La pioggia non ha fermato il popolo del Partito Democratico di Marcianise che ha accolto in festa, numerosissimo, i vertici del partito casertano e regionale ieri sera presso il Ristorante La Pergola in Piazza Martiri di Nassirya (già Piazza Principe di Napoli). Erano presenti, infatti, il segretario regionale del Pd Iannuzzi, il segretario provinciale e presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis, i candidati alla Camera ed al Senato Chicco Ceceri, Angelo Golino, Rosa Suppa, Stefano Graziano e Teresa Armato. Ospite di riguardo l’on. Sergio Mattarella, parlamentare di lungo corso fautore della famosa legge elettorale “Mattarellum” poi sostituita dalla meno degna legge attuale.
Nella platea tantissimi dirigenti e amministratori comunali e provinciali provenienti dall’esperienza Ds e Margherita, ma anche tantissimi giovani, membri dell’associazionismo, insegnanti, dirigenti scolastici, giornalisti e cittadini della società civile.
“I cattolici democratici – hanno affermato all’unisono Iannuzzi e De Franciscis – sono orgogliosi di far parte del Partito Democratico perchè è la loro naturale collocazione e non si accontentano di soluzioni di nicchia (riferendosi all’Unione di Centro n.d.r.)”. “Ci riconosciamo nella leadership di Walter Veltroni – ha prosegito De Franciscis – sappiamo da che parte stiamo ora e dove saremo il giorno dopo le elezioni, senza le ambiguità di chi oggi non sa ancora con chi farà alleanze dopo il risultato del 13 e 14 Aprile”. In più occasioni ci sono stati attacchi molto duri anche se mai nominati a Squeglia, Zinzi e De Mita.
Grande partecipazione alla manifestazione elettorale del Pd con Sergio Mattarella
9 Apr 2008
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Però Iannuzzi e De Franciscis, la devono finire di fare le verginelle spaurite e gli “uomini” coerenti …
sono questi falsi atteggiamenti che allontanano i giovani dai politici …
Iannuzzi è lì perché l’ha voluto De Mita
e De Franciscis dopo 3 o 4 doppi salti mortali si trova a dirigere illegittimamente un partito (che non esiste) con un’inchiesta che gli pende sul collo …
e su L’IDEA PD è bella ed affascinante, ma non deve essere rappresentata da questi personaggi !!!
Sono pienamnte con te….
erano ieri erano in 80 e dicevano di essere in 800 queste sno le lro verità inseguono gli eventi li “copiano” e cercano di fare meglio ma poi………
De Francicis è un uomo perbene,il pd a Marcianise esiste ed è composto da persone molto perbeni e civili.Iannuzzi è li perchè da noi è stato eletto e non per De Mita che non l’hanno ricandidato nel pd e si è candidato al centro e poi le persone anziane come lui allontanano i giovani dalla politica (per a volte ritornano) non erano in 80 ma in 400 persone tanto si sa che ci sono state delle spie e li fuori la pergola per la strada sono stai lanciati dei volantini di De Mita (comportamento come bambini) non siete neanche furbi. Le personi serie e perbeni rimangono sempre nel pd invece altri per avere un po di potere cambiano. forza Walter weltroni pd per sempre ciaooooooooooooooo
cari amici del PD, la dovete smettere di dire che voi siete il nuovo, i famosi coraggiosi.quando avete votato contro al tinuzzo da salerno xckè l’avete fatto. adesso è il vs rappresentante regionale.complimenti, se lui colui che vi deve rappresentare a roma, di nuovo complimenti.abbiamo visto quanto conta.conta come l’acqua fresca al polo nord.tant’è che ha dovuto aspettare che il buon walterino finisse di mangiare per ricevere il suo saluto, lui e la capolista.se sono queste le persone che vi devono garantire a roma, di nuovo, complimenti.noi se preferite ci teniamo il vecchio, magari quando parla si fa sentire .
Ape Maja prima di scrivere succhia del nettare incontaminato, non quello che ti offre la cecità morbosa dell’UDC+Spa Squeglia. Informati bene prima è stato un CONVEGNO DELLA VITTORIA DEL PARTITO DEMOCARITO A MARCIANISE..
