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Il clan dei “Belforte” aderì al cartello “Nuova camorra speciale”

Il clan “Di Grazia” di Carinaro voleva mettere in piedi la Ncs (Nuova camorra speciale) e distaccarsi dalla potente organizzazione dei Casalesi. Al “cartello” avevano aderito, assieme ai Di Grazia, i clan Belforte di Marcianise, De Sena di Acerra, Messina-Piscopo di Casalnuovo, Sarno di Ponticelli, organizzando “omicidi strategici”, volti a favorire gli interessi di ogni singolo gruppo e di tutta la consorteria camorristica, decisa a difendersi anche dalle cosche che un tempo facevano parte della Nuova famiglia.

Il connubio criminale è stato scoperto dai carabinieri della sezione operativa di Aversa, agli ordini del tenente Fabio Gargiulo, che hanno eseguito nella notte di ieri cinque ordini di custodia cautelare nei confronti di persone ritenute affiliate al clan camorristico dei “Di Grazia” di Carinaro. Le accuse, a vario titolo, sono di estorsioni e atti intimidatori a commercianti e imprenditori nella zona dell’agro aversano, reati aggravati dal metodo mafioso. L’operazione dei carabinieri, coordinata dalla Dda di Napoli, è stata effettuata sulla base delle dichiarazioni del pentito Paolo Di Grazia, anche in relazione al tentato omicidio di Ferdinando Schiavo. Francesco Di Grazia, Fondino, Cantone e Sacco, secondo gli inquirenti, avrebbero organizzato l’agguato che fu teso a Schiavo il 2 dicembre del 2003, in via Grecini, a Gricignano. A sparare sarebbe stato Giovanni Fondino ma Schiavo, raggiunto da diversi proiettili, non morì e fu salvato dopo il ricovero in ospedale. I Di Grazia volevano eliminarlo perché sospettato di essere vicino al clan dei Casalesi

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Alfonso Alberico - Marcianise

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