventato. Oggi ci dispiace essere stati coinvolti in una discussione che ha rivelato la propria inutilità e speriamo di non essere più parte di simili sceneggiate”.
Piano regolatore Asi, Udc: “Nostra posizione chiara”
11 Gen 2009
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La questione della riduzione della fascia di rispetto prevista dall’art.142 del D.L. 42/2004 (ex Legge Galasso) si è posta dopo aver letto l’articolo 15 (ESIGENZE DI NATURA AMBIENTALE)della Normativa Tecnica d’Attuazione del Piano Regolatore dell’ASI (già riportato nell’intervento dell’Archeoclub), che recita testualmente:
“E’ stabilito vincolo di conservazione dei filari di alberi e delle piante di alto fusto esistenti. PER OGNI ALBERO CHE SI DOVESSE ABBATTERE per imprescindibili esigenze del progetto tecnico dell’intervento dovranno essere piantati n. 2 nuovi alberi da segnalare nel progetto stesso.
I CANALI e corpi idrici esistenti (canale Agnena, REGI LAGNI, ecc.), in uno agli argini ed alle fasce di rispetto, vanno conservati, salvo diversa determinazione dell’Organo gestore degli stessi.
L’EDIFICAZIONE E’ CONSENTITA AD UNA DISTANZA NON INFERIORE DEL CANALE STESSO misurata sui relativi cigli.
Eventuali esigenza di COPERTURA e di ristrutturazione connesse alla realizzazione dell’intervento VANNO SODDISFATTE garantendo il regime idraulico e igienico e il decorso delle falde con opportune opere tecniche speciali.”
Dalla lettura di quest’articolo, che è parte di un documento pubblico e quindi accessibile a tutti, si può dedurre che si potranno abbattere alberi ad alto fusto, si potrà edificare fino a 30 metri dai Regi Lagni ed, eventualmente, i Regi Lagni potranno anche essere coperti.
Comunque, non essendo un avvocato accetto ulteriori interpretazioni.
Pasquale Fecondo (Archeoclub Marcianise).
E’ veramente triste !!
Riprendo il mio commento in cui chiedevo che la città venisse messa a conoscenza circa gli esiti dell’incontro avuto tra le forze interpartitiche e la triade commissariale ed ecco la risposta del buon segretario UDC. È stato il nulla !!! nessuno dei partecipanti sapeva né tantomeno era documento sull’oggetto dell’incontro, non ci sono state domande né tantomeno risposte. Il segretario UDC ha avuto almeno il coraggio di dirlo con un comunicato, non limitandosi a chiacchiere da bar. Ciò sicuramente non lo alleggerisce da colpe, come non lo fa ritenere immune il fatto che nel lontano 2004 nel suo programma di partito c’era la fuoriuscita dall’area ASI. Secondo il mio punto di vista, non con l’isolamento si risolvono i problemi che, realmente sono sotto gli occhi di tutti e , non solo per la cattiva gestione della “filiera rossa” come viene chiamata dall’avvocato. L’ASI è stata ed è tuttora una pastoia clientelare dove tutti i partiti hanno attinto per uso personale, Marcianise non ha rappresentati nel CDA poiché spesso non ci si è messo d’accordo su chi mandare e, pur non di scontentare qualcuno si è preferito farne a meno.
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