Ma è possibile che in questo blog si continui a discutere sulle minuzie più insignificanti? Quasi vivessimo tutti a Beverly Hills o a Stoccolma. Vogliamo, una buona volta, prendere atto che Squeglia, Zinzi, De Mita sono personaggi da Vicerè di De Roberto, da Gattopardo, insomma di un secolo e mezzo fa? Ci vogliamo rendere conto che rispetto ai tempi della modernità accumuliamo un ritardo di centocinquant’anni? Vogliamo renderci consapevoli che i nostri veri problemi si chiamano arretratezza culturale, rigidità mentale, gelatinosa placenta paesana (che tutto tiene: nonne con pensioni da prosciugare, mamme casaechiesa e figli perditempo fuori ai bar) e immobilismo nella munnezza? Vogliamo, una buona volta, parlare di cose importanti: che a Marcianise si continua a cementificare, quasi come se fosse l’unica cosa che sappiamo fare (ma tutti questi quartini, a chi andranno?) sotto lo sguardo compiaciuto di tutti? Che a Marcianise si continua inesorabilmente a desertificare il centro storico senza studiare una strategia di rivitalizzazione urbana compensativa? Che si continua a uscire in auto per comprare le sigarette (e l’auto deve accompagnarti fin dentro la rivendita di tabacchi, altrimenti che comodità è); che si continua a non fare la differenziata, benché commissario prefettizio è l’ex commissario per l’emergenza rifiuti; che non c’è ancora una libreria; che non ci sono luoghi vivi di aggregazione (i circoli? I circoli appartengono al Mezzogiorno vicereale, quello che divideva le società tra signori e poveri: roba di un’altra epoca); che non vi è un luogo di confronto e di interessi condivisi (come può essere una ludoteca seria, una biblioteca che non funzioni solo da emeroteca…). Insomma, la vogliamo dire che Zinzi, Squeglia… appartengono a un passato che non può tornare per nessuna ragione al mondo?
caro ismaele,hai ragione quando dici che nn viviamo a Beverly Hills o altro, ma ti voglio ricordare che questi Signori che tu citi di Marcianise,sono ancora delle persone che tanto possono e devono dare a questa comunità,in quanto,vuoi per la loro cultura, vuoi per il loro attaccamento alla propria terra,vuoi per la loro onestà intellettuale e personale,hanno fatto si che Marcianise diventasse un polo attrattivo di molti imprenditori, non solo di ieri ma anche di oggi e questo non solo grazie al ns Sindaco Fecondo.In politica, devi sapere,che la cultura non ha mai ritardi.Il ritardo, ce l’ha colui che non vuole interessarsi ai problemi seri che vive la sua cità e non fa niente per risolverli.Quello è ritardo.Tu dici bene quando citi che la vita sociale è inesistente a Marcianise, ma grazie a chi?Ma gli amici del tuo credo politico che hanno fatto fino ad oggi per far si che i giovani avessero qualche centro di attrattiva sociale?Hanno pensato solo a come costituire società pubblicitarie per gestire la pubblicità sul territorio Marcianisano?Hanno pensato solo a interessi politici personali?Hanno pensato solo ad eseguire gli ordini del buon Sant’Antonio da Napoli o del Grande PRESIDENTE PROVINCIALE. Caro ismaele,è molto bello parlare solo dei due Signori Marcianisani, senza però citare MAI i tuoi amici.Loro hanno avuto il coraggio di fare,anche sbagliando a volte, ma hanno fatto.Gli altri stanno a guardare quello che i loro AMICI si sono e si stanno prendendo sul ns caro territorio.Loro ahimè devono tacere a questo scempio, perchè, sono anche loro attori di questa strage territoriale, in quanto, credo, che gli interessi in comune siano molteplici.Io dico al carissimo Prof.Squeglia ancora grazie per tutto il suo impegno quotidiano che spende per questa città e per la cultura MOROTEA che cerca di diffondere e divulgare ai tutti i giovani della ns città.Io credo che tu debba sapere prima la dottrina e il pensiero Moroteo prima di citare alcune persone e poi potresti trarne delle conclusioni.voi volete il nuovo quando il nuovo già sta in casa vs,caro Ismaele, il nuovo sappilo è il PD, ma non PD come Partito Democratico ma come Popolari Democratici che con la nuova Costituente di Centro cercherà di dare una sterzata brusca a questa stasi politica del bipolarismo ibrido.Io voglio bene a questa città,come anche L’On.Squeglia e L’On.Zinzi,più di quanto tu possa immaginare ed è per questo che esorto tutti voi non a far polemica contro questo o quello, ma di stare tutti insieme vicini per far si che la ns beneamata città possa ritornare al più presto ad essere al centro dello scenario politico Provinciale, Regionale e perchè no a livello Nazionale.L’età non conta, sono le idee che danno forza ai propri ideali.
