Da qualche tempo Marcianise vanta una nuova celebrità. Ha 13 anni, è un’elegante e determinata adolescente, che può far sfoggio ormai di un’apprezzabile esperienza di critica cinematografica, e si chiama Denise Schlipfinger. La giovanissima Denise, cresciuta a stretto contatto con il mondo della celluloide, recentemente ha aggiunto un nuovo tassello alla sua già considerevole competenza, partecipando alla giuria del “Giffoni Film Festival“. Al ritorno dal concorso-evento è apparsa particolarmente felice di descrivere i retroscena, i trucchi e gli espedienti di una manifestazione che è cresciuta nel tempo e che gode ormai di una ragguardevole considerazione a livello internazionale, nel mondo del cinema per ragazzi. “Entrare nel delicato meccanismo del lavoro della giuria – ha dichiarato la promettente Denise – è stato per me un evento molto importante perché per la prima volta ho potuto valutare ed esprimere un giudizio che poteva rivelarsi finanche determinante per l’affermazione di un film su un altro. Forse prima non ci avevo mai pensato, ma al momento mi sono resa conto di essere stata investita di una grande responsabilità che mi imponeva di mettere a fuoco tutto il mio senso della giustizia”. Con una spigliatezza poco consueta in una giovanissima studentessa di terza media, Denise si è espressa anche sulla trasformazione subìta negli anni dal “Giffoni Film Festival”. “È stata, quest’ultima, la mia seconda partecipazione alla manifestazione, ma di certo dopo qualche anno l’ho trovata cresciuta in interesse collettivo e in organizzazione. Ne è prova la considerevole partecipazione di ospiti nazionali ed internazionali del mondo del cinema, ma anche della musica”. Denise ha raccontato con eccitazione anche l’importanza della socializzazione in una manifestazione che quest’anno ha contato la partecipazione di ragazzi provenienti da 36 paesi di ogni parte del mondo. “Quest’anno ho avuto la possibilità di partecipare anche alle manifestazioni serali e questo mi ha permesso di fare nuove amicizie e di potermi confrontare con ragazzi come me, provenienti da ambienti diversi dal mio. Ho notato con gioia che ci sono tanti ragazzi che – come me – sono innamorati dell’arte cinematografica e non vanno al cinema solo per passarvi il tempo”.
Molto cauta è apparsa, Denise, a proposito dei film e dei risultati. “I film presentati affrontavano svariate tematiche, ma quella più presente era senz’altro quella della guerra vista e vissuta dai bambini. Io non ho votato per Leroy, il film che ha vinto, ma per Hey Hey, It’s Esther Blueburger. Questo non perché il film vincitore non mi sia piaciuto. In effetti ho avuto delle perplessità sul finale del film, poiché Leroy, che racconta il tema del razzismo, pretende poi di risolverlo, facendo cantare ai protagonisti una bella canzone sull’uguaglianza”.
Di un tale articolato contesto, fatto di tanti esclusivi e meravigliosi momenti, Denise ha raccontato anche l’esuberanza di adrenalina, prodotta dall’incontro con tante celebrità del mondo dello spettacolo. “Ho incontrato Tim Roth, Toni Servillo, Michele Placido, Alessandro Siani, Pippo Baudo, Roberto Farnesi, Meg Ryan, Pino Insegno, Veronica Pivetti, Eleonora Giorgi, Giulio Scarpati, gli Zero Assoluto, Caparezza, Max Gazzè, Fabri Fibra, Pippo Pelo e tanti altri, e a tutti ho rivolto la stessa domanda: quali sono o sono stati i tuoi miti e i tuoi maestri? Ad essa ognuno ha dato una risposta che mi ha fatto riflettere sull’importanza di avere dei modelli cui ispirarsi. Tim Roth mi ha detto che il suo mito è Alberto Sordi, mentre Pippo Baudo ha ribadito che nel mondo dello spettacolo ogni ruolo ha una fondamentale importanza e che nessuno deve avere la presunzione di atteggiarsi a Vip. Michele Placido mi ha parlato del fenomeno “Marcello Mastroianni” e Siani, per non smentirsi, mi ha detto che non ci sono miti. a parte Siani, naturalmente!”.
Denise Schlipfinger, marcianisana d’adozione, al “Giffoni Film Festival”
11 Ago 2008
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