Clemente Russo: “Vendico Musone e porto la medaglia d’oro a Marcianse”

Città semivuota ma l’argomento principe resta quello delle Olimpiadi. Nei bar, nelle piazze e nei luoghi di lavoro si parla solo di lui: Clemente Russo. Venerdì 22 agosto intorno alle ore 15.46 (9.46 ora italiana), la semifinale che lo vedrà boxare con l’americano Wilder L. Deontay.
In questi giorni Clemente è diventato un vero e proprio personaggio nazionale. Dichiarazioni a raffica su politica, sport, pugilato, camorra, rifiuti. Il giornalista sportivo Italo Cucci lo ha definito “Il Cassius Clay” di Marcianise, proprio per l’incredibile parlantina che accomuna l’atleta nostrano con il più grande pugile che la storia ricordi. La Ministra Meloni gli ha scritto una lettera affettuosa e lui vorrebbe incontrarla quando tornerà in Italia.

Ma l’attesa per i suoi concittadini è tutta concentrata sulla reale possibilità di portare a casa la medaglia più prestigiosa, quell’oro che fu scippato 24 anni fa all’altro beniamino di Marcianise Angelo Musone. Su questo Clemente è stato categorico: “Vendicherò Angelo e porterò in città la medaglia d’oro”.

Ai giornali nazionali il “Tatanka” confida i progetti per il suo prossimo futuro: “Penso ai Mondiali del 2009 a Milano e alle Olimpiadi del 2012 a Londra“. Poi racconta la sua esperienza di sportivo: “Sono andato in palestra perché ero chiatto. A Marcianise ce ne sono tre: iscrizioni gratuite e in tutte si fa boxe. Dopo due anni ero ancora cicciottello, poi ho cominciato a frequentare i corsi di gioco-boxe: piangevamo e chiedevamo al maestro Brillantino di farci tirare. A 14 anni il primo match. Tra gli allenatori c’era Angelo Musone, un mito». Cosa potrebbe fare il campione Russo per Marcianise? «Non penso a un’attività con fini di lucro, piuttosto a qualcosa per i bambini e per lasciare un segno. Non vorrei creare qualche campione, ma tanti uomini».