“Il maggiore e forse più fondato rimprovero che si muove alla segreteria cittadina dell’UDC è quella di essere troppo poco presenzialista. Evidentemente da qualcuno si confonde la propensione all’apparire con l’operatività. Di fronte tuttavia all’accusa, irreale ed antistorica, di una forte connotazione casertana del Partito e del suo leader in particolare, così come apparsa in maniera tutt’altro che velata su un quotidiano locale, corre l’obbligo di rinfrescare la memoria a qualcuno che tali affermazioni suggerisce, qualcuno che ha la memoria troppo corta se riesce a non ricordare quello che “succede” appena qualche giorno fa. Quando, cioè, in una città abbandonata a se stessa dove la preoccupazione degli altri partiti era rivolta agli equilibri interni ed allo scontro fazioso, alle leadership ed agli organigrammi e, in questa fratricida lotta, faceva timido capolino solo l’interesse per qualche tombino da sistemare, la segreteria e l’on.le Zinzi erano in prima linea su temi determinanti per la città, quali il recupero della sua dignità morale, la istituzione del dialogo come momento di interlocuzione con la Commissione per un periodo che comunque non sarà breve, la sicurezza, soprattutto attraverso la ripresa del concorso dei vigili urbani, l’ambiente e la bonifica del territorio, la questione condoni, il Tribunale ed altri. Ce n’era di materiale per produrre comunicati stampa e interventi pomposi e retorici ma ciò non è stato per una antica scelta coerente dell’UDC in ogni sua componente, quella di dare voce ai bisogni della città preliminarmente nei luoghi e nelle occasioni in cui c’è da aspettarsi risposte. Laddove queste non arrivassero saremmo costretti, solo in un momento successivo, a denunziare ignavia, incompetenza e disinteresse (se non qualcosa di peggio). Ci muove la convinzione che un partito è luogo delle idee e del fare e non di piazzisti, “porta a porta” o esperti mediatici che siano.”
Russo (Udc): “Siamo presenti in città sui problemi”
13 Lug 2008
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Caro segretario perchè non usi parole e termini più facili da comprendere?
Ho letto l’articolo “le metamorfosi del pensiero”…. mamma mia…trattato di filosofia politica….
Bisogna dare atto all’avv. Russo che si è mosso bene, con intelligenza e senza pacchianate giornalistiche;è vero che rifugge le vetrine, le foto sui giornali, le interviste che dicono nulla.
Ed è altrettanto vero che l’UDC qualche problema almeno ha cercato di affrontarlo(e mi pare anche che questa redazione ne abbia dato puntualmente notizia).
Però qualche domandina io pure gliela porrei: qual è stata l’analisi del voto che hanno fatto nel partito, dopo la dèbacle elettorale; che ne pensano dell’esperienza fatta insieme all’on. Squeglia, che non mi pare esaltante; continuerà o le strade si divideranno? Stanno guardando a destra o a sinistra? E la loro leadership storica, non sembra ormai matura per il pensionamento, visto il logoramento che negli ultimi anni sembra progressivo ed inarrestabile?Come spiegano la costante perdita di adesioni al partito?
In effetti l’UDC mi sembra stia combattendo una battaglia di retroguardia, in difesa, perché manca di una strategia da poter spendere; non è colpa evidentemente di Russo, che non può dettare la linea politica, ma pure il restare in questa sorta di limbo produce un’usura che tutte le iniziative di questo mondo, perlatro condotte con innegabile stile, non possono emendare.
Un tempo l’UDC era ricco di validi professionisti, non privi di intelligenza e di seguito; ed ora?
Marzabuccolo