I cartuscella volat, tota scientia squagliat.
Se il foglietto vola via, scompare tutta la preparazione.
Ismaele, sottoscrivo le tue parole. Le condivido pienamente. L’unico guasto – sul piano della pars construens – sta nel fatto che presumibilmente MAI qualcuno che intenda lavorare per il bene della città, per migliorarla con scelte anche impopolari, senza clientelismi e con senso di ragione riuscirà a vincere le elezioni. Perché – direbbe lo Zulù – “50 ann’ ‘e poter’ perché/ ‘a gent’ ten’ fam’ e s’ fa strunzia’ ‘a te”…Insomma, per vincere ci vogliono tanti quattrini; tanti imprenditori; tante famiglie che si mobilitino per “portare a casa il risultato”. Se non si filosofeggia a stomaco vuoto, a stomaco vuoto non regge neppure la democrazia. Ora ti arrabbierai ma voglio citarti i glossatori (esperti romanisti del 1200 bolognese): ebbene, costoro – nella loro riflessione protocostituzionalistica – parlarono di “vizi del consenso” (di carattere naturalmente civilistico) applicati alle elezioni, alle scelte assembleari; in sostanza, il voto non è libero, la scelta di tanti non è puramente guidata dal convincimento sul programma o sulla persona del candidato, ma da ben altri interessi o moventi. Qui ognuno ha bisogno di qualcosa; e su quella base di bisogni si vota e si vince. E quando si vince si deve tener fede agli impegni (stare pactis).
Allora, nulla è destinato a cambiare (come scriveva il buon Tomasi di Lampedusa da te citato).
Nulla di quest’analisi mi stupisce; mi dispiaccio solo della circostanza che mai, neppure una volta, l’interesse personalistico o familistico (‘o post’ ‘e fatic’, la concessione edilizia, la convenzione) soccombe contro esigenze più generali (secondo una dialettica hegeliana) come il bene comune, la crescita culturale, una migliore urbanizzazione e via discorrendo.
D’altronde, in relazione al Sud dell’Italia, un geniale sociologo statunitense parlò di “morale a fisarmonica”, e tu saprai bene perché.
Spero di essere stato chiaro e di aver espresso con trasparenza il mio pensiero, che non è assolutamente parziale (o quanto meno non vuole esserlo) ma aspira ad essere un’analisi generale ed asettica della Marcianise repubblicana.
Apprezzo molto il tono pacato di massichh, ma non capisco per quale bieco, accidioso conservatorismo dovremmo fornire un ulteriore chance a chi è sul proscenio politico da cinquant’anni. A Masichh vorrei chiedere soltanto una cosa: scegli tu un paese che ritieni civilmente avanzato (la Spagna, l’Inghilterra, la Francia, gli Usa…) e spiegami se in queste realtà, a distanza di cinquant’anni, vi siano ancora gli stessi esponenti politici a guidare governi e istituzioni. BASTA QUESTO PER CAPIRCI O A SQUEGLIA E A ZINZI occorrono ancora prove? In quanto al moroteismo, poi, è necessario aggiungere che esiste anche un’accezione negativa del termine, passata nel linguaggio comune come gesuitismo, ipocrisia. Del resto, ho profondo rispetto per Moro e per ciò che ha rappresentato; tuttavia, le sue convergenze parallele, a distanza di tanti anni, appaiono più come una boutade politica che come un indirizzo politico perseguibile. Quindi, non ci lasciamo incantare dalle battute.
