Si svolgerà oggi pomeriggio, a distanza di un mese dalla sua scomparsa, la messa in suffragio di Luigi Onorato, personaggio notissimo non solo a Marcianise (la città dove è morto il 31 marzo all’età di 89 anni) ma in tutta la provincia. La cerimonia è in programma alle 19.30 all’Annunziata. Originario di Casalnuovo ma trasferitosi giovanissimo a Marcianise con la famiglia, docente alle scuole elementari, Onorato è stato protagonista per lungo tempo della vita politica e culturale della città, riferimento per intere generazioni di studenti formatisi alla sua cattedra. Immancabilmente in giro in sella alla sua bicicletta, maestro dottissimo (con il collega e amico di una vita, Ciccio Valentino), appassionato di letteratura italiana e di latino, per lungo tempo consigliere comunale nelle fila del Pci, Onorato è stato anche un grande appassionato di sport, guidando da allenatore la squadra di calcio del Marcianise. Di lui si ricordano le lunghe, appassionate discussioni con riferimenti continui agli idoli di una vita: Pier Paolo Pasolini (di cui finanche aveva somiglianza fisica), Federico Garcia Lorca e don Lorenzo Milani. Proprio all’indimenticabile priore di Barbiana era ispirata la sua attività didattica, incredibilmente moderna in una realtà per certi aspetti arretrata quale era quella di Marcianise fin dagli anni del dopoguerra. La sua è stata un’esistenza segnata dall’esperienza nei campi di concentramento e dall’episodio drammatico accaduto a Brixia, nel dicembre del 1944: il giovane Luigi fu salvato dal fratello Giovanni che fu fucilato dai nazisti sacrificandosi al suo posto. Liberato l’8 maggio del 45, Onorato ha poi dedicato tutta la sua vita all’impegno antifascista e, appunto, all’insegnamento. Grande studioso, autore di centinaia di tesi per giovani laureandi (spesso suoi ex allievi alle elementari), coronò quand’era ormai in pensione nei primi anni Ottanta il suo sogno, laureandosi in Lettere moderne con una tesi in letteratura latina. A Marcianise ancora ricordano il suo struggente discorso di commiato, pronunciato il 24 novembre dell’84, al momento dell’andata in pensione, davanti ad una folla di colleghi e allievi. «Ho solo cercato – disse con la modestia che lo contraddistingueva – pur con errori e smarrimenti, di giovare alla crescita umana e culturale degli alunni che mi sono stati affidati».
da “Il Mattino” – 01/05/2008
alla fine della messa ,la figlia Monica ricorda il papa’ con questa lettera:
Mi chiamo Monica sono l’ultima figlia del prof.Onorato o meglio dire “o prssore miez a roce”.queste parole che volevo già pronunciare nel giorno della sua morte ,perche forte era in mè il desiderio di spendere delle parole per mio padre
per mè ,il professore cosi’ lo chiamavo affettuosamente negli ultimi mesi delle sue sofferenze,oltre ad essere stato un padre dolcissimo,è stato,un esempio
di cultura,disponibilità ed umanità
l’educazione ricevuta ,è stata imperneata su’ quei valori della vita in cui ha sempre creduto e che ha rispettato ed onorato .Giorno dopo giorno penso che essi siano passati a tutti noi figli anche se non sono distribuiti in egual misura in ogni uno di noi,di questi ,ritengoilò primo rispecchi di piu’ mia sorella lena,la piu’grande .Il secondo teresa,e con molta umiltà ,l’ultimo mè.A tale proposito voglio ricordare un episodio accadutomi poco tempo prima della morte del mio cara e dolce papà.Stavo partecipando come genitore ,ad un progetto extracurricolare nella scuola di mio figlio luigi .Tra i docenti impegnati in questa attività una maestra mi ha chiesto come io, fglia di una persona acculturata, vivessi in un quartiere popolare.ho risposto che il mio papà mi ha insegnato che nella vita bisogna essere disponibili verso gli altri,senza badare al colore della pelle al credo religioso o politico,di aiutare l’altro perchè semplicemente è un uomo un mio fratello.Non è quindi importante dove trascorro quotidianamente la mia vita ma i sentimenti che mi accomunano agli altri.senza fare retorica ,credo che il professore abbia lasciato una traccia indelebile in tutti coloro che lo hanno conosciuto.e riuscito a rendere vivi e palpitanti quei valori che ci fanno cristiani e uomini veri anche se essi vengono molto spesso calpestati.
Ricordero’sempre la sua pazienza e la sua grande forza interiore che lo ha sostenuto .Egli ha consentito di combattere i problemi che gli cadevono addosso e di rialzarsi sempre con dignità.Grazie professore ti portero’sempre nel mio cuore.
la tua diletta figlia Monica