Condannati il boss, la moglie e la cognata. Le “donne manager” del clan Belforte, in assenza dei coniugi capiclan in carcere, seguivano gli affari malavitosi della cosca. La sentenza di appello conferma il verdetto con rito abbreviato deciso un anno fa dal gup di Napoli che avallò in pieno la tesi accusatoria della Dda nella persona del pm Raffaello Falcone. Per l’estorsione al Consorzio «Oromare» di Marcianise, i giudici di secondo grado hanno confermato la condanna a 8 anni e otto mesi di reclusione per il boss Salvatore Belforte. Dure anche le condanne per sua moglie e sua cognata, accusate di aver minacciato, con l’aggravante dal favoreggiamento camorristico, perchè si adoperaron per far ritrattare la denuncia a un teste, imprenditore del polo del corallo marcianisano. I giudici di secondo grado, anche in questo caso, hanno confermato le pene di primo grado: tre anni di reclusione per Concetta Zarrillo e Maria Buttone, le mogli di Salvatore e Domenico Belforte, responsabili – secondo i pm della Direzione Investigativa Antimafia Raffaello Falcone e Giovanni Conzo – di aver cercato di inquinare le indagini, di depistare i carabinieri (della stazione di Marcianise, della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, del Reparto operativo di Caserta) che stavano lavorando su un giro di estorsioni legato ai lavori del polo. Ogni azienda di Oromare avrebbo dovuto pagare 50.000 euro per garantirsi la “sicurezza”. Denaro che Salvatore Belforte – attraverso i nipoti (e le imprese da loro controllate, la Cami di Camillo Belforte e la Manfer di Giuseppe Belforte) aveva già messo un piede nell’affare, garantendosi i lavori per il completamento dell’opera – voleva tutti e subito, trattando direttamente, nella sua casa di via Legnano, modalità e importo della tangente. Il 13 dicembre di due anni fa, Fabrizio Giustino, contitolare della Giustino Costruzioni, poi sotto protezione, aveva denunciato l’aggressione subita da due sconosciuti. Era stato bloccato all’uscita del cantiere di Oromare, sequestrato, portato in campagna, picchiato e minacciato di morte.
Estorsione “Oromare”: condanne per Belforte, moglie e cognata
7 Dic 2008
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