caro ismaele,questi Signori,non hanno bisogno di ulteriori chance ,come tu dici, per dimostrare il loro inestimabile valore politico e personale.La loro Missione politica non ha limiti di età, è come dicessi che un buon medico perchè ha 80 anni non può più esercitare la sua professione xckè è vecchio ma allo stesso tempo si riconosce che è bravo.quando un’uomo è al passo col tempo moderno non è mai vecchio e credo che loro non si siano mai fermati al fare politica degli anni cinquanta-sessanta e oltre anzi loro si sono attivati sempre per stare al passo col mondo moderno.Tu commetti un’errore di fondo nel giudicare questi stimabili personaggi politici e cioè: li giudichi per la loro età ma non per il loro intelletto, per la loro passione alla politica, per il loro attaccamento personale e familiare alla propria città. ai propri concittadinisbagli se la pensi così ,caro Ismaele.Le nazioni che citi, che secondo il tuo modo di vedere sono paesi avanzati rispetto a noi, non hanno rappresentanti del vecchio mondo politico solo perchè hanno cambiato la faccia del loro primo ministro che li rappresenta, ma la base dei partiti sono ancora la a dare il loro formidabile contributo.Se parli di nuovo, allora caro isamele, ti devo dire che anche il Pd deve fare un vero e proprio svecchiamento dei suoi rappresentanti politici.Spiegami perchè allora i vari D’Alema, Fassino,Veltroni,Turco,Finocchiaro ed altri ed altri stanno ancora la a fare politica?Questi signori, da quanti anni stanno in politica? sarebbero più intelligenti e nuovi dei nostri concittadini On. Sqeglia e On. Zinzi?credo proprio di no.tu sbagliando , parti da un preconcetto contro questi due Illustri personaggi e cioè:siccome sono tuoi concittadini e rappresentano un certo potere politico devono andarsene a casa perchè noi cittadini di Marcianise sappiamo valorizzare solo ed esclusivamente le persone estranee al ns territorio. Per quanto poi adduci al grande statista MORO,dovresti sapere bene che lui è stato sacrificato per il suo valore e credere cattolico che lo portava ad aprirsi sempre al mondo comunista, tant’è che è stato lui a realizzare il primo governo di centro-sinistra e poi il famoso compromesso storico.Incominciò ad usare espressioni come “convergenze parallele”ossia quella manovra politica che contemplava il riavvicinamento delle frange comuniste e di sinistra verso l’area moderata e centrista.come vedi tutto questo poi,è stato il futuro della politica quotidiana, quindi, non è stato solo un boutage, come lo definisci tu, politico.caro ismaele, credo che tu debba incominciare ad apprezzare di più quello che il tuo territorio ti da e non a discriminarlo perchè dovresti esserne fiero di avere questi uomini che rappresentano la ns comunità marcianisana.
Caro masichh, a parte che il mio territorio io lo amo, altrimenti non sarei qui a discuterlo (a un figlio si danno soprattutto schiaffi, non solo carezze); ma ritengo letteralmente irricevibili (si dice così in burocratese) le tue testimonianze agiografiche su Squeglia e Zinzi. Ti propongo una via di mezzo: poiché i due sono stati degli ottimi politici (e si vede!); dei brillanti amministratori (lo sanno quelli dell’indebitatissimo ex consorzio trasporti dell’era Zinzi e noi cittadini di Marcianise, memori della mirabile amministrazione Squeglia degli anni ’80!) consideriamoli per dedicargli una strada tra 150 anni, quando dovranno lasciare, come tutti noi, questo mondo, anziché la poltrona. A patto, però, che sin da ora se ne staranno a casa. Dove potranno essere meglio apprezzati da tutti quanti, e non solo dalla tua cecità affettiva.
Carissimi convenuti al dibattito, vi ho letto con molta attenzione e trovo la discussione di alto profilo dialettico/culturale. Non ho la presunzione di stare ai vostri livelli ma provo, comunque, ad inserirmi nel dibattito e fare delle ossevazioni: innanzitutto si percepisce che la discussione verte su due idiologie contrapposte con esclusione del pdl (meno male non per’altro per quel “giullare megalomane” come definito dall’ECONOMIST e l’INDIPENDENT)quindi PD e UDC. A livello nazionale lo scenario politico dei due scheramenti in disccussione rappresentano innegabili cambiamenti. Da un lato Veltroni coraggiosamente ha avuto la costanza di togliersi dai piedi la sinistra antagonista ma ha centralizzato le candidature nei vari collegi in barba alle realtà politiche locali. In Camania, poi, non ha avuto la forza di cacciare il bell’Antonio di Afragola che innegabilmente ha una grossa responsabilità, quantomeno poltica del disatro ambiantale di globale dominio.A quella giudiziaria si spera che sarà la magistratura. Dall’altro una forza politica che non si è accontentata quanto proposto dal cavaliere megalomane decidendo, il Pierferdinando, di correre da solo immagazinando i presuntuosi delusi (vds DE MITA) i condannati (vds CUFFARO)e quant’altro, in nome dell’equidistanza centristica.Veniamo a noi: a Marcianise da piu’ di un trentennio regnano due figure politiche Zinzi e Pierino.Prima in contrapposizione nella ex DC poi in schieramenti politici disuguali: vuoi perchè il Pierino non è stato inserto nella liste dei canditati, vuoi per dare una mano al vecchio filosofo di Nusco. Chi sono Pierino e Mimì?: sono due che in trentanni di alternante potere politico locale:
– hanno causato un distrastro urbanistico;
– hanno causato una irretratezza culturale e politica.
