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Incontro per ricordare la figura di Don Milani al Convento di San Pasquale

Venerdì 16 Maggio alle 18.30, presso la sala convegni del Convento francescano di San Pasquale a Marcianise si terrà un incontro dal titolo: “I Care, mi riguarda”. A 40 anni dalla sua morte si ricorderà la figura di Don Lorenzo Milani e della sua esperienza con i giovani della Barbiana. Sarà presente S.E. il Vescovo di Teano Arturo Aiello.

Don Lorenzo Milani
La vita di don Lorenzo Milani è stata breve ma intensa e ha lasciato profondamente il segno nella storia religiosa educativa e sociale della seconda metà del novecento.
Fu esiliato a Barbiana sui monti dell’Appennino toscano perché doveva tacere. Il suo modo di fare il sacerdote, più attento agli ultimi che non al tradizionale mondo cattolico, era considerato inopportuno per l’epoca e non c’era posto più adatto di Barbiana per allontanarlo dalla gente: Barbiana non era niente, non era un paese, non era un villaggio, ma solo una chiesa con la canonica e poche povere case sparse nel bosco. Senza scuola, senza strade, senza luce, senza acqua potabile, senza popolo (solo 40 anime), senza futuro, senza speranza: un vero esilio ecclesiastico per un sacerdote di 31 anni.
Chiunque in quella situazione si sarebbe disperato. Lui ricominciò la sua vita organizzando una scuola per i primi sei ragazzi che finirono le elementari: una scuola unica al mondo, unica per ragazzi tutti figli di contadini, unica per orari, otto ore al giorno per tutti i giorni comprese le domeniche e le feste, unica per metodo, unica per insegnanti, una scuola severa e impegnativa che poneva ai ragazzi obiettivi alti mai legati all’interesse individuale, ma sempre con lo sguardo rivolto alla umanità sofferente.
Da quella scuola nel maggio ’67, un mese prima che don Lorenzo morisse, col libro “Lettera a una professoressa” furono ferocemente messi sotto accusa i difetti della scuola di Stato e per questi lunghi quaranta anni Barbiana è stata stimolo e spina nel fianco della scuola pubblica.
La prima volta che si cominciò a parlare pubblicamente di don Lorenzo Milani fu in occasione della pubblicazione del suo libro “Esperienze pastorali”, un libro innovativo che fece molto clamore ma dopo pochi mesi fu ritirato dal commercio per disposizione delle Autorità ecclesiastiche perché lettura ritenuta inopportuna per il mondo cattolico dell’epoca.
Si ritornò a parlare di lui quando fu denunciato e processato per apologia di reato per aver difeso l’obiezione di coscienza contro i cappellani militari della Toscana che in un loro comunicato l’avevano definita “espressione di viltà”. In quella occasione scrisse la ‘Lettera ai giudici’, un documento di notevole spessore morale e sociale.
La sua breve vita è stata segnata da contrasti e incomprensioni, ma dopo la sua morte don Milani si è imposto in tutta la sua grandezza ed oggi è punto di riferimento per molti, nella Chiesa, nella scuola e nella società.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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