La battaglia dei lavoratori della Metalpoint, unitamente allo sforzo del management di garantire la sicurezza dello stabilimento di Marcianise ha dato i risultati. Dopo il provvedimento di chiusura decretato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 19 aprile scorso per problematiche ambientali, riapre la Metalpoint. L’altro ieri mattina i carabinieri del Noe hanno rimosso i sigilli dagli impianti consentendo a circa 100 lavoratori di riprendere l’attività. Oltre agli uffici amministrativi sono stati riaperti anche il magazzino di stoccaggio e il reparto estrusione; oggi stesso funzionerà a pieno regime il laminatoio, ovvero il forno fusorio che dovrà raggiungere la temperatura standard di 800 gradi necessaria per bruciare la materia prima da estrudere, le cosiddette billette da cui si ricavano le lastre di alluminio.
La scorsa settimana gli operai avevano inscenato una protesta ottenendo anche un incontro con il magistrato Ceglie, titolare del provedimento di chiusura della fabbrica che ha causato anche la morte dell’operaio Giovanni Lo Masto.