– non hanno fatto politicamente crescere nessuno
– sono circondati da yesmen o da affaristi;
– esercitano ancora il loro potere in modo gattopardesco;
– uno ha avuto un sindaco che stato l’artefice di far annoverare Marcianise a “città del coprifuoco” contestalmente un familiare vicesindaco che ha gestito il potere;
– l’altro con un passato torbito nel periodo in cui è stato sindaco. Non a caso non fu rieletto. Dopo un periodo di forzato stenbay si è rimesso in gioco e la fortuna lo ha assistito.
Tutto quanto sopra detto e considerato che il voto oltrechè ad essere un diritto è anche un dovere civico bisogna scegliere il male minore che tra i due nella fottispecie esaminata non può che essere il Partito Democratico.
Signor Procopio sei stato veramente una persona obiettiva e seria, quello che vorrei aggiungere che Zinzi e Squeglia hanno fatto peggio di quanto ci racconta l’ Articolo di Domenico Santoro del 16.6.1901, riportato a pagina 197 del libro di A.Marino e Tommaso Zarrillo” Domenico Santoro”.
hanno causato un distrastro urbanistico;
– hanno causato una irretratezza culturale e politica.
– non hanno fatto politicamente crescere nessuno
– sono circondati da yesmen o da affaristi;
– esercitano ancora il loro potere in modo gattopardesco;
– uno ha avuto un sindaco che stato l’artefice di far annoverare Marcianise a “città del coprifuoco” contestalmente un familiare vicesindaco che ha gestito il potere;
– l’altro con un passato torbito nel periodo in cui è stato sindaco. Non a caso non fu rieletto. Dopo un periodo di forzato stenbay si è rimesso in gioco e la fortuna lo ha assistito.
Prego la redazione di riportare l’Artiolo che tanto si cita.
L’Unica Speranza è solo il PARTITO DEMOCRATICO
Onestamente Procopio (nonostante la clausola di stile in cui si professa non all’altezza) coglie nel segno. Con equilibrio mostra le mancanze del Piddì e dell’Uddiccì (etcì), senza perder tempo col Cavaliere-Atlante, che tiene sulle robuste spalle il più clamoroso conflitto d’interessi dell’Occidente e una sfilza di comportamenti anti-istituzionali e anti-costituzionali.
