«Si stanno realizzando le condizioni affinché anche il condono edilizio sia vanificato». E’ questo che paventa Pasquale Salzillo, ex consigliere comunale dell’UDC, il quale ha concordato col proprio segretario di partito di attivarsi per rappresentare alla Commissione Prefettizia che la delibera nr 126 del 30 giugno 2008, per quanto di ottimi intenti, quasi sicuramente non potrà ottenere gli effetti desiderati. La delibera, infatti, ha ad oggetto la posticipazione dei termini per integrare i documenti relativi al rilascio delle concessioni edilizie collegate ai condoni del 1985 e del 1994. L’UDC, si ricorderà, si impegnò in quei giorni prima dell’estate a raccogliere le firme di quasi tutti i tecnici di Marcianise per ottenere questa proroga (leggi). La stessa, però, sia per il sopraggiungere del periodo di ferie di luglio ed agosto sia per non aver avuto sufficiente pubblicità, rischia di essere inutile. «La Commissione aveva previsto la integrazione dei documenti entro il 30 settembre e che la richiesta fosse inviata agli interessati a mezzo dei messi comunali o del servizio postale. Ma – rileva Salzillo – solo in questi giorni, e mancandone appena dieci alla scadenza del termine, stanno arrivando le comunicazioni le quali avvertono che scaduta quella data si procederà al rigetto dell’istanza di condono». Una corsa contro il tempo, allora. «Eppure c’è da dire – continua l’udiccino – che la scadenza originaria del 31 dicembre 2006 era prevista da una legge regionale dichiarata incostituzionale, la nr 10 del 2004, per cui il cittadino dovrà sopportare un danno per la scadenza di un termine troppo ristretto ed ancora una volta senza una sua specifica responsabilità. L’unica possibilità di scongiurare la beffa è quella di prevedere, invece che quello fisso del 30 settembre, un termine di almeno 30 giorni». Il segretario dell’UDC ha già inoltrato una richiesta di incontro sul tema alla triade commissariale.
Pasquale Salzillo (Udc): “Non sia vanificato il condono edilizio”
21 Set 2008
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Bravo Pasquale, quelle poche volte che parli attraverso la stampa lo fai sempre per il bene comune dei cittadini e sollevi sempre problematiche serie,ma speriamo che i Commissari accettano questa Tua proposta.
Ma il problema è solo locale, cittadino, oppure più ampio(regionale)?
Perchè se la scadenza è operativa in ambito regionale il tentativo portato avanti dall’UDC mi sembra chiaramente velleitario e strumentale, non essendo i commissari competenti a disporre alcuna proroga.
Se invece si parla di un ambito comunale, le altre forze politiche dovrebbero spiegare cosa stanno facendo.
Marza
E’ un problema locale, solo Marcianise ha posto un termine per l’integrazione delle pratiche, in tutti i comuni della regione gli uffici preposti stanno comodamente esaminando le pratiche in giacenza, speriamo che si risolva.
Sono interessato personalmente a questo problema,visto che l’Uffico competente non da risposte esaurienti,c’e’ qualche altro Tecnico oltre al Geom.Salzillo Pasquale che diligentamente ha sollevato il Caso, potrebbe essere piu’ specifico in materia visto che mancano solo 10 giorni alla scadenza? Se poi come scrive angelo 84 e’ solo un problema locale,ha ragione Marzabuccolo quando scrive “le altre forze politiche dovrebbero spiegare cosa stanno facendo”
Il problema come già spiegato da angelo84 è solo locale, infatti con una delibera di giunta Comunale il sindaco Fecondo riferendosi ad una legge regionale la 10/04 (già dichiarata incostituzionale dalla consulta)fissò il primo termine a giugno 2006, dopo varie proroghe fatte dalla passata amministrazione il pallino è passato ai commissari che il 30 giugno scorso ultimo giorno utile hanno prorogato la scadenza al 30 settembre, questo termine difficilmente può essere rispettato dai richiedenti il condono (bisogna tener presente che dal 30 giugno al 30 settembre si possono contare solo 30 giorni lavorativi effettivi), perciò l’UDC si è fatto promotore di chiedere in tutte le sedi preposte la proroga dei termini della integrazone delle pratiche e ciò per tutelare tutti i cittadini di Marcianise, che senza proprie responsabilità, rischiano di vedersi recapitare le ordinanze di demolizione per le proprie abitazioni.