“Ericsson in Italia, dopo avere cambiato contratto per i lavoratori della società Ericsson Telecomunicazioni (da metalmeccanico a telecomunicazioni) non si è fermata lì e ha deciso di attuare la stessa scelta per le altre due società del gruppo, Marconi Spa e Marconi Sud. Tale decisione riguarderebbe quindi tutti i lavoratori del gruppo, a eccezione di coloro che operano nello stabilimento manifatturiero di Marcianise”. Lo dichiarano unitariamente Fim, Fiom e Uilm nazionali.
“È utile sapere – scrivono le tre sigle – che Ericsson in Italia si configurava come una società che aveva al proprio interno tutta la catena del valore: ricerca e sviluppo e progettazione realizzate in Marconi, produzione in Marconi Sud a Marcianise, e servizi e marketing in Ericsson Telecomunicazioni. In tutte le sedi abbiamo dichiarato la nostra contrarietà a questa scelta, perché riteniamo importante mantenere l’unicità della filiera e il valore industriale che essa rappresenta. E oggi la maggioranza assoluta delle lavoratrici e dei lavoratori rivendica il loro diritto di rimanere nel contratto metalmeccanici”.
I segretari generali di Fim, Fiom e Uilm hanno inviato una lettera alla Fem (Federazione europea metalmeccanici) chiedendo di contattare i sindacati svedesi “affinché la volontà dei lavoratori italiani sia rispettata, e affinché Fim, Fiom, Uilm mantengano la rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici di Ericsson in Italia”. Il coordinamento nazionale Rsu del gruppo, inoltre, ha inviato una lettera alle segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil chiedendo un intervento “onde evitare che le aziende decidano a loro piacimento quale contratto di lavoro applicare”.