Personalmente la mia (breve) storia culturale non affonda le radici nelle tradizioni cristiane (pur apprezzando il ruolo risolutamente antisovietico della Democrazia Cristiana e rendendo onore ai grandi statisti che espresse), in quanto ritengo che uno Stato autenticamente liberale debba essere aconfessionale. La DC peraltro non si serviva (almeno dopo le votazioni accesissime che la videro trionfare con più del 50% delle preferenze) della Chiesa come sua clava ideale e come serbatoio di voti. Si pensi alle storiche lacrime di De Gasperi, non ricevuto dal Papa; che tuttavia non l’indussero a tradire il pensiero-forte dei cristiano-democratici d’allora, e cioè l’alterità tra Stato e Chiesa. Oggi, nel deserto ideale che viviamo (non sarò ripetitivo, conoscerete il fenomeno cui alludo: caduta del muro di Berlino e capitalismo imperante), pare che sia necessario cercare nuove bussole ideali, etiche, culturali. Qualcuno (ripudiando il nefando passato comunista, perché nefando è secondo chi scrive) ha scoperto una vocazione democratica, liberale, profondamente istituzionale, aperta alla concorrenza salva l’assicurazione dei LEA (e penso a Veltroni). Questo, nonostante la “fusione fredda” che certo non mi ha entusiasmato: chissà se dai rottami della DC degenerata degli anni ’80 in avanti e dal Politburo Comunista riuscirà a nascere un vero Partito Liberale, laico, con senso delle Istituzioni, socialista senza strafare (con una drastica riduzione dello Stato Sociale). Qualcun altro si è inventato il Partito-Azienda: una sciagura nazionale, un Partito che protegge gli interessi di una sola persona in combutta con fascisti apostati; un Partito di destra ma illiberale, mercatista ma oligopolista; che non riduce le tasse ma tutela l’evasione fiscale. Insomma: si commenta da sé. Infine, l’Uddiccì; l’UDC, furbescamente, si è legata a filo doppio con la Chiesa. Ma non già – com’era per la Democrazia Cristiana – su un piede di parità. Null’affatto. L’UDC dipende dalla Chiesa che ne è azionista di maggioranza. Casini prima del grande passo chiamò al telefono il cardinal Ruini. Ci si rende conto della gravità di un simile comportamento? Il punto è che la Chiesa, ai tempi della DC, non aveva altri forni; e dunque doveva accettare la primazia civile (si direbbe il potere temporale) dello Stato. Oggi i voti della Chiesa sono al contrario a una balorda asta pubblica: teodem, teocon, casiniani. La Chiesa può contrattare. E Casini evidentemente è quello che ha ceduto di più per i voti cattolici…come per quelli del dott. Cuffaro, altra persona quantomeno controversa. Allora, onestamente, non voterei mai l’UDC per vedere compromessi i diritti civili che si sono conquistati con anni di lotta contro gli estremisti cattolici da un lato, e i sovietisti comunisti dall’altro.
L’unica alternativa mi pare essere il PD; nonostante Bassolino e lo scempio che ha prodotto; ma sarà una preferenza con riserva, perché temo loschi figuri come D’Alema e gli altri burocrati ex PCI tanto quanto i sepolcri imbiancati della vecchia DC. Speriamo sappiano reinventarsi (per loro è questione di convenienza personale) per dare una autenticamente nuova rotta al PD.
Tanto sul piano nazionale.
Sul piano locale, non dubiterei sulla scelta.
Ogni uomo libero, professionista, operaio, studente che abbia una sua testa dovrebbe scegliere il PD o la SA (salvo che abbia idee diametralmente opposte, nel qual caso subentra una questione di coscienza). Il discorso è abbastanza semplice. Gli altri movimenti (l’Uddiccì locale e quei Popolari di Centro piuttosto velleitari) sono apparati verticisti e gerontocratici in cui sostanzialmente opera una monarchia, il potere d’uno solo. E dove non c’è contendibilità delle cariche rapidamente si forma un pus osceno e nauseabondo. Come nelle satrapie persiane crescono gli adulatores, le volgari congiure di palazzo, le proscinesi. Rammento le amate versioni di greco su Dionigi tyrannos di Siracusa; guardatevi dagli adulatori, e guardatevi dai tiranni.
Caro Procopio……..hai fatto un analisi perfetta…….Si dice che…..Un uomo fa in fretta a dimenticare,per illudersi di avere un futuro migliore,ma la ruota della vita gira e rigira,e se tu vuoi dimenticare comunque ti sarà di nuovo messo in faccia il ricordo…Quindi…..la coscienza e sopratutto l’intelligenza farà la sua parte.Io voto Partito Democratico.Yes we you can.
Gabriele, ti prego analizzi i fatti ed episodi di Marcianise, sai perchè? noi non conosciamo ancor la notra storia, Marcianise possiede un patrimonio culturalre immenso che putroppo dopo la morte di Domenco Santoroè andato ne dimendicatoroi. Speriamo che qualcuno ci fornise elementi tali da ricostruire la nostra gloriosa storia. Occorre che i giovani conoscano il è passato ?
Gabriele complimenti. Con tutto il cuore sento di dirti di essere orgoglioso ad avere un compaesano come te. Sarebbe ancora piu’ splendido se appartenessi ad una giovane generazione.Suppongo di sì atteso “la mia (breve) storia culturale”. Figuriamoci quando sarà lunga…. Grazie anche a questo blog che permette di far emergere sopite risorse intellettuali.