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Camorra: nella pen drive del boss gli stipendi dei camorristi

Tutti i segreti del clan “mazzacane” in un oggetto informatico: una pen drive trovata in casa del boss Bruno Buttone, uno degli uomini più potenti della cosca, impegnata in tutti i settori della criminalità economica: estorsioni, droga, usura.
250 tra commercianti e imprenditori di Caserta, Marcianise e dintorni. I proprietari di un negozio, pagavano tre volte l’anno: a Natale, Pasqua e Ferragosto. Gli imprenditori, qualche volta in più: ad ogni avanzamento dei lavori. I carabinieri hanno ricostruito uno ad uno tutti i ruoli ricoperti dai personaggi elencati nella pen drive. Ad ogni soprannome, corrispondeva un camorrista. Accanto ad ogni soprannome, una cifra, lo stipendio a loro assegnato, in base alla affidabilità, anzianità di servizio e incarico ricoperto.
Tre i livelli retributivi: dai 1500-2000 euro, ai 5-7 mila, fino ai 10-15 mila per i capi. Lo stipendio base era riservato agli esattori della cosca e a quelli incaricati di contattare le vittime oppure agli uomini che avevano il ruolo di curare gli spostamenti in auto dei latitanti. Il livello medio alto, 5-7 mila euro, era per i capizona e i loro vice, ruoli di comando, nell’ambito del clan. Infine, il livello dirigenziale riservato ai capicosca e alle loro mogli, spietate e decisioniste, dai 10 a 15 mila euro.

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Alfonso Alberico - Marcianise